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Le Fattorie Didattiche

Siamo diventati troppo cittadini, non riusciamo a staccarci un attimo dai cellulari, dal notebook, a uscire dai percorsi obbligati che ci portano da casa all’ufficio. Da piccoli amavamo Haidi ma non abbiamo mai munto una mucca né raccolto la frutta. Fino a che ero bambina capitava, con immensa gioia, che i miei genitori mi portassero in campagna a raccogliere le olive o le mandorle…poi la pacchia è finita, la campagna è rimasta un ricordo lontano.

La modernità, l’urbanizzazione e l’industrializzazione ci hanno inevitabilmente allontanato dalla campagna, dalle attività agricole. I nostri bambini pensano che il tonno nasca all’interno di una scatoletta o i pezzi di formaggio sugli alberi? Senza ricorrere all’iperbole è però vero che, non solo i bambini, ma anche noi adulti non abbiamo idea dei processi e delle trasformazioni che i prodotti subiscono prima di arrivare sui banconi di freschi supermercati cittadini. Una bella idea per trascorrere qualche giornata estiva, soprattutto se non si è ancora partiti per le ferie, è quella di visitare una delle tante fattorie didattiche che si trovano su tutto il territorio italiano.

Cosa sono esattamente le Fattorie Didattiche? Si tratta di aziende agricole che accolgono scuole, famiglie, gruppi di adulti al fine di instaurare una comunicazione diretta tra agricoltori e cittadini. Una visita ad una fattoria didattica dà l’opportunità di conoscere l’ambiente agricolo, l’origine dei prodotti alimentari, la vita degli animali, il ciclo degli alberi da frutto. Un mestiere quasi dimenticato quello dell’agricoltore che viene illustrato soprattutto alle giovani generazioni poiché il contatto con la natura, fino a mezzo secolo fa, abbastanza normale, è diventato oggi una eccezione.
Avvicinarsi e scoprire la vita di una fattoria non è solo un’esperienza divertente ma è anche un modo per conoscere e toccare con mano un ambiente con la propria dimensione sociale, economica, tecnica, politica e culturale.
L’obiettivo principale delle fattorie didattiche è quello di diffondere la conoscenza sulle attività svolte in fattoria coinvolgendo gli ospiti nella realizzazione di un prodotto tipico o in una attività agricola come la raccolta dei prodotti ortofrutticoli. La qualifica di fattoria didattica è conferita dalle singole amministrazioni regionali, nella maggior parte dei casi sulla base del rispetto di alcuni parametri definiti da un documento chiamato “Carta della Qualità”. Le fattorie didattiche creano legami tra il mondo urbano e il mondo rurale diffondendo tradizioni e usanze della cultura contadina oramai dimenticate e valorizzando sia mestieri sia la manualità artigianale. La valenza educativa del progetto e la possibilità di riqualificare le attività agricole come fonte di reddito complementare contribuiscono ad una sempre maggiore popolarità dell’iniziativa in tutto il mondo.

La storia delle fattorie didattiche comincia all’inizio del ventesimo secolo. Le prime fattorie nelle quali si insegna la vita delle campagne a chi vive in città si diffondono, nei primi del Novecento, in diverse forme, nei Paesi scandinavi in particolare in Norvegia, Danimarca, Svezia. L’idea di creare fattorie per attività didattiche si propaga da nord a sud e raggiunge i Paesi europei del Mediterraneo e anche l’Italia. Le prima fattorie didattiche dei Paesi scandinavi si rifacevano ad un movimento giovanile nato nel 1914 negli Stati Uniti d’America. Il movimento, che esiste ancora, si chiama Club4H. Le quattro H stanno ad indicare le parole inglesi: Head (testa), Hearth (cuore), Health (salute) Hand (mano). Obiettivo del Club4H era quello di promuovere lo sviluppo armonico dell’individuo moderno secondo un modello di insegnamento che si riassume nel motto “learn to do by doing” “imparare a fare facendo”. In Italia la nascita delle prime fattorie avviene nel 1997 con la rete di Fattorie Didattiche Romagnole. L’anno seguente la Regione Emilia Romagna avvia il progetto “Fattorie Aperte Fattorie Didattiche” che oggi conta oltre 300 fattorie accreditate. Negli ultimi anni, altre iniziative, sono state avviate dal consorzio agrituristico Piemonte e dal Consorzio agrituristico mantovano. Dall’ultimo censimento realizzato da Alimos (una società senza fini di lucro sorta nel 1967 per favorire processi d'innovazione nel settore ortofrutticolo, sostenere la tutela dell'ambiente e del territorio, contribuire al mantenimento della salute dei consumatori) nei mesi di luglio e agosto 2009 risulta che in Italia sono attive oltre 1750 Fattorie Didattiche. La maggior parte sono concentrate in Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Piemonte e Puglia. In tutta la penisola si moltiplicano i progetti di sviluppo della didattica agro ambientale da parte di istituzioni governative e di privati. Il settore è in costante crescita. Il progresso della didattica in azienda è confermato anche da una serie di iniziative su scala nazionale e regionale che promuovono la conoscenza del mondo agricolo.
Tra queste “Fattorie a Porte Aperte” è un progetto organizzato da Coldiretti e da numerose reti di fattorie didattiche in tutta Italia. L’iniziativa consiste in appuntamenti periodici con visite guidate gratuite o scontate in fattorie, agriturismi e allevamenti. In azienda i visitatori sono accolti da personale qualificato che illustra le attività dei contadini e degli allevatori e accompagna i visitatori all’interno delle fattorie. Le aziende che aderiscono all’iniziativa propongono agli ospiti le attività didattiche che, nel corso dell’anno, sono proposte ai bambini e alle scolaresche tra cui:
Laboratori didattici e giochi
Visite agli allevamenti degli animali e alle coltivazioni
Percorsi guidati per conoscere i processi di trasformazione degli alimenti
Visite alle stalle, alle cascine, alle masserie, ai musei agricoli aziendali
Percorsi sensoriali e degustazioni dei prodotti dell’azienda.
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