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Castello Federici di Gorzone

Il castello sorge su uno sperone roccioso compreso tra il paese di Gorzone ed il fiume Dezzo, è una costruzione spoglia, austera, con finestre ad arco acuto, senza torri. All'esterno un ampio parco orientato verso est, mentre sui lati meridionale e occidentale è presente una scoscesa scarpata che scende nel fiume Dezzo. La struttura risalirebbe al 1160, ad opera della famiglia Brusati, poi divenuta Federici, ghibellini, alleati di Federico Barbarossa. Nel 1287, a seguito della grande ribellione camuna, il comune di Brescia, emette un bando contro la famiglia Federici con una ricompensa per la distruzione delle sue rocche. Il castello venne distrutto e saccheggiato nel 1288, ma grazie alla riappacificazione tra la famiglia ghibellina ed il Comune bresciano, grazie all'arbitrato di Matteo Visconti, la rocca venne ricostruita tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo. Negli anni 1490-1495, grazie alla pax veneta, il castello perde la sua funzione di rocca e si trasforma in residenza signorile, ampliandosi e costruendo un loggiato interno in stile veneziano. Inciso sulla pietra simona del portale d'ingresso, oltre allo stemma dei Federici (scacchi d'argento trasversali in campo azzurro) quello dei signori veronesi Della Scala. Il giardino interno, sul quale si affaccia un loggiato con archi e colonne ricchi di stemmi, presenta un pozzo di raccolta d'acqua piovana. All'interno sono presenti sale, pareti finemente decorate, soffitti a cassettone con pregevoli decorazioni. Al di sotto del castello vi erano delle gallerie, oggi parzialmente crollate, che comunicavano con l'esterno, verso il Dezzo e la Casa Caffi, che apparteneva ai Federici del ramo cadetto.