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Le Piracante Caiazzo - Consigli Turistici
Bed & Breakfast

I consigli per turisti del gestore

Itinerari Classici e Monumenti da non perdere per chi visita Caiazzo.

Nella splendida Valle del Medio Volturno, puoi scoprire tante meraviglie, a seconda di cosa vuoi fare.
Il nostro territorio non è un luogo di turismo di massa, infatti conserva tutte le caratteristiche tipiche degli antichi luoghi del Sud Italia: piccole aziende agricole familiari che coltivano piccoli appezzamenti di terreno, casali a conduzione familiare, caseifici, luoghi incantevoli di montagna, borghi con antichi vicoli e vecchi edifici, la possibilità di camminare per ore senza traffico.
Siamo in una posizione strategica che ti permette di programmare qualsiasi tipo di intrattenimento: scoprire i prodotti locali, fare lunghe passeggiate o tour in bicicletta, esplorare antichi borghi o visitare importanti luoghi storici

L'area in cui siamo è costituita da un borgo e da un'ampia area rurale. i dintorni sono costituiti da un paesaggio collinare, le cosidette colline caiatine (dove ci troviamo noi) e si possono seguire gradevoli percorsi per ammirare il paesaggio andando su giu per le colline.
Ad una distanza media di 15/30 minuti ci sono moltissimi luoghi di interesse, per tutti i gusti. Dalle piccole aziende agricole e vitivincole dove è possibile trovare i prodotti locali, partecipare a degustazioni ed esperienze.
Borghi storici, castelli diroccati, cime delle colline più alte per ammirare il panorama bellissimo e avere una vista su tutta la Valle del medio Volturno.
Il borgo storico di Caiazzo è uno scrigno di storia e merita senz'altro una visita, come pure l'esplorazone del paesaggio ruale, bellissimo e ottimo per chi cerca non solo relax e quiete ma anche mete enogastronomiche molto interessanti.



Itinerari insoliti a Caiazzo e dintorni.

Suggeriamo spesso ai nostri ospiti di prendersi del tempo per camminare a piedi nei dintorni, perché il nostro territorio è davvero bellissimo ma poco conoscuto e di certo poco turistico. Siamo nella splendida Valle del Medio Volturno, circondati dal Parco dei Monti del Matese, dal Parco del monte Taburno e dai Monti Trebulani. Il clima è favoloso tutto l'anno, il territorio è vissuto come area rurale arricchita da deliziosi Borghi antichi, ricchi di storia e cultura. Non ci sono attività industriali importanti, non ci sono monocolture intensive, ma tutto è a misura d'uomo.
A circa 2 km da noi c'è anche la stazione ferroviaria, che collega Napoli, Caserta, Caiazzo Alife e Piedimonte Matse, con una linea storica che attraversa tutta la Valle.
Si possono programmare splendii percorsi enogastronomici, con tappe nei borghi o escursioni in natura. In circa un'ora si arriva sulla cima del Matese, dove si trova il lago carsico più grande d'Italia.
Una delle nostre prerogative, molto apprezzate dai nostri ospiti è la nostra disponibilità ad organizzare con i nostri ospiti percorsi di viaggio per esplroare e conoscere il terrirorio.
La nostra ex fattoria è una sintesi di ciò che offre il territorio.

Il mezzo più comodo per muoversi a Caiazzo.

Suggeriamo spesso ai nostri ospiti di prendersi del tempo per camminare a piedi nei dintorni, perché il nostro territorio è davvero bellissimo ma poco conoscuto e di certo poco turistico. Siamo nella splendida Valle del Medio Volturno, circondati dal Parco dei Monti del Matese, dal Parco del monte Taburno e dai Monti Trebulani. Il clima è favoloso tutto l'anno, il territorio è vissuto come area rurale arricchita da deliziosi Borghi antichi, ricchi di storia e cultura. Non ci sono attività industriali importanti, non ci sono monocolture intensive, ma tutto è a misura d'uomo.
A circa 2 km da noi c'è anche la stazione ferroviaria, che collega Napoli, Caserta, Caiazzo Alife e Piedimonte Matse, con una linea storica che attraversa tutta la Valle.
Sen'altro l'auto è il mezzo più comodo perché consente di spostarsi facilmente da un luogo ad un altro, consentendo di esplorare in autonomia il territorio, ma in alternativa è possibile spostarsi in autobus o in treno, oppure con taxi privato.
Un'altra alternativa può essere l'bike ma siamo in contesto collinare dunque occorre avere dimestichezza e allenamento.

I Ristoranti consigliati, le trattorie caratteristiche, le dolcerie, bar a pub consigliati.

Le risorse enogastronomiche del nostro territorio sono tra le attrazioni più imprtanti, difficile stilare una classifica, ma i nostri ospiti ricevono sempre su richesta una lista dei luoghi suggeriti per mangiare acquistare prootti locali e luoghi da visitare.
Una breve sintesi dal nostro elenco comprende senz'altro alcuni locali in centro storico, quali ilristorante Il Generale, con cucina tipica, la pizzeria Pepe in Grani, il ristorante Zest, l'antica osteria Pepe.
A pochi km da noi nel paesino di Alvignano si trova un'altra ottima pizzeria, Elite Rossi, un ristorante pizzeria Lo Chalet e i due migiori caseifici con produzione di mozzarella di bufala, Il Casolare e la Fattoria Pagliuca.
Nel centro storico suggeriamo il panificio Pane Nostro per una colazione veloce dolce o salata, dolci, biscotti, pizza al taglio.
Per un caffè o un aperitivo suggeriamo di frmarsi all'Antica Caffetteria in Piazza porta vetere e assaggiare i dolci o un aperitivo speciale come il loro "sushi cafone", a base di verdure e salumi anziché pesce crudo.
A poca distanza si trova la pasticceria Sparono, storica a caiazzo.

Una giornata "tipo" per godere pienamente della bellezza dei nostri luoghi, dalla colazione a notte fonda.

Suggeriamo sempre itinerari e percorsi ai nostri ospiti in base al tempo a disposizione e preferenze. Vediamo alcuni esempi.
Dopo una buona colazione che comrpende sempre prodotti locali a km0, un itinerario possibile può essere:
- Visita alla Reggia di caserta (distanza 20 minuti). la visita può comprendere gli appartamenti, il Parco Reale e il giardino inglese. La durata va da almno due ore a tutto il giorno.
alternativa 1: Aperitivo a Caiazzo, cena in ristorante nel borgo di Caiazzo
alternativa 2: spostamento ad Alife, con giro nel borgo e cena in pizzeria Vino e Biga. In estate, ottimo il gelato da Gelamy

Per una giornata all'insegna della natura, suggeriamo:
- escursione al Parco del Matese. in base alla stagione è possibile praticare attività di canoyng sul lago matese parteciapre ad escursioni di gruppo guidate, visitare i borghi, visitare la Cipresseta.
Si può scegliere si fermarsi in uno degli agriturismi sul Matese oppure consumare una colazione al sacco, magari con un panino da acquistare in qualche piccola salumeria in uno dei borghi o presso un caseificio.
La sera potrete rilassarvi con una cenetta o una pizza a caiazzo o ad alife che è lungo la stada dl ritorno

Dove acquistare a Caiazzo: prodotti tipici, cantine, botteghe, souvenir particolari.

Siamo in rete con diverse Aziende locali che coltivano e vendono prodotti locali d'eccellenza e con loro, per i nostri ospiti organizziamo incontr, visite, degustazioni affinché i nostri ospiti possano vivere esperinze autentiche di consocenza del nostro territorio.
Tra i notri amici produttori citiamo l'Azienda agricola Il giardino segreto, che si trova a pochi minuti da noi, nel piccolo borgo di Villa Santa Croce e produce miele, ortaggi, conserve, olive. In estate è possibile organizzare degustazioni
L'azienda Agricola La sbecciatrice, che produce conserve di legumi e ortaggi.
L'azienda vitivinicola Alepa, di Caiazzo, per gli amanti del vino naturale. è possibile visitare l'Azienda per acquistare del vino.
Le Aziende vitivinicole Davide Campagnano, Terre dell'Angelo, Alois, Tanuta Tralice
L'azienda olearia Koiné, chee produce un ottimo olio evo con la tonda del Matese (IGP) si trova a Piedimonte Matese (15 minuti da noi)
L'azienda olearia Oro di Caiazzo che produce olio con l'oliva caiazzana, a pochi minuti da noi.
Il caseificio Fattoria Pagliuca ad Alvignano, a pochi km da noi, produce mozzarella di bufala con il proprio allevamento, non intensivo. Produce anche un ottimo yogurt e il fine settimana dei cannoli dolci davvero speciali.
Il caseificio Il Casolare, ad Alvignano, a pochi minuti da noi, altro ottimo produttor di mozzarella di bufala e altri formaggi
A Piana di Monte verna, a 10 minuti da noi c'é un altro caseificio cheproduce latticini e formaggi con latte vaccino del proprio allevamento.
Nell'area tra caiazzo, Alife, Piedimonte Matese e aree limitrofe è possibile trovare molti altri piccoli produttori d'eccellenza
Se amate i prodotti da forno, suggeriamo il panificio nel borgo di caiazzo, Pane nostro, il forno Giantomasi di Ruviano, i piccoli forni ad Alvignano oppure l'acquisto di farine di grani antichi presso il Mulino Bencivenga e l'Azienda Valle Chiarelle.

Per gli amanti dell'artigianato dalla primavera fino a Natale son in programma eventi e manifestazioni dove è possibile trovare i banchi di piccoli artigiani locali

Le origini di Caiazzo.

Le leggende narrano che Caiazzo fu fondata da Calatia, una ninfa figlia di Tifata, ardentemente amata dal dio Volturno, rifugiata in questo luogo per sfuggire all'ira del padre. Gli antichi scrittori ne hanno parlato come città "perantiqua" cioè antichissima mentre gli antichi storici affermano che Caiatia fu fondata dagli Osci tra il IX e l'VIII secolo a. C.
'opinione più accettata è che Caiatia sia stata fondata dagli Opici come territorio dotato di impianti difensivi sui punti più elevati (Monte S. Croce - Caiazzo – Monte Alifano). Ebbe una fase di influenza etrusca e fu poi conquistata dai Sanniti, nella loro fase di espansione, nel 431 a. C. , svolgendo un ruolo di supporto di relazioni commerciali.

Gli eventi più importanti che hanno segnato la storia di Caiazzo.

La Città è posta a 200 metri sul livello del mare nella Media Valle del Volturno e si estende su un ampio territorio che comprende una parte collinare coltivata a vite ed ulivi, ed un’area pianeggiante lambita dal fiume Volturno vocata alle produzioni agricole.
Dista 17 km da Caserta e, grazie alla favorevole posizione geografica, si presenta come punto di raccordo tra la pianura di Terra di Lavoro, il territorio dell’Alto Casertano e la Provincia di Benevento.
Sede di importanti attività artigianali ed agroindustriali con produzione di vino e latticini, partecipa all'Associazione Città del Vino ed aderisce all’ Associazione Città dell’Olio per la sua tradizione nella lavorazione di olio di qualità documentata fin dal medioevo.
Il centro abitato, sorto nella zona collinare, ed il castello longobardo, edificato sulla collina dell’ arx romana, dominano a tutto campo l’orizzonte di un panorama spettacolare.
Le origini della Città sono antichissime. Una leggenda narra che Caiatia, nome romano di Caiazzo, provenga dalla ninfa Calatio, figlia del Tifata, che con il dio Volturno “prendeva sollazzo”. La ninfa, temendo di essere scoperta dal padre, fuggi ed arrivò sulle nostre colline ove fondò la città.
Percorrendo il centro storico, tra botteghe e luoghi di ristoro, si scoprono le testimonianze del suo passato: dalla civiltà osco-sannita al dominio aragonese fino al Regno dei Borboni.
Passeggiando nella parte più antica della Città si scoprono le mura megalitiche, i vicoli medioevali, le chiese rinascimentali e barocche, i palazzi catalani del XV secolo con i bellissimi portali, ed il castello longobardo scoprendo una delle città della Provincia di Caserta che meglio ha saputo conservare e tramandare la sua storia e la sua memoria.
Alle bellezze storiche si affiancano quelle naturalistiche e gastronomiche. Infatti negli ultimi anni Caiazzo è meta di chi ama trascorrere un weekend dedicato al buon cibo con escursioni naturalistiche favorite dalla varietà dei paesaggi che la rendono viva e suggestiva.

Tra il 312 e il 306 a. C. , durante la seconda guerra sannitica, fu sotto il potere di Roma ed assunse l'aspetto di Città vera e propria con il suo impianto urbano. A Roma si ribellò con Capua durante la guerra sociale. Fu poi definitivamente riconquistata da Silla, diventando Municipio in epoca imperiale.
Quantunque tra gli studiosi, alla luce di revisione critica, si vada delineando la tendenza a negare a Caiazzo il ruolo di patria di quel Console Aulo Attilio Caiatino che, nel 254 a. C. conquistò Panormum (Palermo) e che divenne dittatore nel 249, la tradizione lunga e consolidata continua ad annoverarlo tra i figli più illustri della Città.
Forse gravemente saccheggiata dai Goti, dai Vandali e, successivamente, dai Saraceni, fu incorporata nel feudo di Montecassino. Appartenne, di seguito, al ducato di Benevento e alla contea di Capua sotto i Longobardi. Successivamente, in età normanna, il Conte Rainulfo, Signore della Città, prese parte alla prima crociata portando con sé un folto stuolo di nobili Caiatini.
Fu sede vescovile da epoca remota, antecedente al VIII secolo, come asseriscono gli antichi autori locali. Il I° novembre dell'anno 979, nella Chiesa Metropolitana di Capua, l'Arcivescovo Gerberto, consacrò Vescovo della Chiesa Caiatina Stefano Minicillo, il quale governò la diocesi per quarantaquattro anni, divenendo, dopo la morte, verificatasi il 29 ottobre 1023, Patrono della Città e della diocesi, con la sua elevazione alla Gloria degli Altari.
Nel 1229 Federico Il, il cui protonotario Pier delle Vigne era probabilmente di Caiazzo, riconquistò la Città e il Castello, dei quali si era impadronito l'esercito pontificio di Giovanni di Brienne e del Cardinale Giovanni Colonna, istituendovi, nel 1248 la «schola rationis» (corte dei conti).
Il castello, che già aveva ospitato il grande Imperatore, fu ampliato dagli Angioini e, sotto il regno di Alfonso I d'Aragona, ospitò la favorita del Re, Lucrezia d'Alagno.
Varie volte il sovrano aragonese venne qui a riposarsi, accompagnato dal suo amico Antonio Panormita «Cavalcando soletto per le amene campagne».
La Città fù in seguito feudo di potenti casate, tra cui quelle dei Glignette, dei Sanseverino, dei de' Rossi, dei de' Capua, ultimi suoi feudatari furono i Corsi di Firenze.
Fu scelto come luogo di caccia da Carlo e Ferdinando IV di Borbone.
Verso la fine del 1798 Caiazzo fu occupata dalle truppe francesi, che si accasermarono nel Convento e nella Chiesa di S. Francesco, mentre si piantava l'albero della libertà nella piazza del mercato.
L' 8 gennaio 1799 i napoletani, sotto il comando del Duca di Roccaromana, Lucio Caracciolo, assediarono la Città e la ridussero in loro potere.
Teatro di ripetute ribellioni popolari nei giorni della Repubblica Partenopea contro i gentiluomini, che subirono arresti mentre le loro dimore venivano saccheggiate, la Città non restò poi estranea al fenomeno della Carboneria, giacché quasi tutta la borghesia terriera vi si affiliò, tenendo le riunioni segrete nell'ex Convento dei Cappuccini, non nascondendo successivamente, forse per calcolo, le sue simpatie per la causa italiana e la «rivoluzione» garibaldina. Fu questa, probabilmente, la ragione per cui i popolani caiatini, guidati dal maniscalco Santacroce, in quelle tristi giornate del 20 e 21 settembre 1860, si schierarono dalla parte dei Borboni. Poi vennero i Piemontesi!
Ma altre tristi vicende doveva conoscere la Città!
1943: tra incendi e distruzioni subiti dalla Città abbandonata dai suoi abitanti fra numerose altre vittime, ventidue inermi contadini, tra i quali bambini in tenerissima età, furono barbaramente massacrati per ordine di un giovane ufficiale tedesco Wolfgang Lehnigk Emden, senza alcun motivo umanamente comprensibile. Era il 13 ottobre a Monte Carmignano.

Il Piatto tipico. Le ricette delle Feste a Caiazzo.

Abbiamo divresi piatti tipici, a seconda delle stagioni
“Cucozza e fasuli” con pane alla zucca e cipolla di Alife
zuppa maritata ch si prepara in divrsi modi, uno è con i di talli di zucchine
salsiccia al finocchietto spontaneo con salsa di zucca e porcini Scarola stufata con olive ee capperi di Caiazzo
pasta dei carbonai
altre ricette includono il tartufo dell Matese, i funghi porcini, la zucca, i legumi (ne abbiamo divresi autoctoni come il fagiolo lenzariello, il cece di collina, il fagiolo cera) verdure e poi l'immancabilee caprese, con la nostra morrarella, ma anche il caciovallo "impiccato" sempre presente nelle manifestazioni di paese, il pomodoro riccio e altro ancora.

Le Feste e le Ricorrenze particolari a Caiazzo.

TRADIZIONI RELIGIOSE

Ancora oggi è tradizione accendere le candele benedette il 2 febbraio giorno della festa della "a cannelore" quando c'è un temporale o per la morte di un ammalato grave.
Il 3 febbraio, giorno della Festa di S. Biagio, si possono gustare i "viscuotte de' S. Biase" e in chiesa la gola dei fedeli è unta con olio santo.
E' tradizione per il giorno di S. Giuseppe accendere grandi falò per rendere propizio il raccolto.
La "rummeneca de' Palme" v'è una processione che dalla chiesa di S. Apollonia si reca alla cattedrale per benedire i ramoscelli d'olivo. Queste "palme", oltre ad essere scambiate come augurio, sono usate dai capifamiglia per benedire con l'acqua santa la famiglia il giorno di Pasqua e sono poste dai contadini sui loro terreni come buono augurio.
Il giovedì santo è tradizione vistare i "sepolcri", suggestivamente ornati di germogli di grano, per ricordare l'Ultima Cena la sera in chiesa. La processione serale del Venerdì Santo è caratterizzata da un profonda partecipazione dei fedeli. Le statue del Cristo morto, seguito dagli uomini e quella dell'Addolorata, seguita dalle donne, attraversano le strade della Città accompagnate da canti e preghiere.
Il giorno del Corpus Domini tutte le strade sono coperte da tappeti multicolori di fiori.
La Pentecoste è chiamata "Pasqua rusata", perché nel mese delle rose gli innamorati la notte della vigilia della festa spargevano petali di rosa davanti la casa della donna amata e vegliavano per evitare che per dispetto qualche rivale la cospargesse di biada.
Il 26 luglio si tiene la processione di S. Anna e prima di rientrare nella Cattedrale, vengono suonate le campane a distesa per ringraziare lo scampato pericolo, avvenuto secondo i fedeli per intercessione della Santa, del terremoto del 1805 che non provocò danni alla Città.
Un'altra grande festainfine è il 29 ottobre in onore di S. Stefano, vescovo e Santo Protettore di Caiazzo.

Altre manifestazioni

La Fiera della Maddalena, si tiene dagli albori dell’era cristiana, quando la Diocesi di Caiazzo estendeva la sua giurisdizione ecclesiastica su trentasei casali. La Chiesa ed i signori feudali di Caiazzo avevano fissato per il 22 luglio di ogni anno, festa di Santa Maria Maddalena, molto venerata dai caiatini, il giorno della riscossione delle tasse e la consegna del raccolto. Migliaia di persone, quindi, si muovevano dai casali verso Caiazzo insieme alle loro famiglie, con derrate, bestiame e mercanzie per dar vita ad una fiera che nel 2022, si rinnova tra storia e tradizione.

Medioevocando, rievocazione storica in stile medievale organizzata nelle vie centrali del Borgo, solitamente l'ultimo weeekend di Giugno

Altre manifestazioni riguardano località limitrofe, come i mercatini di Natale al Cstello di Limatola, la festa medievale con rievocazioni storiche a Castello del Matese in estate, la Notte dei Briganti sempre in estate, a San Gregorio matese.

Leggende legate a Caiazzo e personaggi che vi hanno vissuto.

ANTICHE CREDENZE E LEGGENDE

" 'u maluocchio" che si pensava portasse mal di testa e un senso di malessere generale, era "diagnosticato" mediante un piatto con dell'acqua posto vicino alla testa del "paziente" recitando delle formule. Poi nell'acqua si versava olio per vedere la presenza e la natura del "maluocchio", infine si gettava il contenuto nel fuoco, oppure in un posto dove si era sicuri di non ripassare.
Erano considerati presagi di sventura: mettere il cappello o le scarpe sul letto, fare cadere l'olio, l'urlo della civetta, aprire l'ombrello in casa, essere tredici a tavola.
Inoltre v'era la convinzione che la donna incinta dovesse assaggiare tutto in modo che il figlio non nascesse con le "voglie".
Nel passato si credeva nell'esistenza delle streghe che erano chiamate "janare". Erano donne nate la notte di Natale. Si credeva che si cospargessero il corpo con un unguento magico per diventare invisibili e si radunassero sotto un grande albero di noce a Benevento. Facevano del male in particolare ai bambini, ma non disdegnavano gli adulti e persino gli animali.

I periodi dell'anno migliori per visitare Caiazzo.

Secondo noi i periodi migliori sono la Primavera e l'Autunno, perchè il clima è ottimale, l'affluenza minima e la vivibilità dei luoghi idele, ma di fatto il nostro territorio è sempre gradevolmente visitabile e offre in ogni stagione, spunti e occasioni interessanti per essere scoperto e vissuto.
Dalla primavera è possibile fare attività organizzate più di frequente come quelle sportive sul Matese e le escursioni, la temperatura è ottimal, la natura è meravigliosa ed è possibile organizzarsi per vivere tutte le esperienze possibili. in estate si può godere di temperature più miti rispetto alla città ma le temperature degli ultimi anni sono certo difficili ovunque. L'autunno è mraviglioso per i suoi colori, la natura offre quadri splendidi e ci sono tutte le attrazioni culturali da visitare. In nverno ci sono i mercatini di Natale e si possono raggiungere facilmente città come Napoli o Pompei per escursioni giornaliere ritrovando pace e relax al rientro.

I segreti dei Palazzi o dei personaggi che hanno abitato Caiazzo.

Palazzo Mazziotti
Palazzo Mazziotti, pur avendo subito numerosi rimaneggiamenti, è un imponente edificio del ‘400.
A testimoniarlo sono alcuni importanti elementi architettonici ed un’epigrafe murata nel suo atrio dedicata al vescovo caiatino Giuliano Mirto Frangipane, con la seguente iscrizione:

"IULIANUS MIRTEUS EPISCOPUS TROPIENSIS, OLIM CAJACENSIS, INVICTISSIMI ET SERENISSIMI DOMINI FERDINANDI DE ARAGONA SICILIAEQUE REGIS MAJOR CAPPELLANÙS ÈT COSILIARIUS, AC ALMI STUDII NEAPOLITANI GUBERNATOR – ANNO DOMINI MCCCCLXXXXII".

Il palazzo dai Mirto Frangipane passò poi, ad inizi del '600, in proprietà della Famiglia Mazziotti che da Capua si era stabilita a Caiazzo.

E’ da questa famiglia che il Palazzo prende l’attuale denominazione ed è probabilmente ad opera di Luigi Mazziotti, (1819-1867), avvocato e consigliere provinciale, che si deve l’inserimento del portale in pietra da taglio e la chiusura della loggia rinascimentale dell’attico. Nel 1902, alla morte di Angelina Maturi, vedova di Cesare Mazziotti, in adempimento alla volontà del marito, ultimo discendente della famiglia, dispose il lascito del palazzo in uno ad altre proprietà per la fondazione di un mendicicomio, opera che non venne peraltro mai realizzata, per cui i beni dei Mazziotti passarono alla Congregazione di Carità.

Con la riunificazione degli Istituti di Beneficenza l’immobile confluì nelle Opere Pie Riunite, da cui l’Amministrazione Comunale lo ha acquistato per destinarlo, insieme ad altri edifici contigui, a centro polifunzionale per le attività culturali ed espositive della Città.
Nel corso dei lavori di restauro, terminati nel 1999, sono emerse testimonianze archeologiche appartenenti ai periodi sannita, romano, medioevale e architettoniche dal rinascimento al barocco.
Nel cortile di Palazzo Mazziotti è stato recuperato il piedistallo di una statua. L’ epigrafe scolpita ricorda un monumento eretto a Quinto Gavio Fulvio Proculo patrono del Municipio Caiatino:

"Quinto Gavio Fulvio Proculo. Figlio di Quinto, nipote di Quinto, pronipote di Quinto, nipote in quarto grado di Quinto, della tribù Falerna, tribuno della VIII regione Augusta e Patrono del Municipio Caiatino, al quale i Decurioni, gli Augustali ed il popolo eressero un monumento. "

Attualmente il Palazzo ospita:

Al piano terra: il Museo Kere

Al primo piano: la sala convegni con uffici.

Al secondo piano: la Biblioteca Comunale.

Al terzo piano: l'Archivio Storico Comunale
che conserva la memoria storica della Città
con documenti a partire da fine '700.


Esternamente, negli spazi del vecchio giardino annesso al Palazzo, è stata ricavata una piazza che in parte ricopre l’area archeologica emersa nel corso dei lavori di restauro, ove sono presenti resti di edifici di epoca romana e medioevale.

Cappella Egizi o di S. Agnese

Importante testimonianza del periodo rinascimentale, la Cappella di S. Agnese o Egizi fu eretta nel Medioevo insieme al palazzo omonimo dalla nobile famiglia Egizi.
Il 28 dicembre 1318 il giudice Giovanni Giccius volle fondare e costruire ex novo una cappella ad onore della beata Agnese Vergine. La costruzione doveva eseguirsi su una sua terra sita nella piazza maggiore della città con dote di 20 once d’oro, costituendo per sè ed i suoi eredi il diritto patronato. Discendente diretto del fondatore a metà del ‘400 emerge la figura dell’abate Nardo o Leonardo Egizio.

Palazzo Savastano

Il periodo di costruzione del Palazzo è riconducibile al Seicento. E appartenuto ai Mordente, ai De Simone, ai De Pertis ed infine ai Savastano che sono gli attuali proprietari.
Presenta una facciata tardobarocca di notevole interesse su ogni finestra vi è una nicchia in cui sono inseriti i busti allegorici raffiguranti i giorni della settimana. Il maestoso portone è contornato da locali che fungevano nel passato da botteghe e che ancora oggi ospitano attività commerciali.


Di grande interesse architettonico è il cortile interno con le scenografiche scale di accesso ai piani superiori. Nel piano nobile si trova un grande salone affrescato. Nella volta sono presenti decorazioni e gli stemmi delle famiglie che vi hanno dimorato. Nella stanza da pranzo si possono ammirare gli affreschi di Vincenzo Severino, pittore caiatino del XIX secolo.



Palazzo Santoro

Il Palazzo Santoro, costruito intorno al XIV secolo, oggi appare in forme barocche in seguito ai successivi interventi di ripristino del XVII secolo.
Appartenuto probabilmente alla famiglia Fortebraccio, divenne poi proprietà della famiglia Marocco. Danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale, fu acquistato dalla famiglia Santoro che ne ha restaurato la facciata dopo il sisma del 1980.

Ospedale Ave Gratia Plena

L'Ospedale Ave Gratia Plena, annesso all’omonima chiesa, venne fondato con il contributo dei cittadini dall’Università di Caiazzo prima del 1332. La sua esistenza è testimoniata da un testamento in pergamena che affidava alcuni beni in favore dell'Ospedale.
Veniva gestito dalla Congregazione dei "confrati e consori" dei SS. Gesù e Maria che assistevano in special modo i pellegrini e gli ammalati poveri del luogo.
Le rendite erano amministrate da due confratelli laici, gli economi, eletti uno della Confraternita ed uno dell’Università con il beneplacito del Vescovo. Gli economi incaricavano a loro volta un Ministro per l’accoglienza e l’assistenza dei ricoverati.

Dal fine ‘500 abbiamo molte notizie sull’Ospedale grazie alle Visite ad Limina che i Vescovi, come disposto dal Concilio di Trento, erano obbligati ad effettuare nelle chiese ed istituzioni religiose della Diocesi relazionando sullo stato economico e condizioni materiali con obbligo di riferirne ala curia romana.
Ad inizi ‘600 le rendite, frutto di lasciti e donazioni sia alla Chiesa che all’Ospedale, ammontavano a varie centinaia di ducati. Parte di queste rendite era impiegata per l’assistenza mentre una parte consistente era impiegata per remunerare il Ministro, due economi, il sacrista, sei cappellani, due lettori e quattro chierici incaricati degli uffici divini. Nel tempo si accentuarono le caratteristiche di luogo di cura con l’apertura di un aromatario (farmacia) e vi venivano alloggiati i nullatenenti e i bambini esposti (si conserva, all’ingresso delle fabbriche dell’Ospedale prospicienti l’odierna Piazza G. Verdi, la Ruota degli Esposti in cui erano abbandonati i bambini non riconosciuti o per i quali non si poteva provvedere al sostentamento).

La ruota degli esposti

A metà ‘700 l’Ospedale, dopo un periodo di instabilità economica causato dalla cattiva gestione del patrimonio che influiva sulla possibilità di assistenza e ricovero, possedeva rendite per 400 ducati, si impegnava ad assegnarne 25 ogni tre anni ad una nubenda povera, sosteneva fino a sette anni i bambini esposti ed elargiva il pane ai poveri ogni sabato di Quaresima.
Perduravano comunque le carenze di fondi per l’assistenza perchè una cospicua parte delle entrate era impegnata per il sostentamento dei sacerdoti addetti al culto, anniversari ed altre pratiche religiose di minore importanza.

Nel XIX secolo l’Ospedale di Caiazzo era il solo rimasto a svolgere assistenza medica in tutta la Diocesi, e pur con scarse risorse, in parte ricavate dall’appalto della farmacia, manteneva un giovane agli studi di Medicina, stipendiava un economo per la spesa quotidiana, per annotare gli ammalati in entrata ed in uscita redigendone gli statini mensili. Dava altresì ricovero e cure ai militari di passaggio ed ai civili della Città e dei paesi limitrofi.
Nei primi decenni del ’900 era ancora in attività quando il terremoto del 1930 ne danneggiò le strutture. Gli eventi bellici del 1943 ne segnarono la fine.


Il centro storico di Caiazzo, come altre antiche città della Campania, presenta un impianto medioevale, a sua volta modellato sull’originario insediamento romano-sannita, preservato fino ad inizi ottocento nel perimetro segnato dai confini delle mura.

Personaggi Famosi che sono nati a Caiazzo.

Giuseppe Jovinelli, impresario teatrale fondatore del Teatro Ambra Jovinelli, lanciò artisti come Totò e Petrolini.

Pier della Vigna
Sita nell’omonima strada, si ritiene essere una delle case di colui che tenne ambo le chiavi del cor di Federigo. La dimora era una piccola reggia che si estendeva da Est ad Ovest, lunga 44 metri e larga circa 18, disposta su tre livelli con 20 stanze per piano e al centro della casa si elevava un imponente torre. Dell’antica abitazione oggi non esiste più niente, vi è solo un portale in pietra con stemmi attribuiti alla famiglia della Vigna.

Aulo Attilio Caiatino, console e generale romano, 258-247 a. C.
Francesco Cicino, pittore, XV sec.
Stefano Sparano, pittore, XVI sec.
Ottaviano Melchiori, storico, XVII sec.
Nicola De Simone, giureconsulto, XVIII sec.
Nicola Covelli, scienziato, XIX sec.
Giuseppe Faraone, storico, XIX sec.
Vincenzo Severino, pittore, XX sec.
Rosa Ponselle, soprano, figlia di genitori caiatini emigrati in America. Star del “Metropolitan” di New York negli Anni ’20 e ‘30.

Letteratura su Caiazzo: libri, guide, mappe.

Forniamo sempre ai nostri ospiti dei documenti di sintesi con informazioni utili per sceglire dove mangiare, cosa fare, luoghi da visitarel etc inoltre nel nostro B&B disponiamo di materiale cartaceo come guide, depliant, etc e siamo sempre disponibili ad offrie supporto per individuare percorsi, luoghi o prenotare appuntamenti etc.

Un pregio degli abitanti di Caiazzo e un loro difetto.

Un pregio è senz'altro l'autenticità, la capacità di preservare usi e tradizioni locali. Un difetto potrebbe essere una bassa capacità di rispondere alle esigenze dei visitatori sempliceemeente offrendo la possibilità di godere delle risorse esistenti e progettare idee innovative ma sempre nel pieno rispetto dell'ambiente e del contesto