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Residenza Lorylu Tropea - Consigli Turistici
Affittacamere

I consigli per turisti del gestore

Itinerari Classici e Monumenti da non perdere per chi visita Tropea.

LA CHIESA DI SANTA MARIA DELL'ISOLA, posta in cima al famoso scoglio di una delle spiagge più belle di Tropea e molto probabilmente la più famosa. Si tratta di una chiesa di origine medioevale, abitata, all' epoca, dalla comunità Menna. La chiesetta è stata ristrutturata proprio diverse volte nel corso del tempo per via dei terremoti che non l’hanno risparmiata. Per raggiungerla dovrete percorre una scalinata scavata proprio sulla roccia, realizzata intorno all’ 800. Prima dell’800, l’unica via di accesso era una rampa posta ai piedi dello scoglio affianco della quale sorgeva una chiesetta, scavata nella roccia, dedicata a San Leonardo. All’ interno della chiesa di Santa Maria dell’Isola sono custodite diverse opere interessanti, come le tombe medioevali. Indirizzo: Via Marina, 89861, Tropea.
CENTRO STORICO. Noterete, appena arrivati sul piazzale, che il centro storico, con i suoi vicoli stretti e l’architettura delle case è già di per se un monumento a cielo aperto che non potrete non visitare e non ammirare.

CONCATTEDRALE, ovvero DUOMO di TROPEA, una delle testimonianze storiche più antiche del luogo, risalente al XII secolo, dove potrete ammirare diverse opere d’arte.

LA CHIESA DELL'ANNUNZIATA: realizzata su ordine di Carlo V d’Asburgo, nel 1535, dopo un soggiorno proprio a Tropea. Della prima costruzione, realizzata in stile gotico, rimangono solo l’arco di trionfo, la crociera del coro e le mura del perimetro. Il portale è del 1400. Un gruppo di statue di marmo del 500, raffiguranti l’Annunciazione, attira l’attenzione in direzione dell’altare maggiore. Sempre all’ interno ammirate il crocefisso di legno, del XV secolo e l’affresco sulla Flagellazione del Cristo, risalente al 1644.

Itinerari insoliti a Tropea e dintorni.

Gambarie d’ Aspromonte dista circa 1 ora e 15 minuti dall’ hotel country restaurant “La Bussola”. Gambarie è la prima stazione turistica del Meridione, oggi famosa per le sue piste, gli impianti e le strutture alberghiere che la arricchiscono, l’ambiente naturale, i paesaggi suggestivi che la circondano.

Siamo a 1400 mt d’altezza sul livello del mare, nel massiccio dell’Aspromonte. Alle porte del Parco Nazionale dell’Aspromonte che proprio dalla grande montagna reggina prende il nome. Un’area protetta tra le più importanti d’Italia, sia per l’estensione, che per il valore naturalistico, faunistico e paesaggistico. Gambarie è considerata tra le più importanti località turistiche estive e di sport invernali del meridione d’Italia. Un ruolo conquistato poco a poco, con l’impegno e la caparbietà di chi in questa località ha creduto ed investito. Siamo in pieno territorio del Parco Nazionale, anzi alla sua porta più occidentale. L’istituzione del Parco è piuttosto recente, tutela una delle aree geologicamente più antiche e naturalisticamente più interessanti d’Italia, senza nulla da invidiare ai parchi “storici” del nostro paese, come lo Stelvio e il Gran Paradiso. Una presenza che arricchisce le già numerose opportunità di svago e d’interesse offerte del territorio, che è quello di Santo Stefano in Aspromonte, paese posto a circa 8 kilometri dalla cittadina turistica. Le prime case di Gambarie sorgono da appena mille metri dopo la frazione di Mannoli, tra pinete e faggi, dove è facile incontrare lo scoiattolo dal mantello nero e dal ventre bianco, sempre più facile da avvistare anche in brevi passeggiate tra i boschi. Verso Gambarie, si susseguono altri paesaggi diversi, altri fiori, altri boschi.

BAGNARA CALABRA
situata a pochi chilometri dallo Stretto di Messina, in una zona costiera chiamata Costa Viola, lambita a ovest dal mar Tirreno e posta in fondo ad un' insenatura tra le colline a strapiombo sul mare. A Bagnara è presente una torre, risalente al XV, XVI secolo, chiamata Torre Aragonese o di Capo Rocchi, o, più volgarmente, di Re Ruggero. Da visitare: Torre Ruggiero, Castello Ducale, Ponte di Caravilla, Fontana di Garibaldi, Chiesa del Carmine, Chiesa del Rosario.

SCILLA
con il suo splendido mare, con la sua splendida spiaggia di Marina Grande, e con la Chianalea, mitico borgo antico Residenza dei pescatori, è oggi un paese molto accogliente dotato anche di un porticciolo. La sua economia inizialmente basata quasi esclusivamente sulla pesca ora si è lentamente trasformata in una florida attività Turistica. Molto conosciuta la tradizionale pesca del Pesce Spada esercitata oramai da millenni, lungo il tratto di costa Calabra.

Il mezzo più comodo per muoversi a Tropea.

Per visitare Tropea non occorre alcun mezzo.
Per quanto riguarda le zone limitrofe, ciò, può avvenire tramite treno /taxi/noleggio auto.

I Ristoranti consigliati, le trattorie caratteristiche, le dolcerie, bar a pub consigliati.

Ristorante PORTA NOVA.

Le origini di Tropea.

La storia di Tropea inizia in epoca romana, quando lungo la costa Sesto Pompeo sconfisse Cesare Ottaviano. A sud di Tropea i Romani avevano costruito un porto commerciale, vicino l'attuale Santa Domenica, a Formicoli (toponimo derivato da una corruzione di Foro di Ercole), di cui parlano Plinio e Strabone.
La leggenda vuole che il fondatore sia stato Ercole quando, di ritorno dalla Spagna (Colonne d'Ercole), si fermò sulla Costa degli Dei. Nelle zone limitrofe sono state rinvenute tombe di origine magno-greca.

Per la sua caratteristica posizione di terrazzo sul mare,

Gli eventi più importanti che hanno segnato la storia di Tropea.

Tropea ebbe un ruolo importante, sia in epoca romana (attestato dalla cava di granito che sorge a circa 2 km dall'abitato, nell'attuale comune di Parghelia) sia in epoca bizantina; molti sono i resti lasciati dal bizantini, come la chiesa sul promontorio o le mura cittadine. Dopo un lungo assedio, la città fu strappata ai bizantini dai Normanni, sotto i quali prosperò. Tropea continuò a prosperare anche sotto il dominio degli Aragonesi.

Il Piatto tipico. Le ricette delle Feste a Tropea.

La gastronomia tropeana è basata sui prodotti dell'immediato entroterra e del mare, mantiene molte delle tradizioni semplici dei pescatori e dei contadini.
Si fa ampio uso di pesce azzurro, di tonno e di pescespada. U surici, pesce che vive in poche zone del mar Tirreno viene consumato fritto con l'olio extravergine (segue ricetta).

Tra i tipi di carne più utilizzati maiale, vitello, cinghiale e capretto. Le verdure e i legumi costituiscono un ottimo piatto unico, ma anche un contorno prelibato: peperoni fritti, melanzane ripiene, e caponata continuano l'antica tradizione della cucina tropeana.
Il tutto è insaporito con l'agghjata, condimento a base di peperoncino, olio extravergine di oliva è aglio di Papaglionti.
Come primi piatti: i fileja con sugo di maiale o di cinghiale, denso e corposo, è il piatto delle feste tropeane. Ottima anche gli spaghetti con le sarde al sugo.

Come contorno viene molto utilizzata la cipolla rossa di Tropea, cruda, ottima con le insalate estive di pomodori freschi, olive e origano o per la crostata di cipolle (segue ricetta), piatto caratteristico della zona di Tropea.

Crostata di cipolle
Ingredienti: Le cipolle vanno affettate e cotte in una padella con olio extravergine di oliva e sale, aggiungendo un po' di acqua per mantenerle morbide. Quindi amalgamatele con un uovo, formaggio pecorino del Monte Poro e pepe calabrese. Stendete la pasta frolla in una teglia già oliata, mantenendone da parte una moderata quantità. Distribuite su di essa il composto e ricavate delle striscioline per decorare la superficie.
Il tutto va passato a forno caldo; la crostata si può servire tiepida o fredda.

Surici fritti
Ingredienti: Pesce "surice" (tipico del mare tirreno meridionale), farina, sale, olio. Procedimento Pulire e sventrare i surici. Lavare e asciugare il pesce, quindi passarli nella farina. Friggere in olio bollente avendo l'accortezza di spezzare la spina di ognuno in prossimità della coda. In questo modo il pesce cocendo non gonfierà.

Le Feste e le Ricorrenze particolari a Tropea.

FESTA PATRONALE IN ONORE DELLA MADONNA DI ROMANIA

La leggenda narra che al tempo delle lotte iconoclaste un marinaio riuscì a salvare un quadro della Madonna e lo portò sulla sua nave. Durante un viaggio la nave fu sospinta da una tempesta nel porto di Tropea. Riparate le avarie, il Capitano cercò di ripartire ma la nave rimaneva ferma in rada. Nella stessa notte il Vescovo della città sognò la Madonna che gli chiedeva di rimanere a Tropea e diventarne la Protettrice. Il sogno si ripetè per varie notti. Alla fine il Vescovo, convocati gli alti funzionari e i cittadini, si recò al porto a prendere il quadro della Madonna. Non appena il quadro fu portato a terra la nave ripartì. La Madonna promise di difendere la cittadina dalle pestilenze, dai terremoti e dalla guerra e i tropeani portano a testimonianza di ciò molti fatti accaduti fino ad oggi: durante l’ultima guerra Tropea subì un bombardamento, ma le sei bombe sganciate caddero tutte in una buca e rimasero inesplose. La Madonna di Romania si festeggia il 27 marzo, festa patronale, e il 9 settembre, con una solenne processione a cui partecipano con grande devozione tutte le autorità e tutto il popolo.

I periodi dell'anno migliori per visitare Tropea.

APRILE/MAGGIO/GIUGNO/LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE/OTTOBRE

I segreti dei Palazzi o dei personaggi che hanno abitato Tropea.

PASQUALE GALLUPPI - FILOSOFO ITALIANO
Figlio del barone Vincenzo e della nobildonna Lucrezia Galluppi, entrambi della stessa famiglia Galluppi, una delle antiche famiglie patrizie della città calabrese di Tropea.

Dopo lo studio della lingua latina, secondo il metodo di quel tempo in Tropea, nell'età di tredici anni apprese gli elementi della filosofia e della matematica alla scuola di don Giuseppe Antonio Ruffa. Trasferitosi in seguito con la famiglia in Sicilia, a Santa Lucia del Mela, compì il corso elementare di filosofia e di matematica presso il Seminario vescovile della cittadina peloritana. Intraprese dunque lo studio della teologia a Napoli, seguendo le lezioni di Francesco Conforti.

Nel 1794 sposò Barbara d'Aquino, da cui ebbe quattordici figli, otto maschi e sei femmine.

Trascorreva le giornate di libertà nella residenza privata di famiglia, cioè il castello, ormai rudere abbandonato, sito sulla Strada Provinciale in Carìa, frazione del comune di Drapia (VV).

Durante i moti del 1820 aderì alla causa liberale sostenendo la riforma costituzionale dello Stato e protestando quindi contro l'intervento repressivo degli Austriaci. Nel 1830 si riavvicinò alla monarchia borbonica.

Dal 1831 fu titolare della cattedra di logica e di metafisica nell'Università di Napoli. Fu membro dell'Accademia Sebezia e dell'Accademia Pontaniana di Napoli, dell'Accademia degli Affatigati di Tropea, di quella del Crotalo di Catanzaro e della Florimentana di Monteleone.

Il suo merito maggiore consiste nell'avere introdotto in Italia lo studio e la conoscenza della filosofia europea, soprattutto quella kantiana: le Lettere filosofiche furono definite il primo saggio in Italia di una storia della filosofia moderna.

A Pasquale Galluppi sono dedicati il Convitto nazionale, il Liceo Classico di Catanzaro e il Liceo Classico di Tropea.

Personaggi Famosi che sono nati a Tropea.

Raffaele Vallone, più noto come Raf Vallone (Tropea, 17 febbraio 1916 – Roma, 31 ottobre 2002), è stato un attore, calciatore, giornalista e partigiano italiano.
Calcisticamente cresciuto nel settore giovanili del Torino (i famosi "Balon Boys" con cui vinse un titolo italiano ULIC ragazzi 1930-1931), alterna gli studi universitari al gioco del calcio. Esordisce in Serie A nella stagione 1934-1935, disputando una partita con la maglia del Torino e nello stesso anno vince la Coppa Italia.

In totale accumula 25 presenze nella massima serie, sempre giocando nei granata. Perde la finale di Coppa Italia nel 1938 contro la Juventus
Abbandona l'attività calcistica nel 1941 per dedicarsi al giornalismo.

Come giornalista fu redattore capo delle pagine culturali dell'Unità, ma mai s'iscrisse al PCI, come raccontò in un'intervista, per le sue posizioni di critica allo stalinismo; fu pure critico cinematografico per La Stampa.


Raf Vallone è conosciuto soprattutto per il suo lavoro di attore cinematografico nel film Riso amaro del 1949

La sua prima apparizione risale al 1942, nel film Noi vivi, dove interpreta un marinaio.

Fece anche i primi passi nel teatro debuttando nel 1946 al Teatro Gobetti di Torino con Woyzeck di Georg Büchner, per la regia di Vincenzo Ciaffi. Ma è con Riso amaro, film del 1949 di Giuseppe De Santis, cui seguirono nel 1950 Non c'è pace tra gli ulivi, sempre di De Santis, e Il cammino della speranza di Pietro Germi che riesce ad imporsi come uno fra gli attori più importanti del neorealismo e decide di dedicarsi unicamente al cinema.

Negli anni cinquanta interpreta numerosi film, tra cui Il Cristo proibito di Curzio Malaparte (che lo definì "l'unico volto marxista del cinema italiano"), Anna e La spiaggia, entrambi di Alberto Lattuada, e Roma ore 11 di Giuseppe De Santis; interpreta anche Garibaldi in Camicie rosse, film del 1952 di Goffredo Alessandrini, e, in Francia, Teresa Raquin, film con Simone Signoret diretto da Marcel Carné nel 1953, mentre nello stesso anno torna a calcare i campi da gioco, nella finzione de Gli eroi della domenica di Mario Camerini. [9]

La sua fortuna teatrale fu legata al dramma di Arthur Miller Uno sguardo dal ponte, portato in scena a Parigi nel 1958 e in Italia nel 1967, nonché sullo schermo nel 1962 da Sidney Lumet, e altresì su Rai2 nel 1973, per la regia di Claudio Fino.

Presente anche in televisione (dal Mulino del Po, 1963, fino a Vino santo, 2000), alternò l'attività teatrale (Il costruttore Solness, di Henrik Ibsen, 1975; Nostalgia, di Franz Jung, 1984; Luci di Bohème, di Ramón del Valle-Inclán, 1985; Il prezzo di Arthur Miller, 1987; La medesima strada, 1987; Tito Andronico, 1989; Stalin di Gaston Salvatore, 1989) a quella cinematografica (La ciociara, 1960; Una voglia da morire, 1965; L'altra faccia di mezzanotte, 1977; Il magnate greco, 1978; Retour à Marseille, 1980; Lion of the Desert, 1981; A Time to Die, 1982; Il padrino - Parte III, 1990).

Fu sposato per cinquant'anni con l'attrice Elena Varzi (conosciuta nel 1950 sul set de Il cammino della speranza), dalla quale ebbe la figlia Eleonora e i gemelli Saverio e Arabella.

Nel 2001 pubblicò l'autobiografia L'alfabeto della memoria