Le Case Cantoniere tornano in vita: luoghi di accoglienza e ristoro per i viaggiatori

C'è una bella novità per gli amanti del viaggiare lento, per gli appassionati degli spostamenti lungo sentieri poco battuti o arterie oramai soppiantate dalle autostrade.
Grazie ad un accordo tra il Mibact, il Mit, l'Anas e l'Agenzia del Demanio 150 delle oltre 1.000 Case Cantoniere italiane saranno riportate in vita grazie ad un progetto di riqualificazione di un enorme patrimonio immobiliare dalle indiscusse potenzialità turistiche.
Tutte simili tra loro, colore rosso pompeiano, collocate ai margini della carreggiata e con su scritto il nome della via di percorrenza e del chilometro corrispondente, le case cantoniere da quasi due secoli fanno pate del paesaggio italiano allo stesso modo di quei tratti di ferrovie dismesse che, oggi, fanno gola a chi vuole tornare a muoversi e scoprire l'Italia attraverso una rete di percorsi slow legati alla storia.
L'Anas si farà carico della ristrutturazione degli edifici che diventeranno vere e proprie strutture rivolte ad un turismo alternativo. Molti viaggiatori spesso non utilizzano le bellissime strade secondarie per l'assenza di luoghi di ristoro o assistenza in caso di imprevisti; il progetto prevede dunque la definizione di standard unici e comuni da applicare alle 30 case cantoniere della fase pilota e la trasformazione di queste ultime in aree attrezzate dove si potranno riparare i veicoli, ci si potrà rifocillare, si potrà dormire come in una antica locanda o un ostello per viandanti.
L’istituzione della casa cantoniera risale al 13 aprile 1830, giorno in cui, con Regio Decreto del re di Sardegna Carlo Felice, viene ufficialmente creata la figura del Cantoniere al quale viene demandata la manutenzione e il controllo di un ‘cantone’ della strada (un tratto di circa 3-4 chilometri). Per svolgere questo compito i cantonieri dovevano abitare in case site ai margini di ciascun cantone - di quel colore rosso pompeiano che le ha rese ormai celebri - che ricevevano in uso gratuito affinché restassero vicini al luogo ove svolgevano il loro lavoro. Il cantoniere doveva mettere a disposizione la casa cantoniera per soccorrere feriti o per ricoverare agenti della forza pubblica e militari in servizio, un luogo simbolo della presenza sul territorio del Regno prima e dello Stato Repubblicano poi.
Il Ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini ha parlato di "un brand italiano che tra qualche anno sarà conosciuto nel mondo". "Non è soltanto un'opportunità - ha sottolineato il ministro - ma una crescita del turismo interno nei luoghi secondari" non toccati dagli itinerari comuni del turismo internazionale, è "moltiplicare i luoghi di attrazione" e inserirli "dentro le linee di sviluppo sostenibile". Il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani, ha assicurato che, oltre a proporre "un'idea di autenticità e legame con il territorio", dal punto di vista finanziario il presupposto è che "il modello di business si autosostenga". Non da meno l'entusiasmo del ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Graziano Delrio, la cui prospettiva è di far arrivare questi interventi "a qualche centinaio, così potremo raccontare al mondo un successo di livello italiano".
Parallelamente, è in itinere la proposta di legge per l'istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee, in disuso o in corso di dismissione, situate in aree di particolare pregio: quasi 800 chilometri di ferrovie storiche che non solo fanno viaggiare tra le grandi bellezze dell'Italia, ma diventano esse stesse il "viaggio" per il loro intrinseco fascino. "Stiamo ridisegnando il piano strategico del turismo attraverso un coinvolgimento di tutte le categorie, anche perché il turismo in Italia ha continuato a crescere anche durante la crisi - ha detto oggi il ministro Franceschini nell'audizione alla Commissione Trasporti della Camera -. Siamo in cima ai desideri di tantissimi turisti stranieri e ora tutti i nostri sforzi, ma anche della nuova Enit e delle regioni, è moltiplicare l'offerta".