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punti di interesse di Pisa

Villa Medicea

La villa Medicea di Coltano si erge al centro di una vasta tenuta, posizionata a Sud di Pisa, e facente parte del Parco Regionale di Migliarino, San rossore, Massaciuccoli. Il suo territorio, per lungo tempo importante riserva di caccia, è oggi in gran parte bonificato a destinato a colture ma, i canali di drenaggio, alcuni bacini artificiali e le sue pregevoli fasce boscate sono ancora un inestimabile rifugio per la fauna e per una serie di piante rare. Il reperimento di importanti testimonianze archeologiche – visibili lungo il percorso di visita della villa, catalogate ed esposte in apposite vetrine – hanno permesso di arricchire le conoscenze sul territorio dandoci la certezza che fosse abitato già in epoca preistorica, poi etrusca, romana e medievale. La prima testimonianza scritta sulla Tenuta risale al 780, proprietari all’epoca il monaci di San Savino. Nel 1562 passò all’ordine militare dei Cavalieri di Santo Stefano. Un Ordine fondato da Cosimo I, il quale inizio un’opera di bonifica realizzando il “fosso delle Bocchette”. La tenuta produceva cereali e latticini grazie ad un fiorente allevamento di bestiame. Fu in seguito acquistata dal Granduca Cosimo I dé Medici, per il figlio Don Antonio che vi volle realizzare la villa - come centro amministrativo della zona – e sicuramente anche per sua comoda dimora quando vi si recava per le battute di caccia. Il progetto fu affidato a Bernardo Buontalenti che vi costruì il grande palazzo nel 1586, inglobando una antichissima residenza (risalente forse all’anno Mille), di cui si può ancora vedere una colonna, in prossimità della chiesa, e le mura perimetrali, interne alla villa. La Villa …”costruita in bozze di verrucano ed in forma rettangolare, con un fronte di 40 metri ed un fianco di 20, era originariamente munita di quattro torri, forse merlate, che ergendosi ai quattro canti e sopravanzando il piano del tetto, contribuiva certo ad imprimergli un aspetto ancor più severo”. L’edificio oggi privato della parte alta delle torri e intonacato si presenta molto meno austero. La facciata del Palazzo è composta da due piani (piano terreno e primo piano) con portone centrale ad arco a tutto sesto, la chiave di volta del quale è una mensola che sorregge la parte centrale del terrazzo sovrastante. Le finestre, come il portone, sono tutte di pietra serena, e messe una sopra l’altra, sfalsate. L’interno conserva pitture a tempera di varie epoche che saranno presto oggetto di restauro. Sul retro, le stalle voltate del Buontalenti. Visitabile anche la torre dell’orologio con il suo antico meccanismo ancora funzionante. Da qui l’occhio dell’osservatore domina una estesissima e ridente pianura chiusa a semicerchio dai Monti Pisani che degrada lentamente verso il mare. I Lorena, entrati in possesso del patrimonio mediceo nel 1737, anziché dismettere la tenuta -. come accadde per molte delle ville medicee - la ampliarono e la abbellirono, usandola anche come luogo di rappresentanza, (visita di Ferdinando I di Borbone, nel 1785). Il Granduca Pietro Leopoldo vi fece allevare una razza equina molto pregiata ma, sicuramente la vasta riserva di caccia era uno degli elementi più graditi tanto che Leopoldo II ne ampliò l’estensione. Nel giardino della villa fu eretta un elegante “caffè House” a forma esagonale, con cupola rivestita all’esterno di lastre ovoidali di ardesia. L’interno è dipinto a tempera e nella cupola è raffigurato il monogramma di Ferdinando e Luisa. Anche in seguito la villa non cessò di essere oggetto di predilezione da parte degli altri Principi, chiamati e reggere le sorti della Toscana (Ludovico I Re d’Etruria, Carlo Ludovico, Napoleone Bonaparte, Elisa Bonaparte-Baciocchi). Infine, dopo essere appartenuta ai Savoia (nella villa dimorò per un certo tempo Vittorio Emanuele II) e in seguito allo Stato Italiano, la tenuta venne donata all’Opera Nazionale Combattenti. Fu questa ad occuparsi del completamento della bonifica che ha consentito un ampio uso agricolo dell’area. Oggi la villa - che fra le sue mura ha accolto tutti i Sovrani di Toscana succedutisi nel corso di due secoli e mezzo - è in cerca di una definitiva destinazione. Di proprietà del Comune di Pisa, essa è gestita dall’Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli