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Il Presepe più Famoso di Roma: quello dei Netturbini

C'è chi lo chiama il Presepe dei Romani c'è chi lo chiama il Presepe dei Papi.

Natale è appena passato ma c'è sempre tempo (e magari meno fila) per visitare il presepe più famoso di Roma, quello dei Netturbini.

Papa Wojtyla lo visitava ogni Natale e, nel corso degli anni, da quando fu allestito la prima volta, è stato ammirato da più di due milioni di visitatori compresi capi di stato e leader religiosi. Tra le personalità che hanno visitato il presepe si ricorda la visita di Madre Teresa di Calcutta (1996), quella di Giorgio Napolitano (2007) e di tutti i primi cittadini che si sono alternati alla guida della Capitale.

Il Presepe dei Netturbini si trova nella sede AMA di Via dei Cavalleggeri al numero civico 5 e fu realizzato nel 1972 da un dipendente dell'azienda, Giuseppe Ianni, ora in pensione. Grazie alla dedizione costante di Ianni e di alcuni volontari dell'azienda il presepe si è arricchito, di anno in anno, di nuovi particolari con l'intento di rappresentare la Natività come idea di pace e fratellanza tra tutte le popolazioni della terra. Non a caso l'insieme è composto da 2234 pietre provenienti da tutto il mondo che danno vita ad una scenografia che riproduce fin nei minimi dettagli le tipiche costruzioni della Palestina di 2000 anni fa.

Visitare il Presepe dei Netturbini è come fare un viaggio alla scoperta di un mondo lontano; ci sono 100 casette tutte illuminate costruite in pietra di tufo e lastre di selce (i tipici sanpietrini), ci sono 54 strade, 3 fiumi lunghi complessivamente 9,50 metri, 7 ponti, 4 acquedotti. L'acquedotto più piccolo è realizzato in tufo romano, gli altri tre con frammenti di marmo del colonnato e della facciata della Basilica di San Pietro ricevuti nel 1979 grazie a S. Eminenza Cardinale Virginio Noè in occasione del restauro del colonnato del Bernini.

Completano la Sacra Rappresentazione: 4 sorgenti d’acqua, 2 pareti umide che formano stalattiti, 1 pozzo con acqua sorgiva, 730 gradini, dei quali oltre 400 realizzati con il marmo proveniente dal colonnato di San Pietro e i restanti con pietre della Birmania, di Betlemme e degli storici Santuari di Greccio e di San Giovanni Rotondo. 24 grotte scavate nella roccia sono adibite a stalle o ripari per i pastori con le loro greggi, altre a magazzini contenenti damigiane di vino e di olio; 50 sacchi cuciti con maestria e donati al presepe da una nobile romana sono colmi di cereali, sale e farina. La discesa di Angeli dal cielo e l’alternarsi del giorno e della notte rendono ancor più suggestivo lo scenario e il vasto paesaggio popolato da 270 personaggi, 163 pecorelle, 12 cammelli, 8 asinelli, 8 buoi e 4 cani.

Sopra la grotta della Natività è stato collocato un frammento del sacro Scoglio, ove Santa Rita da Cascia si inginocchiava in preghiera, donato nel marzo 2009 da Gino Emili, sindaco di Cascia.

La visita al Presepe è gratuita e possibile tutto l’anno: nel periodo natalizio (fino al 30 gennaio) tutti i giorni dalle 8 alle 20 comprese le domeniche e i festivi; dal 1 febbraio al 14 dicembre tutti i giorni dalle 9 alle 19 (domenica e festivi dalle 8 alle 11.30). I visitatori ricevono una fascina benedetta come ricordo della visita al Presepe dei Netturbini.

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