Laguna. Appuntamento con la Natura
E’ un mondo liquido, fluttuante, quello della Laguna di Venezia. Siamo a sud in una distesa d’acqua racchiusa tra la Riviera del Brenta, Chioggia, Pellestrina, Malamocco. C’è silenzio, nulla a che vedere con i vaporetti pieni di gente o della bolgia di quelli che scesi alla Stazione di Santa Lucia si avventurano, attraversando calli e fondachi affollatissimi, a Piazza San Marco…come se, a Venezia, esistesse un unico percorso mentre è più bello perdersi. Qui, in Laguna, c’è un silenzio dolcissimo, confortevole. Qui, in Laguna, Ernest Hemingway scrisse uno dei suoi capolavori “Di là dal fiume e tra gli alberi”. Maestro nelle descrizioni così racconta una giornata lagunare “un autunno di giornate splendide, di brevissime pioggie che lasciano il cielo più terso di prima e accendono di arcobaleno il collo e la testa di germani reali e di codoni che si alzano all’improvviso dai canneti verso spazi che sembrano eterni. I silenzi sono dolcissimi. I rumori sono quelli di un cefalo che qua e là guizza a mezz’aria e ricade nell’acqua, del fruscìo delle foglie appena mosse dal vento, del richiamo degli uccelli migratori che arrivano, dopo un lungo viaggio, dai Paesi dell’Est e scendono con larghe volute sulla Laguna rimasta antica nei suoi umori e nel sapore della vita”. L’intera Laguna di Venezia è una delle più vaste zone umide del Mediterraneo, un ambiente unico al mondo per valori ambientali storici ed economici. Un mondo che vive al ritmo di maree e lune, un concentrato di biodiversità di appena un metro e mezzo. Grazie ai vaporetti dismessi Actv dell’ATN Laguna Sud si potranno esplorare questi specchi d’acqua, i canali, i ghebi, le barene. Avvistare il martin pescatore o il cavaliere d’Italia, i codoni e i germani reali, le folaghe. E vogliamo parlare della fauna ittica e della strabiliante cucina di pesce della laguna? Le moeche, i tenerissimi granchi crudi serviti impanati, le schie, i gamberetti grigi, le famosissime e saporitissime sarde in saor. Ristorantini o casoni riadattati a trattorie sono l’ideale per gustare le prelibatezze della zona. Finora i più assidui frequentatori del meraviglioso mondo lagunare sono stati i pescatori dilettanti e i cacciatori. Ultimamente però sono moltissimi coloro che si recano in Laguna per vivere a contatto con un ambiente eclusivo, diversificato, ricco di suggestioni e di inimmaginabili colori della natura che mutano al mutare delle stagioni. L’acqua, il cielo, la flora, la fauna, ogni cosa sembra trasformarsi quando si passa dall’afa estiva, all’umidità dell’autunno o ai colori dell’inverno e della primavera. La vegetazione delle barene, le strisce di terra emersa, è composta da piante che non si trovano in nessun altro luogo poiché la natura argillosa del suolo e l’acqua salata fanno in modo che le piante debbano escogitare particolari strategie di sopravvivenza inimmaginabili in altri ecosistemi. Un mondo dove il tempo pare essersi fermato. Dove tra i reali silenzi rotti solo dalle grida dei gabbiani si può rivedere la laguna così com’era. Con le reti da pesca a riposo sopra le barene, le trappole per la cattura del pesce a pelo d’acqua, le barche dei pescatori che si stagliano nel sole. La navigazione attraverso la Laguna Meridionale si può effettuare noleggiando una barca con un gruppo di amici, minimo dieci, e scegliendo l’itinerario, oppure optando per delle rotte consigliate dall’organizzazione dei tour. L’imbarco è al Canale del Cornio a Campagna Lupia. Qui, agli inizi del secolo, fu ritrovata una piroga scavata da un tronco d’albero. Si tratta del più antico reperto nautico finora rinvenuto in barena. Non si è riusciti a stabilire a quale epoca risalga, quello che è certo è che l’uomo, fin dalla più remota antichità, dedito alla caccia e alla pesca, ha trovato in Laguna le essenziali fonti di sostentamento. Da scoprire non c’è solo la natura, lungo il corso della navigazione capiterà di imbattersi in straordinarie Ville, quelle della Riviera del Brenta, che spesso sono accessibili anche all’interno o mettono a disposizione servizi per cena e pernottamento. Sulle barene, al tramonto, non sarà raro trovare qualche artista che dipinge i magnifici colori delle acque o il caleidoscopio cromatico del piumaggio degli uccelli. Si naviga in silenzio. Quando c’è la bassa marea affiorano i tracciati di antichi canali sommersi. Molte volte si avanza a vista, seguendo le briccole piantate nella sabbia. Lo skiline è spettacolare, carezzevole con i casoni che testimoniano che c’è anche vita umana. I casoni, edifici grezzi a base rettangolare con un unico locale e tetto di canne essiccate erano utilizzati dai pescatori che vivevano qui con le loro famiglie per due tre mesi l’anno durante il periodo di migrazione delle anguille. Al centro del casone si trova il focolare aperto senza canna fumaria. Si attraversa l’area naturalistica di Valle Averto, 200 ettari di acqua dolce e salmastra, canneti, canali. La zona è gestita dal WWF che ne ha fatto un rifugio faunistico. Vi sono ospitati aironi, fenicotteri, aquile di mare, falchi pescatori. Si possono avvistare tassi, faine , puzzole che zampettano tra ciuffi di salicornia e santonico, quest’ultima un’erba miracolosa che pare curi tutti i mali. Tra le valli da pesca Millevalli è la più estesa ed è anche riserva naturale con oltre 600 ettari di barene, velme, motte, lembi di canneto e praterie di spartinia la tipica vegetazione di colore dorato. Nel corso dell’itinerario capita di imbattersi in altre imbarcazioni tipiche della laguna come quelle che i veneti chiamano tope o incontrare la barca a vela di qualche ardito navigante che non tiene conto dei fondali bassi. La più singolare presenza di questo tratto di laguna è il Casone Zapa. In passato ci viveva un famoso ornitologo, il conte Arrigone degli Oddi, la cui raccolta di uccelli, conservata al Museo Zoologico di Roma è una tra le più importanti in Italia. Gli itinerari a bordo dei mezzi dell’Atn sono organizzati da Atn Laguna Sud che ha sede a Campagna Lupia. I tour si svolgono in compagnia di una guida naturalistica e si può scegliere tra i tour con workshop di fotografia naturalistica e quelli con degustazioni di piatti tipici lagunari. Una novità per il 2010 è il birdwatching alle Casse di Colmata: aree bonificate negli anni Sessanta scampate all’industrializzazione che si visitano a piedi seguendo un percorso tra laghetto, barene e piccoli boschi. Info al sito: www.atnlagunasud.it
Pubblicato il 10 Giugno 2010