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Cleopatra torna a Roma: è egittomania

Che sia il destino o meno Augusto e Cleopatra, nonostante siano acerrimi nemici, non possono stare lontani.

Ed è così che Cleopatra torna a Roma dopo tredici anni e in coincidenza con la mostra dedicata ad Augusto alle Scuderie del Quirinale. L'ultima esposizione di un certa importanza dedicata alla notissima regina d'Egitto risale al 2000 quando la Fondazione Memmo dedicò un omaggio a Cleopatra registrando un record assoluto di visitatori.

A Duemila anni il fascino e il carisma della regina rimangono immutati e Cleopatra continua a far parlare di sé grazie a nuove scoperte o a film, romanzi e mostre che la vedono protagonista.

Il Museo Egizio di Torino, i Musei Vaticani e i Musei Capitolini, Il Museo Nazionale Romano, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Museo Egizio di Firenze, il British Museum di Londra, il Musée du Louvre di Parigi e il Kunsthistorisches Museum di Vienna hanno unito le proprie forze, privandosi di pezzi prestigiosi per alcuni mesi, per realizzare una delle più suggestive e spettacolari mostre dell’anno.

La mostra è prodotta da Arthemisia Group leader nell'organizzazione di mostre d'arte di successo ed è stata inaugurata il 12 ottobre al Chiostro del Bramante. La mostra, oltre a raccontare la vita dell'affascinante regina, per la prima volta approfondisce il rapporto tra Cleopatra e Roma, quando poco più che ventenne conquistò prima Giulio Cesare e poi Marco Antonio, aprendo di fatto la strada a quel rapporto tra potere e sesso che si ripeterà all’infinito nella storia della politica di tutto il mondo.

Tra i 180 capolavori esposti si segnalano, da non perdere: il ritratto di Cleopatra cosiddetto “Nahman”, esposto in Italia per la prima volta, uno straordinario ritratto di Ottavia, sposa di M. Antonio e sorella di Augusto rilavorato come Cleopatra – questo esposto per la prima volta al mondo – un ritratto della regina d’Egitto giovanissima, realizzato probabilmente quando salì al trono nel 51 a.C. e anch’esso esposto in prima mondiale, l’Alessandro Magno “Guimet” del Museo del Louvre, capolavoro della scultura ellenistica, uno straordinario bronzo inedito che ritrae Alessandro Sole, figlio di Cleopatra e Marco Antonio, e lo spettacolare ma quasi sconosciuto mosaico del Nilo, dal Museo di Priverno.

Il percorso espositivo è suddiviso in nove sezioni:

Cleopatra. L'ultima regina d'Egitto;  La terra del Nilo; I sovrani ellenistici;  Gli dei e il sacro nell'Egitto tolemaico;  Le arti; I protagonisti, le vicende;  Cleopatra e Roma. L'Egittomania;  Nuovi culti a Roma; Roma conquistata: i nuovi faraoni.

Nella prima sala, ad apertura del percorso, è la magnifica Testa ritratto di regina tolemaica, probabilmente la stessa Cleopatra, datata alla seconda metà del I secolo a.C. e proveniente dai Musei Capitolini di Roma. La seconda sezione dedicata al Nilo è una delle più suggestive dell'esposizione: la fertilità del fiume e la vegetazione circostante sono riprodotti su mosaici e pitture. In mostra anche i personaggi che fecero grande l'Egitto: Alessandro Magno tra tutti fondatore di Alessandria, capitale del nuovo Regno d'Egitto. Segue una sezione che ha per protagonisti i principali personaggi della complessa vicenda che ha luogo allo scadere della Repubblica romana e che descrive gli avvenimenti di quel tempo: Gneo Pompeo e Giulio Cesare, anzitutto, in lotta per il potere a Roma, e poi l’incontro di Cesare con Cleopatra VII, da cui nascerà Tolomeo XV Cesarione; quindi Marco Antonio e Ottaviano, alleati vendicatori dell’omicidio di Cesare; infine, la nuova coppia Cleopatra e Marco Antonio e i figli di questi, i gemelli Alessandro Helios e Cleopatra Selene e, ultimo, Tolomeo Filadelfio.

Vicende straordinarie che hanno ridisegnato la storia e la geografia del Mediterraneo nella seconda metà del I secolo a. C, qui raccontate attraverso capolavori come il Ritratto di Giulio Cesare (30 a.C. ca., Musei Vaticani) e quello di Cleopatra ritrovato a Roma (ca. 45 a.C., Musei Vaticani), oltre che da splendidi cammei, preziose monete e altri rarissimi oggetti.

La mostra indaga poi gli “anni romani” di Cleopatra (dal 46 al 44 a.C.) quando – come testimoniano preziosi e rari documenti archeologici – il costume e la moda dell’Urbe cambiano, sotto l’influenza della regina e della sua corte. Mentre le matrone iniziano ad acconciarsi all’egizia e a indossare monili elaborati sull’immagine del sacro ureo (il serpente simbolo della regalità e dell’immortalità dei sovrani), case, ville e giardini si rivestono di pitture, mosaici, sculture e arredi ispirati al “magico” regno: è “egittomania”. Artisti e artigiani alessandrini si trasferiscono a Roma e in altri importanti centri dell’Impero, per rispondere con maggiore celerità e adeguatezza alle crescenti richieste della classe patrizia locale.

Non solo le mode ma anche gli dei egiziani irrompono nell 'Olimpo romano. E' il caso di Iside, dea della vita, che è ritratta sia con le vesti egiziane di Cleopatra, incarnazione della divinità, sia in quelle ellenistico romane mentre allatta il Dio Bambino Horus, il Sole.

Tra le sorprese della mostra un contributo di Valerio Massimo Manfredi. E' sua la voce che racconta le vicende della regina d'Egitto in audioguida. Alla fine del percorso l'audoguida viene data in omaggio ai visitatori.

Per tutte le info sulla mostra vai al sito: CLEOPATRA

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