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punti di interesse di Ledro

Garibaldi a Bezzecca

La Valle di Ledro è stata da sempre la via di comunicazione privilegiata tra Brescia e il Garda. Lo fu per i commerci in tempo di pace, ma anche per gli eserciti che in tempo di guerra potevano utilizzare una via rapida e sicura per superare i valichi di Ponte Caffaro e del Forte d’Ampola. Il paese di Bezzecca è posto in una bella piana della valle all’imbocco della laterale Valle di Concei. Il torrente Assat scorre attraverso il paese incanalato in profondi argini. Il luogo è noto soprattutto perché fu teatro nel 1866 dei combattimenti tra garibaldini e austriaci durante la III guerra d’indipendenza, mentre durante la Grande Guerra divenne teatro della guerra di trincea tra l’artiglieria italiana e l’esercito asburgico. Le montagne circostanti il monte Caret, l’Orbia, il monte Serbano, il monte Naè, furono i luoghi difensivi della zona e sono percorsi da sentieri che conducono alle zone fortificate. Dalla piazza del paese di Bezzecca si sale al colle di Santo Stefano dove sorge l’omonima chiesa risalente al 1521 e restaurata nel 1895, dopo essere caduta quasi in rovina a seguito delle battaglie garibaldine del 1866. Ora è Monumento Ossario sotto l’Alto patronato del Ministero della Difesa. All’interno della chiesa, davanti all’altare, è collocato un monumento al Milite Ignoto. Proseguendo verso il Dos Cerì si incontra una grande lapide con la dedica "AI MORTI COMBATTENDO PER LA PATRIA VOLONTARI ITALIANI 21 LUGLIO 1866" , scolpita ed eretta sulla roccia dagli stessi garibaldini, poco dopo la battaglia, a ricordo dei compagni caduti. Il 31 ottobre 1866 gli Austriaci, ripreso possesso del paese, abbatterono la lapide e la fecero precipitare dal dirupo. La lapide sotterrata venne ricollocata al suo posto soltanto il 21 luglio 1919. Più avanti, sulla sommità del Dos Cerì, è posta una grande croce bianca eretta dall’Austria nel 1896 nel trentennale della battaglia di Bezzecca a ricordo dei caduti austriaci e italiani. Nel cuore della collina e tutto intorno è possibile percorrere i camminamenti e le trincee italiane della I guerra mondiale. Lungo questo percorso si susseguono lapidi e monumenti che ricordano le imprese garibaldine, la Grande Guerra e la II guerra mondiale. Mentre si ridiscende verso il paese, sulla sinistra si apre la galleria Lamarmora costruita nel 1916 dal 7º Reggimento Bersaglieri come ricovero delle truppe che difendevano la posizione. Sopra l’ingresso si vede una lapide con il busto di Federico Guella, medaglia d’oro della I guerra mondiale. Arrivati in paese si sosta in piazza Obbedisco, luogo dei combattimenti all’arma bianca del 21 luglio 1866. Da qui la tradizione vuole sia partito il famoso telegramma di Garibaldi in risposta all’ordine di ritirata dal Trentino. In questa piazza si trova la lapide in ricordo del garibaldino Giovanni Chiassi caduto in battaglia. A Federico Guella, volontario nell’esercito italiano caduto durante la I guerra mondiale, fu dedicata una lapide apposta sulla facciata della casa natale, successivamente spostata sul Colle. Ultima tappa il piccolo Museo Garibaldino.