My Cup Of Tea Bed&Breakfast, Microricettività al femminile
Corso di laurea in Design degli Interni
A.A. 20012/2013
Relatore: Valeria Iannilli
Laureanda: Roberta Agliati - matricola 763979
4.8 - Suite d'Autore, Piazza Armerina
Suite d'Autore, art-design hôtel a Piazza Armerina in Sicilia, è un albergo museo con opere d'arte e design. Gli ambienti in Suite sono eterogenei e di gran fascino: dalle creazioni pittoriche di Beppe Madaudo agli oggetti seriali di Philippe Stack. La scelta di questi dipende naturalmente dal gusto di chi lo ha progettato: gli art director e il proprietario, che per l'occasione si è (ri-)creato imprenditore-progettista-gallerista. A differenza dei "comuni" (art-)design hôtel sparsi in giro per il mondo, Suite d'Autore offre, se così si può dire, il valore aggiunto d'organizzare il suo contenuto artistico attraverso una serie di temi che ripercorrono idealmente la storia del design dall'inizio del Novecento fino ai nostri giorni: Geometria nelle avanguardie, Leggerezza nel Movimento moderno, Magia e Ironia del design italiano, Stravaganza tra Pop e ipermerce, Fluidità "trasversale". Ogni singola opera è stata oculatamente progettata - e scelta - per comunicare un determinato periodo o movimento o tendenza o approccio progettuale... Di conseguenza, tali opere (sculture, fotografie, quadri, oggetti d'uso, ecc.) possono essere intese come artefatti comunicativi che esprimono il tema contribuendo alla definizione di un ambiente armonicamente integrato. di vere e proprie opere d'arte.
Luoghi senza spazio nè tempo, tra realtà e fantasia, caratterizzati dal concetto di "Opera d'Arte totale", il Gesamtkunstwerk di matrice ottocentesca, dove ogni singola parte è progettata in rapporto armonico col tutto per creare suggestioni straordinarie. La vision di Suite d'Autore è la creazione di luoghi e ambientazioni attraverso oggetti, colori e artefatti comunicativi che per quanto icone dell'immaginario collettivo di molti, non sempre risultano fruibili da tutti.
"L'albergo s'inserisce nella nuova tendenza degli Art hotel, strutture ricettive di lusso rivolte a un'élite culturale, e ha un precedente siciliano in Atelier sul mare, presso Castel di Tusa, ma rispetto agli altri alberghi-museo, Suite d'autore secondo le intenzioni dei suoi art director,Russo e Sposito mira a sottolineare la valenza artistica del design.Inoltre e questa è l'intuizione innovativa dei progettisti oltre a svolgere la sua naturale funzione ricettiva, Suite d'Autore assurge a un ruolo culturale: gli ambienti, infatti, sono organizzati secondo categorie estetiche che consentono di ripercorrere i momenti salienti della storia del design e delle tendenze contemporanee. Leit motiv di tutte le camere è lo specchio "Nessun dorma" (Andrea Gianni e Concetta Modica) in cui la frase-slogan (tratta dalla Turandot di Puccini) viene realizzata con delle variazioni inerenti ai differenti temi e costituisce un appello a perseverare in un godimento estetico infinito senza cedere all'oblio del sonno.
Lo specchio, simbolo dell'imitazione artistica eicona dell'origine delle arti, ricorrendo pur in modo diverso nelle varie camere, tradisce le dinamiche estetiche fondative dell'albergo-museo: la contraddizione tra oggetto d'uso quotidiano e l'opera d'arte destinata alla pura contemplazione estetica. Si tratta di una dialettica insita nel design, nella sua eterna conflittualità con l'arte, una conflittualità che tuttavia tende sempre più a scomparire; ormai, infatti, il design si confonde e si sostituisce sempre più alle opere d'arte. Dall'esposizione di Memphis del 1981, dove alcuni designer capeggiati da Ettore Sottsass presentarono pezzi unici e costosissimi, gli oggetti d'uso si caricano di un quoziente estetico rilevante, sono spesso creati da artisti famosi e lontani dal concetto di serie.
Oggi il sorgere di una nuova estetica, pregna di implicazioni mercantili, non disdegna di allargare i suoi orizzonti verso campi un tempo emarginati dalla filosofia: la moda, la comunicazione (mass media), la tecnologia informatica, e naturalmente il disegno industriale. L'oggetto d'uso si leva dalla banale quotidianità per assurgere a opera d'arte, in virtù di una sua peculiare aura che lo rende unico e irripetibile. Come mette in rilievo l'autore a conclusione del volume, questo è lo scopo di tutti quelli che hanno collaborato al progetto dell'albergo-museo, dal proprietario/ imprenditore agli art director ai vari artisti e designer. Le camere, infatti, benché non siano in realtà molto grandi, sono Suite d'autore, poiché l'oggetto d'uso lungi dallo spersonalizzarsi nella produzione seriale rivendica la dignità di opera d'arte e la paternità di un progettista come indica persino il logo dell'hotel con l'immagine dell'impronta digitale, la traccia più identificativa dell'uomo"2.