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punti di interesse di Lanuvio

Ponte Loreto

Nell'antichità la cosiddetta Via Astura, lungo la quale si trova Ponte Loreto, aveva un'importanza fondamentale dal punto di vista culturale ed economico, poiché univa Antium a Satricum ed a Lanuvium per terminare presso il XIX miglio della Via Appia. Cicerone percorse spesso la via per andare da Tuscolo ad Astura, come ci è attestato in numerose epistole ad Attico (per esempio Ep. Ad Att. XIV, 2: "In Tusculum hodie, Lanuvi cras, inde Asturae"). La via conobbe un incremento di mercanti che provenivano dalla Sicilia ed erano diretti a Lanuvio, attraverso l'emporio di Anzio: un'iscrizione scoperta a Centuripe datata al più tardi all'età di Cesare attesta la syngheneia tra la città siciliana e quella laziale. Per far fronte ad una maggiore funzionalità della via si iniziò la costruzione di varie opere, tra cui la più importante è Ponte Loreto. Il ponte presenta una sola arcata a tutto sesto, in opera quadrata, con conci di varie dimensioni; il parapetto è formato da grossi parallelepipedi trapezoidali che vanno rastremandosi verso i lati, dando al ponte la caratteristica forma "a schiena d'asino". L'aspetto più caratteristico della struttura è che il suo asse non è ortogonale a quello della via che lo attraversa. Molti studiosi tra cui il Lanciani, il De Rossi e il Chiarucci parlano di due fasi costruttive: il De Rossi e il Lanciani ipotizzano la costruzione di un ponte in asse con la strada e a 40° dall' asse del torrente (I fase) e uno spostamento della parte superiore di 5° rispetto al torrente (II fase). Il Chiarucci parla invece della costruzione di una piattaforma che assicurava stabilità all'arcata del ponte, in asse con il torrente (I fase) e della costruzione di un viadotto vero e proprio orientato con la Via Astura (Il fase). Recentemente P. Garofalo ha ipotizzato una sola fase costruttiva per il ponte, portando una serie di esempi simili. Non possiamo accertare, purtroppo la pre­senza di un originario ponte in legno, precedente all'attuale in pietra, che è stato datato dal Chiarucci, in base a confronti con la tecnica edilizia di altri ponti con la stessa tipologia, agli inizi del II secolo a. C.; invece il De Rossi propende per una datazione al I secolo a. C..