Dove vuoi andare?
Ospiti e camere
...
IT | Cambia lingua Preferiti Vicino a me Inserisci la tua struttura
Regioni Località turistiche Punti d'interesse Offerte Last Minute
B&B Day
primo weekend di marzo
Settimana del Baratto
terza settimana di novembre
BarattoBB
baratto tutto l'anno in B&B
BB25
25 Euro tutto l'anno
B&B Card
richiedila gratis
Come aprire un B&B Mondo B&B Blog Magazine Turismo Speciali Eventi Fiere Punti d'interesse Suggerisci un punto d'interesse Tesi universitarie sul B&B
(Guadagna 100 Euro)
Scopri i B&B migliori B&B Europa
FAQ e contatti Note legali, Cookie Policy, Privacy Area Riservata Gestori
Italiano English Français Deutsch Español

Carnevali in Italia. Dagli uomini albero ai Mamuthones di Mamoiada

Carnevali in Italia. Dagli uomini albero ai Mamuthones di Mamoiada

È arrivato Carnevale ma sarebbe più corretto dire che sono arrivati i Carnevali.

Il Carnevale in Italia ha come unico comun denominatore l'origine per il resto ogni città, borgo, contrada ha adattato la festa alle proprie tradizioni e l'ha resa unica.

Oltre Venezia e Viareggio, oltre Cento e Ivrea il Carnevale italiano mostra tutte le sue “maschere”. Cominciamo dalla Basilicata dove ogni anno il 14 e il 15 febbraio a Satriano di Lucania nel Parco Nazionale dell'Appennino si ripete un rito misterioso e suggestivo: gli uomini si travestono da alberi. Le figure chiave di questo antichissimo Carnevale sono l'Orso, il Romito e la Quaresima. La figura dell'orso è un elemento comune anche ad altri carnevali dalla Sicilia alla Sardegna e persino in Occitania. A questi si accompagna il domatore. A Satriano ad affiancare l'orso (Urs) c'è il romito (Rumit) un uomo vegetale. Il Rumit la domenica prima del Martedì Grasso si aggira tra le strade del paese strusciando un bastone sulle porte delle case. Chi riceve la visita del Rumit gli dona in silenzio qualcosa (un tempo generi alimentari, adesso qualche spicciolo). La Quaremma (Quaresima), coperta da un manto nero, porta sul capo una culla che contiene un figlio di cui non si conosce il padre concepito durante il periodo di Carnevale.

Il Carnevale di Sauris in provincia di Udine vede invece protagoniste le lanterne. La notte del 14 febbraio un lungo corteo di maschere in legno attraversa le strade del piccolo borgo sulle Dolomiti e si inoltra nel bosco per festeggiare il Carnevale con una tazza di Vin Brulè. Le maschere più importanti della sfilata sono quelle di Rolar e Kheirar: il primo rappresenta il diavolo il secondo è il re dei festeggiamenti. Le due figure rappresentano l'archetipo dualismo tra Bene e Male. Kheirar porta nelle mani una scopa con la quale simbolicamente spazza i pavimenti e gli usci delle case cacciando via l'inverno e propiziando l'arrivo della bella stagione. Le due maschere sono seguite in corteo da gruppi di suonatori e curiosi che ballano al suono delle fisarmoniche e si incamminano, illuminati dalle lanterne, fino al falò che conclude i riti del carnevale.

Nei paesini della Valle del San Bernardo in Valle d'Aosta, soprannominati Coumba Freida a causa del freddo e degli spifferi gelidi, il Carnevale rievoca il passaggio nella valle delle truppe napoleoniche nel maggio 1880. Gli abitanti indossano le landzette ovvero dei costumi colorati con dei cappelli che ricordano le uniformi napoleoniche. Gli abiti sono confezionati a mano dalle donne dei villaggi e sono abbelliti con perline e specchietti che riflettono la luce e allontanano gli spiriti maligni. Una tradizione popolare fa derivare il costume tipico dal matrimonio di due persone anziane del villaggio. In occasione dei festeggiamenti per questa singolare unione gli invitati si presentarono in chiesa con degli abiti stravaganti e colorati sdrammatizzando il matrimonio tra i due anziani.

Ferrara per Carnevale torna al passato medievale e rinascimentale con feste da ballo, banchetti, tornei cavallereschi che animano le vie e i palazzi storici della città Patrimonio dell'Umanità. Quest'anno il Carnevale Rinascimentale di Ferrara sarà dedicato alla figura di Anna Sforza, moglie di Alfonso I d'Este e riproporrà i fasti della corte estense in particolar modo il periodo di Ettore, figlio di Alfonso e di Lucrezia Borgia, che trasformò Ferrara in un prestigioso centro artistico e culturale. Accompagnano i festeggiamenti di carnevale numerosi eventi per grandi e piccoli: laboratori per i bambini nei musei e tra gli affreschi di palazzo Schifanoia e visite animate alla scoperta dei tanti luoghi magici della città, in particolare degli itinerari nelle sale del Castello con episodi della vita di corte; e ancora mostre, banchetti con piatti tipici dell’epoca e concerti di musicisti con strumenti e costumi rinascimentali. In questo periodo di feste i musei sono gratuiti e molti alloggi propongono pacchetti per cene e feste di carnevale.

A Oristano i giorni di Carnevale sfilano cavalieri e si sfidano in tornei a cavallo. È la Sartiglia uno spettacolo che affonda le proprie radici nel millecinquecento. La prima menzione della Sartiglia viene fatta in documenti che parlano di spettacoli organizzati in onore dell'imperatore Carlo V intorno al 1547. Le fasi della Sartiglia si ripetono uguali anno dopo anno così come vuole la tradizione. Si parte dalla vestizione dove un cavaliere si prepara alla corsa. La Corsa alla stella è una galoppata per cercare di prendere al volo il bersaglio a forma di stella. La Corsa delle pariglie è il momento più emozionante della Sartiglia di Oristano. I Cavalieri effettuano delle vere e proprie acrobazie ricche di abilità, fantasia e naturalmente coraggio. Finite le corse i cavalieri si svestono ma i festeggiamenti continuano con balli e canti.

Sempre in Sardegna, nel cuore della Barbagia, il Carnevale si festeggia con la celebre e suggestiva danza dei Mamuthones di Mamoiada. Nella cittadina a pochi chilometri da Nuoro gli uomini indossana bellissime maschere di legno scuro e portano un fazzoletto sotto il mento, vestiti con pelli di pecora e campanacci di diverse dimensioni tenuti insieme da collane che producono un fastidioso rumore i Mamuthones sfilano lungo le vie della città e sembrano grossi animali in schiavitù, rappresentano la sconfitta e la prigionia. Accanto a loro sfilano gli Issohadores, personaggi carnevaleschi colorati e allegri; indossano giubbe di foggia femminile, pantaloni bianchi, bottoni dorati, berretto nero e maschere bianche. Anche loro sono muniti di campanelli. Con una fune di giunco “catturano” le giovani donne che vengono liberate dietro l'offerta da parte del pubblico di un bicchiere di vino Cannonau. La sfilata comincia la domenica pomeriggio e dura fino a sera con due file parallele di dodici Mamuthones (come i mesi dell’anno), sei per fila, intorno ai quali si dispongono otto Issohadores; al termine della processione tutti fanno festa fino a notte fonda.

Letture: 6272