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La Seduzione Etrusca che ammaliò l'Europa

A partire dal XVIII una nuova febbre contagia l'Europa intera: nasce l'Etruscologia. La genesi della passione e dello studio per gli Etruschi ha diverse fonti. C'è la passione per l'antico e per gli Etruschi di Lord Thomas Coke che fa pubblicare a Firenze il manoscritto Dempster, scritto in latino da Thomas Dempster per Cosimo II Dè Medici, De Etruria Libri Septem (1616-1619), e rinvenuto presso un antiquario fiorentino nel 1719. È il 1726 e si tratta del primo libro, corredato di immagini, delle principali opere etrusche in Italia.

C'è la corte dei Medici impegnata a rinnovare il mito delle proprie origini. Ci sono le prime campagne di scavo. Da più parti insomma si sente l'esigenza di scoprire i misteri degli Etruschi.

A Cortona, dal 21 marzo al 31 luglio, una incredibile mostra con 150 opere illustrerà la Seduzione Etrusca che ammaliò l'Europa. Dipinti, disegni, reperti archeologici, documenti, oggetti provenienti dal British Museum e dalla residenza di Holkham Hall racconteranno la passione per gli etruschi nel mondo anglosassone e la moda del Grand Tour. Il grande evento espositivo internazionale è promosso dal MAEC-Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, dal British Museum e da Halkam Hall, con il sostegno della Regione Toscana e la collaborazione di tanti musei italiani che hanno prestato opere uniche e, in particolare, della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana.

Come mai la scelta è caduta su Cortona. Non è un caso, anzi. A Cortona, l’anno successivo la pubblicazione del De Etruria Regali da parte di Lord Thomas Coke nasce, sull’onda dell’interesse esploso, la prima Accademia di studi etruschi in Europa - l’Accademia Etrusca di Cortona - alla quale si iscriveranno i maggiori intellettuali del tempo, da Montesquieu a Voltaire, e moltissimi inglesi.

Qui, una politica attenta di scavi, ricerche, restauri e muselizzazione, perseguita con tenacia negli ultimi vent’anni, ha portato oggi ad avere un sistema archeologico a ciclo completo - Parco, gabinetto di restauro, Museo – assolutamente all’avanguardia. E sempre Cortona ha avviato dal 2009, affiancata da Villaggio Globale International, importanti collaborazioni internazionali con alcune della maggiori realtà museali del mondo: il Museo Statale Hermitage, il Museo del Louvre e ora il British Museum e Holkham Hall. La mostra, curata da Paolo Bruschetti, Bruno Gialluca, Paolo Giulierini, Suzanne Reynolds e Judith Swaddeling sarà accompagnata da un catalogo di grande respiro (edito da Skira), che costituirà una pietra miliare negli studi in questo campo per i tanti documenti inediti proposti.

Il percorso espositivo, dopo un tuffo nel clima del Grand Tour settecentesco, ripercorre la figura di Coke cultore dell’antico e i suoi soggiorni in Italia, nel corso dei quali il giovane visitò musei e gallerie, collezionò opere d’arte e libri antichi, commissionò disegni e dipinti, sviluppando un interesse crescente per la civiltà etrusca. Grazie ai prestiti che giungono per la prima volta nel nostro Paese dalla residenza del Viscount Edward Thomas Coke, si potranno ammirare - accanto a documenti relativi al viaggio - le preziose edizioni miniate del Tito Livio acquistate in Francia dal Coke, con i riferimenti alla Roma Repubblicana di cui gli aristocratici inglesi si sentivano eredi e i richiami al popolo etrusco. Quindi una selezione dei disegni in cui il giovane “turista” fece riprodurre monumenti e antichità ammirati nei suoi viaggi – dall’ “Athena Chigi” alla “Iuno Lanuvina” - e gli acquerelli e i dipinti che volle portarsi in Inghilterra: come i fogli di Gasper Wan Wittel con diversi “Panorami”, i due bellissimi dipinti dello stesso autore raffiguranti “La Basilica e la Piazza di San Pietro” o “Il Colosseo e l’Arco di Costantino”, i Paesaggi con rovine di, quello con “Apollo, la mandria di Admeto e Mercurio” di C. Lorrain o l’imponente tela di Procaccini con “Tarquinio e Lucrezia”. In mostra, prestato dalla Galleria degli Uffizi, ci sarà anche una replica della “Visione di Enea nei Campi Elisi” di Conca: una delle sei opere ispirate a Livio e a Virgilio commissionate da Coke, in cui il futuro conte di Leicester volle farsi ritrarre nelle sembianze di Orfeo o dello stesso Virgilio. E’ in questo clima appassionato, ricostruito anche attraverso piante e vedute delle città, volumi e guide turistiche del tempo, che s’innesta l’avventura editoriale del De Etruria Regali e il rafforzarsi della seduzione etrusca. Ecco allora volumi e immagini che ricordano la figura di Filippo Buonarroti, altra personalità chiave della vicenda; ecco le opere etrusche di Casa Buonarroti che Thomas Coke visitò frequentemente nei suoi soggiorni fiorentini - le urne funerarie, il Satiro liricine, la Stele di Larth Ninie che è il più antico esemplare di stele funeraria decorata della scuola scultore fiesolana – o, ancora, i preziosi reperti etruschi che il nobile inglese osservò nelle collezioni medicee: vasi e piccoli eccellenti bronzi prestati dal Museo Archeologico di Firenze.

Ma soprattutto in mostra, dopo trecento anni di assenza dall’Italia, torna l’unica copia del manoscritto originale di Thomas Dempster. Oltre ai capolavori etruschi, icone dell'immaginario, concessi in prestito dai maggiori musei italiani (la grande statua bronzea ad altezza naturale dell''Arringatore', lo specchio finemente inciso noto come 'Patera cospiana', il 'Putto Graziani'), si potranno ammirare i 40 reperti provenienti dal British Museum. Fra questi, statuette votive di pregevolissima fattura, urne, bronzi, ceramiche, gioielli, steli. In particolare arriverà a Cortona la famosissima statuetta dell' 'Offerente', l'importante 'Testa bronzea" a grandezza naturale scoperta in un'isola del lago di Bolsena nel 1776 o ancora la 'Statua-cinerario' in pietra calcarea, alta addirittura quasi un metro e mezzo. 

Per tutte le info vai su: SEDUZIONE ETRUSCA CORTONA PALAZZO CASALI

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