Granita che passione!
Ci sono granite e granite! Gli ingredienti di una granita sono semplicissimi: acqua, zucchero e succo di frutta. Eppure fare una ottima granita è un’arte e, anche in Sicilia, patria di questa prelibatezza, esistono delle notevoli differenze in fatto di granita.
La storia della granita comincia al tempo dei Greci e dei Romani che si dilettavano a preparare questa bevanda gelata utilizzando succhi di frutta e ghiaccio. Tuttavia la vera origine si deve agli Arabi che in Sicilia, durante la loro dominazione avevano diffuso lo sherbet, il sorbetto, ritenuto l’antenato sia della granita che del gelato. Lo sherbet altro non era che una bevanda leggermente gelata a base di acqua, frutta e dolcificanti. Gli Arabi la utilizzavano principalmente per combattere il caldo afoso delle loro regioni. In Sicilia, per refrigerare la bevanda, utilizzarono la neve dell’Etna mista a sale marino per mantenere bassa la temperatura durante la lavorazione. La celebrità della granita arrivò alla fine del ‘600 quando un cittadino, di Aci Trezza in provincia di Catania, cercò di migliorare la ricetta araba grazie all’invenzione di uno speciale pozzetto. La tradizione rimase in famiglia e fu così che nel 1660 il nipote di questo cittadino di Aci Trezza di nome Francesco Procope de Coltelli esportò la tecnica per la lavorazione dei gelati e delle granite direttamente a Parigi dove riuscì ad aprire un caffè gelateria che divenne un noto luogo di ritrovo di intellettuali e politici francesi. Il Cafè Procope esiste ancora, si trova nel Quartiere Latino e, nel corso dei secoli, ha avuto illustri clienti come Voltaire, Diderot, Rousseau, Robespierre, Danton, Marat e persino Napoleone Bonaparte.
I gusti classici della granita sono limone, caffè e mandorla bianca o abbrustolita (una vera prelibatezza). Tuttavia bisogna ricordare che ogni zona ha le proprie peculiarità e la granita viene declinata in moltissime varianti: gelsi neri, fragoline di Ribera, limone Interdonato, mandarino di Ciacculli, pesca tabacchiera e pistacchio di Bronte, melone d’inverno, fiori di gelsomino.
Ma non finisce qui. Una granita che si rispetti va gustata con una morbida, fresca e dorata brioche completa di cappuccio (una pallina di pasta ricoperta di crema o di cristalli di zucchero). Per colazione o per pranzo granita e brioche, da maggio fino a settembre, la fanno da padrone in tutti i bar e le dolcerie siciliane. Anticamente, chi non poteva permettersi la brioche ogni giorno, intingeva nella granita un panino, altrettanto gustoso e anche meno “calorico”.
Tra le località più buone dove gustare una buona granita, cremosa, ricca ci sono sicuramente l’area catanese e quella del Val di Noto. Le granite, nella Sicilia sud orientale, sono cremosissime, amalgamate alla perfezione, lontane da quelle che altrove chiamano granite ma sono simpaticamente note come “grattachecca”o, a Napoli, “a rattata”.
Modica, ad esempio, ha una lunga tradizione nella preparazione granita. Le prime macchine per produrre granite in quantità le possedeva il Caffè Orientale. Una tinozza veniva fatta girare a mano dentro un pozzetto. Tra tinozza e pozzetto si formava il ghiaccio che veniva mantenuto alla giusta temperatura, grazie all’uso di sale grosso (2 parti di sale e 1 di ghiaccio). La granita a Modica viene chiamata “mezza” ad indicare che per ogni granita occorreva il succo di mezzo limone. Oggi, in quello che fu il Caffè Orientale e che ha preso il nome di Caffè dell’Arte, si gusta una delle più buone granite di questa splendida città tardo barocca. Il Caffè dell’Arte si trova in pieno centro storico, a pochi passi dai più importanti monumenti dichiarati, dall'Unesco, Patrimonio dell’Umanità. Volete una alternativa serale alla granita di limone? Provatela, come aperitivo, con una spruzzata di Aperol!
E se si volessero sperimentare le diverse anime di Modica attraverso un tour di granite segnaliamo Inno Caffè a Modica Alta - a detta di qualcuno la granita migliore della città - o quelle del Rosy Bar a Modica Sorda: ottima pasticceria, gustosissimi gelati, superbe granite, profumate brioches.
Inno Caffè
C.so Vittorio Emanuele
Modica Alta
Caffè dell'Arte
Corso Umberto I
Modica Bassa
Rosy Bar
Via Risorgimento
Modica Sorda
La storia della granita comincia al tempo dei Greci e dei Romani che si dilettavano a preparare questa bevanda gelata utilizzando succhi di frutta e ghiaccio. Tuttavia la vera origine si deve agli Arabi che in Sicilia, durante la loro dominazione avevano diffuso lo sherbet, il sorbetto, ritenuto l’antenato sia della granita che del gelato. Lo sherbet altro non era che una bevanda leggermente gelata a base di acqua, frutta e dolcificanti. Gli Arabi la utilizzavano principalmente per combattere il caldo afoso delle loro regioni. In Sicilia, per refrigerare la bevanda, utilizzarono la neve dell’Etna mista a sale marino per mantenere bassa la temperatura durante la lavorazione. La celebrità della granita arrivò alla fine del ‘600 quando un cittadino, di Aci Trezza in provincia di Catania, cercò di migliorare la ricetta araba grazie all’invenzione di uno speciale pozzetto. La tradizione rimase in famiglia e fu così che nel 1660 il nipote di questo cittadino di Aci Trezza di nome Francesco Procope de Coltelli esportò la tecnica per la lavorazione dei gelati e delle granite direttamente a Parigi dove riuscì ad aprire un caffè gelateria che divenne un noto luogo di ritrovo di intellettuali e politici francesi. Il Cafè Procope esiste ancora, si trova nel Quartiere Latino e, nel corso dei secoli, ha avuto illustri clienti come Voltaire, Diderot, Rousseau, Robespierre, Danton, Marat e persino Napoleone Bonaparte.
I gusti classici della granita sono limone, caffè e mandorla bianca o abbrustolita (una vera prelibatezza). Tuttavia bisogna ricordare che ogni zona ha le proprie peculiarità e la granita viene declinata in moltissime varianti: gelsi neri, fragoline di Ribera, limone Interdonato, mandarino di Ciacculli, pesca tabacchiera e pistacchio di Bronte, melone d’inverno, fiori di gelsomino.
Ma non finisce qui. Una granita che si rispetti va gustata con una morbida, fresca e dorata brioche completa di cappuccio (una pallina di pasta ricoperta di crema o di cristalli di zucchero). Per colazione o per pranzo granita e brioche, da maggio fino a settembre, la fanno da padrone in tutti i bar e le dolcerie siciliane. Anticamente, chi non poteva permettersi la brioche ogni giorno, intingeva nella granita un panino, altrettanto gustoso e anche meno “calorico”.

Tra le località più buone dove gustare una buona granita, cremosa, ricca ci sono sicuramente l’area catanese e quella del Val di Noto. Le granite, nella Sicilia sud orientale, sono cremosissime, amalgamate alla perfezione, lontane da quelle che altrove chiamano granite ma sono simpaticamente note come “grattachecca”o, a Napoli, “a rattata”.
Modica, ad esempio, ha una lunga tradizione nella preparazione granita. Le prime macchine per produrre granite in quantità le possedeva il Caffè Orientale. Una tinozza veniva fatta girare a mano dentro un pozzetto. Tra tinozza e pozzetto si formava il ghiaccio che veniva mantenuto alla giusta temperatura, grazie all’uso di sale grosso (2 parti di sale e 1 di ghiaccio). La granita a Modica viene chiamata “mezza” ad indicare che per ogni granita occorreva il succo di mezzo limone. Oggi, in quello che fu il Caffè Orientale e che ha preso il nome di Caffè dell’Arte, si gusta una delle più buone granite di questa splendida città tardo barocca. Il Caffè dell’Arte si trova in pieno centro storico, a pochi passi dai più importanti monumenti dichiarati, dall'Unesco, Patrimonio dell’Umanità. Volete una alternativa serale alla granita di limone? Provatela, come aperitivo, con una spruzzata di Aperol!
E se si volessero sperimentare le diverse anime di Modica attraverso un tour di granite segnaliamo Inno Caffè a Modica Alta - a detta di qualcuno la granita migliore della città - o quelle del Rosy Bar a Modica Sorda: ottima pasticceria, gustosissimi gelati, superbe granite, profumate brioches.
Inno Caffè
C.so Vittorio Emanuele
Modica Alta
Caffè dell'Arte
Corso Umberto I
Modica Bassa
Rosy Bar
Via Risorgimento
Modica Sorda
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