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I consigli per turisti del gestore

Itinerari Classici e Monumenti da non perdere per chi visita Chieti Scalo.

Museo Archeologico della Civitella, Museo delle Scienze Biomediche, Cattedrale di S. Giustino, Museo archeologico nazionale d'Abruzzo, Villa comunale di Chieti,

Gli eventi più importanti che hanno segnato la storia di Chieti Scalo.

L'attuale Chieti, chiamata dai romani Teate Marrucinorum, fu subito riconosciuta da questi come la Capitale del bellicoso popolo dei Marrucini, che si distinsero per i duri combattimenti contro Roma conclusi nel 304 a. C. con un trattato di pace chiesto dai Marrucini e altri alleati italici. Da quel momento i Marrucini divennero fedeli alleati dei Romani, offrendo loro appoggio militare in numerose e importanti battaglie (contro Pirro, contro i Galli Cisalpini, contro Perseo di Macedonia, contro Annibale e Asdrubale).

Teate partecipò alla Guerra sociale per il riconoscimento della cittadinanza romana a tutti gli italici e dove perse la vita, sconfitto da Gaio Mario, il condottiero marrucino Erio Asinio. Roma vinse la Guerra Sociale ma concesse la cittadinanza a tutti i popoli italici. Nel 91 a. C. Chieti entrò definitivamente nell'orbita romana: fu eretta a Municipio e urbanizzata, secondo i canoni romani, divenne così il principale centro economico della regione e arrivò a contare oltre 60. 000 abitanti, una popolazione considerevole per l'epoca. Fu arricchita delle strutture proprie dei Municipi romani con un foro, un teatro da cinquemila posti e circa ottanta metri di diametro avente come sfondo il monte Gran Sasso d'Italia (visibili tuttora resti di un pezzo di cavea), un anfiteatro di medie dimensioni (60x40 metri) da quattromila posti (restaurato, utilizzabile), un acquedotto con relative canalizzazioni anche sotterranee e le terme, strutture ancora parzialmente visibili in vari stati di conservazione e dotate di cisterna sotterranea a nove ambienti di grande capacità e ottimamente conservate.

A seguito del crollo dell'Impero romano, Chieti fu distrutta dalle ondate barbariche di Visigoti ed Eruli, ma tornò ad avere un ruolo predominante sotto la dominazione dei Longobardi che la fecero gastaldato di dominio regio, finché non fu distrutta da Pipino e rimase per due secoli alle dipendenze del Ducato di Benevento.

In seguito, sotto il controllo dei Conti normanni, la città si risollevò e continuò a far valere il proprio ruolo di preminenza anche sotto la dominazione sveva.

Teate nel 1094 venne proclamata da Roberto il Guiscardo la città capitale degli Abruzzi e subito consegnata a suo nipote Drogone. Nell'ottobre del 1097 papa Urbano II fu ospite di Teate e vi predicò la crociata, spronando i crociati alla conquista di Gerusalemme e alla liberazione del Santo Sepolcro dal dominio musulmano. [9] L'emblema più antico di Teate, cioè lo scudo con la croce, come quello della famiglia Valignani, deriva appunto dalla consistente partecipazione alle crociate. [9] Nel 1227 Federico II confermò al vescovo Bartolomeo il privilegio in perpetuo delle varie donazioni di possedimenti precedentemente concesse nel 1195 da suo padre Enrico VI alla Chiesa teatina, dell'ampio territorio fluviale e boscoso intorno a Sambuceto, la decima del ponte e del porto di Aterno, il castello di Montesilvano e la villa di Spoltore. Così la città rimase fedele all'impero anche con Manfredi – che vi dimorò nel Natale del 1255 – e con Corradino di Svevia, legato da fraterna amicizia con il condottiero Simone da Chieti, pure se alla morte di Federico II papa Innocenzo IV la colmò di benefici per cercare di trarla a sé. [9] Con gli Angioini e soprattutto con gli Aragonesi, conobbe un ulteriore periodo di grande sviluppo e fu posta a capo di tutti gli Abruzzi con diritto di battere moneta propria. La titulatio di Città Regia e capoluogo degli Abruzzi, concessa nel 1443 da re Alfonso V d'Aragona, appare ancora sullo stemma della Città, e recita: Theate Regia Metropolis utriusque Aprutinae Provinciae Princeps (Chieti città regia e capoluogo di entrambe le province degli Abruzzi).
Portale della Cattedrale di San Giustino

Nel 1539 nacque a Chieti Alessandro Valignano, il gesuita Padre Visitatore e coordinatore di tutte missioni cristiane in estremo oriente, evangelizzatore in India e soprattutto Giappone, ideatore dei criteri di "inculturazione" e "adattamento", basilari per il futuro ecumenismo. Fu maestro di Matteo Ricci che lui destinò alla Cina, fondatore della prima università dell'estremo oriente, (il "Collegio di San Paolo" di Macao) e riuscì a sviluppare e gestire commercialmente il porto di Macao, finanziando con i relativi proventi le missioni in tutta l'Asia. È stato recentemente rivalutato come uno dei più grandi missionari cristiani.

Nel Seicento Chieti assunse la conformazione urbanistica che fondamentalmente ancora oggi la contraddistingue e che fu favorita dal potere ecclesiastico che in epoca di Controriforma si prodigò nella costruzione di imponenti edifici, tra cui il palazzo del Seminario diocesano, che si aggiunsero ad altre importanti opere erette principalmente il secolo prima (Torre arcivescovile, ammodernamento della Cattedrale di San Giustino[10][11]).

Nel 1656, a seguito di una grave epidemia di peste, la città vide ridurre drasticamente i cittadini eletti del Parlamento teatino, i quali avevano il compito di eleggere il camerlengo e i magistrati, che erano i principali addetti alla pubblica amministrazione.

Nella seconda metà del XVIII secolo tornò a svilupparsi un certo dinamismo, soprattutto culturale, che portò all'istituzione di scuole e accademie (in questo periodo lo storico e poeta Federico Valignani fonda la nota Colonia Tegea) con conseguente incremento dello sviluppo del patrimonio artistico.

Nell'Ottocento ebbe inizio l'occupazione francese e nonostante il popolo teatino avesse espresso posizioni antifrancesi, nel 1806 i francesi costituiscono la città in piazzaforte, arricchendola di nuove strutture amministrative.

Nel periodo risorgimentale e in quello immediatamente successivo, molti teatini e abruzzesi (sia dell'Abruzzo Citeriore che Ulteriore) si unirono ai gruppi di resistenza agli invasori sabaudi (chiamati poi dai savoia "Briganti") e, di contro, altri teatini aderirono al processo per l'unificazione. Nel 1861 il re Vittorio Emanuele II entrò in città proclamando l'annessione al Regno d'Italia.

Presso la Corte d'Assise di Chieti, tra il 16 e il 24 marzo del 1926 si tenne il processo Matteotti in cui vennero giudicati gli esecutori materiali dell'omicidio del politico socialista Giacomo Matteotti avvenuto il 10 giugno 1924. È universalmente ritenuto che tale processo fu fortemente condizionato dalle pressioni politiche fasciste al fine di minimizzare le condanne ed evitare di risalire ai mandanti.

Nel 1940, dal 13 giugno al 10 novembre, l'edificio dell'asilo infantile "Principessa di Piemonte", venne trasformato in Campo di Concentramento di Chieti. Il campo ospitò fino a 29 internati (prevalentemente francesi, inglesi ed ebrei), che dopo la chiusura vennero trasferiti nei campi di Montechiarugolo, Casoli e Manfredonia.

Nel corso della seconda guerra mondiale Chieti, similmente ad altre città come Parigi, Roma, Firenze e Belgrado, fu considerata città aperta, grazie soprattutto alle richieste dell'arcivescovo di Chieti-Vasto Giuseppe Venturi contestuali alla perdita di importanza strategico-militare del sito, con la parte più calda del fronte spostata sull'asse tirrenico.

La notte tra il 9 e il 10 settembre del 1943 presso palazzo Mezzanotte, di fronte alla cattedrale di San Giustino, pernottarono il capo del Governo Pietro Badoglio, lo Stato Maggiore delle Forze Armate oltre a nobili in fuga da Roma insieme ai Reali (che però trascorsero la notte nel castello di Crecchio di proprietà dei Duchi di Bovino). Salvo il gen. Badoglio partito nottetempo per Pescara e lì imbarcatosi, tutti gli altri, famiglia reale compresa, si diressero il giorno successivo verso il porto di Ortona per imbarcarsi alla volta della Puglia.

Nell'epoca moderna a Chieti si è registrata un'importante evoluzione urbana che si è avuta in particolare nella parte bassa della città, la cui crescita industriale ha collocato Chieti tra le realtà economiche più importanti dell'Abruzzo[12].

Le Feste e le Ricorrenze particolari a Chieti Scalo.

Processione del Venerdì Santo di Chieti

Tra le manifestazioni cittadine un posto di primissimo piano spetta senz'altro alla Processione del Venerdì Santo di Chieti, che si svolge ogni anno la sera del Venerdì Santo[36]. Secondo la tradizione e la tesi dello storico Vicoli, condivisa e ripresa da Raffaele Bigi nei suoi libri sulla Processione, essa risalirebbe, in una sua prima versione, all'842. Da notizie storiche documentate la sua origine viene fatta risalire, nella forma attuale, al secolo XVI, contestualmente alla fondazione dell'Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti[37] (avvenuta sul modello della omonima "Confraternita dell'Orazione e Morte di Roma" e alla quale, per un certo periodo, il sodalizio chietino è stato aggregato), la cui istituzione avvenne nel 1603. Solo nel 1648 la confraternita teatina si rese giuridicamente autonoma, con la promulgazione di un proprio statuto. Durante la Processione il coro dell'Arciconfraternita esegue il "Miserere" di Saverio Selecchy con l'inserimento, nella seconda metà del XX secolo, di alcuni motivi musicali di Don Ottavio De Caesaris il quale fu cappellano dell'Arciconfraternta del Sacro Monte dei Morti di Chieti, e, nei primi anni del XXI secolo, del Maestro di Cappella Giuseppe Pezzulo.

Settimana mozartiana

La Settimana Mozartiana è una manifestazione che si svolge a Chieti nel mese di luglio. Essa intende celebrare il genio del celeberrimo compositore austriaco Wolfgang Amadeus Mozart. Per questa occasione la città teatina, arricchita di scenografie settecentesche, ospita per una settimana concerti sinfonici e da camera, spettacoli di danza e teatro e varie attrazioni quali mostre, fontane luminose, film all'aperto, personaggi in costumi d'epoca, fuochi d'artificio, mostre e punti gastronomici dedicati alla cucina austriaca, il tutto dislocato nelle piazze e nei vari angoli del centro storico allestiti per l'occasione.

Presepe vivente

Il Presepe vivente di Chieti si svolge nel centro storico della città, tra le piazzette ed i vicoli attorno alle vie principali che si adattano perfettamente nella ricostruzione delle atmosfere pastorali della Natività. La scena principale è solitamente dotata di un faro molto potente che proietta la propria luce nel cielo, visibile anche a diversi chilometri di distanza dal capoluogo teatino, simboleggiando la stella cometa che guidò i Re Magi verso la capanna dov'è nacque Gesù

La Guerra in casa

La Guerra in Casa raccolta di materiali sulla memoria orale della seconda guerra mondiale in Abruzzo, edita su DVD e libri, nella primavera di ogni anno viene presentata al Teatro Marrucino di Chieti dagli autori Anna Cavasinni, Fabrizio Franceschelli e Max Franceschelli. Nel 2009 è stato proiettato al folto pubblico il film "La Brigata Maiella", con la partecipazione dell'arcivescovo Bruno Forte e di Carlo e Nicola Troilo, figli dell'avv. Ettore Troilo, fondatore della Brigata Maiella.

Maggio Teatino

Ogni anno, nel mese di maggio, in occasione della festa patronale di San Giustino viene organizzato il "Maggio Teatino"[41], che prevede un foltissimo calendario di eventi e manifestazioni che coinvolgono contrade, quartieri, rioni della città nonché piazze, vie e strade dell'intero centro storico, il Teatro Marrucino e i vari impianti sportivi. Gli appuntamenti sono di vario genere quali per esempio le ricostruzioni storico-medievali tra cui spiccano la sfilata degli sbandieratori, l'allestimento della Giostra del Saracino e la processione del Santo Patrono, seguita dalla suggestiva sfilata in costume dell'associazione medioevale "Teate Nostra". Molti sono inoltre gli appuntamenti musicali e sportivi (calcio, tennis, equitazione, pallavolo, atletica), e festival musicali come il "MALTATTACK", organizzato da GA (giovani delle acli), che coinvolge, in piazza Malta, migliaia di giovani tra street food, arte e rock band emergenti.

Premio nazionale "Agenda Rossa"

Premio istituito e ideato dalla associazione antimafia "Chieti Resiste" ONLUS. Ogni anno viene consegnato a personalità che si sono contraddistinte nella lotta alla mafia in vari campi (giornalismo, politica, magistratura, imprenditoria, musica). Dedicato a Paolo Borsellino e agli agenti della sua scorta. Si ripercorre il mistero dell'agenda rossa scomparsa il 19 luglio 1992 nella strage di Via D'Amelio.

FONTI: http: //ilcentro. gelocal. it/chieti/cronaca/2013/03/21/news/agenda-rossa-consegnati-i-premi-contro-le-mafie-1. 6742746 http: //www. striscialanotizia. mediaset. it/news/2013/03/20/news_7693. shtml
Premio nazionale "Giuseppe Prisco"

Il Premio nazionale "Giuseppe Prisco" ogni anno viene consegnato a personaggi del mondo del calcio (giocatore, allenatore e dirigente) che si sono distinti per lealtà, correttezza e simpatia sportiva. La giuria addetta a decretare i vincitori del riconoscimento è composta da Sergio Zavoli (presidente della Giuria), Gianni Mura, Gianpaolo Ormezzano, Italo Cucci, Franco Zappacosta, Marco Civoli, Ilaria D'Amico e Marcello Zaccagnini (Presidente del Comitato Organizzatore). Della giuria fecero parte, tra gli altri, anche i giornalisti Giorgio Tosatti, Nando Martellini, Candido Cannavò, Antonio Ghirelli, Edmondo Berselli, Mauro Mattioli, Luciano Russi e l'ideatore del Premio, il generale Corinto Zocchi. La manifestazione si svolge presso il Teatro Marrucino e il premio è stato realizzato dallo scultore Pietro Cascella. Nel corso della manifestazione viene assegnato anche il Premio Speciale di Giornalismo "Nando Martellini" riservato ai giornalisti sportivi.
Chietinstrada Buskers Festival

il Chietinstrada Buskers Festival è una rassegna, comune anche ad altre città, in particolare Ferrara, annuale e internazionale di artisti di strada che solitamente si svolge nei consueti giorni 14, 15 e 16 agosto nel centro storico della città di Chieti. Gli spettacoli sono tutti serali e con visione gratuita. Gli artisti, scelti tra i migliori che svolgono tale attività, provengono dai 5 continenti e richiamano il pubblico in un'atmosfera magica e di grande festa, sicuramente d'altri tempi.

Festa dei Popoli di Chieti

Festa dei Popoli di Chieti, ogni anno a maggio è il momento culminante di un percorso condiviso con tutte le realtà che si occupano di immigrazione ed integrazione a Chieti e provincia. L'idea di una grande festa felicemente condivisa nasce dalla convinzione che l'incontro tra entità culturali differenti e la moltiplicazione degli sguardi, siano fonte preziosa per costruire una dimensione interculturale della nostra città e per una sensibilizzazione alla ricchezza che la scoperta e valorizzazione della diversità e l'accoglienza dell'altro permettono di conquistare. La Festa dei Popoli è strumento di condivisione che avvicina la cittadinanza alle difficili realtà delle comunità straniere, al difficile percorso che adulti e minori immigrati vivono nel loro quotidiano, sul luogo di lavoro, a scuola, nei luoghi pubblici e per le strade delle nostre città. La festa dei popoli vuole essere uno strumento per aiutare a vincere l'odio, l'intolleranza ed il razzismo. La linea scelta è quella dello scambio fra identità culturali diverse, persone di diverse nazioni, culture, fedi, orientamenti, ma che condividono il sogno di una città dove i diversi popoli presenti non vivano solo uno accanto all'altro, ma si incontrino e si riconoscano fratelli, facendo cadere i pregiudizi che portano all'isolamento e alla non integrazione. Si vuole introdurre una nuova prospettiva che vada oltre la violenza del nostro tempo e si desidera esprimere l'anima profonda, le bellezze, la vivacità culturale dei popoli migranti.

Carnevale Teatino

Ogni anno si danno appuntamento da 8 a 12 carri allegorici, pronti per sfilare lungo il centro di Chieti, ed allietare i presenti grazie anche alla partecipazione di numerosi gruppi mascherati (solo il circolo giovanile di Santa Barbara conta oltre 120 persone). La presentazione e realizzazione sono curate dall'associazione culturale "Teate Nostra".

Settimana Medievale


Infiorata del Corpus Domini

Ogni anno, in occasione del giorno del Corpus Domini, c'è il grande evento dell'Infiorata. Si estende lungo il Corso Marrucino partendo dall'incrocio del palazzo delle Poste fino a Piazza Valignani, con i suoi quadri formati da disegni raffiguranti immagini sacre; essi vengono realizzati sulla pavimentazione del Corso mediante petali di fiori, creando un susseguirsi di rombi e cerchi che separano i quadri, anch'essi realizzati con i fiori; ogni quadro misura circa 6 x 3 metri. Da Piazza Valignani un tappeto verde, con ai margini fiori che accompagnano i visitatori fino a Piazza San Giustino dove, ai piedi della scalinata della Cattedrale, un disco di petali di circa 7 metri di diametro onora il Corpus Domini. Questa manifestazione, realizzata dall'Associazione culturale Teate Nostra, richiama fiumi di folla, pronta ad ammirare i meravigliosi quadri di fiori.

Leggende legate a Chieti Scalo e personaggi che vi hanno vissuto.

Per analizzare la storia di Chieti[7] bisogna andare molto indietro nel tempo: Chieti infatti è fra le più antiche città d'Italia. [8] Le sue origini storiche si confondono con la mitologia; una leggenda racconta che l'odierna Chieti fu fondata nel 1181 a. C. dall'eroe Achille, che la chiamò Teate in onore di sua madre. Anche se si tratta solo di una leggenda, l'eroe omerico è rappresentato nello stemma del Comune su un cavallo rampante, mentre regge una lancia e uno scudo su cui è raffigurata una croce bianca su campo rosso con quattro chiavi, che rappresentano le quattro porte d'ingresso della Chieti medievale (Porta Sant'Anna, Porta Santa Maria, Porta Napoli e Porta Pescara).

Altre leggende sulle origini di Chieti narrano che venne fondata dai Pelasgi in onore della ninfa Teti (in greco Thètis, Tet??).

Secondo lo scrittore Girolamo Nicolino la nascita di Chieti risale al 1181 a. C. Stando allo storico greco Strabone, la città fu fondata dagli Arcadi e inizialmente denominata Tegeate (in greco T??eat?).

L'attuale Chieti, chiamata dai romani Teate Marrucinorum, fu subito riconosciuta da questi come la Capitale del bellicoso popolo dei Marrucini, che si distinsero per i duri combattimenti contro Roma conclusi nel 304 a. C. con un trattato di pace chiesto dai Marrucini e altri alleati italici. Da quel momento i Marrucini divennero fedeli alleati dei Romani, offrendo loro appoggio militare in numerose e importanti battaglie (contro Pirro, contro i Galli Cisalpini, contro Perseo di Macedonia, contro Annibale e Asdrubale).

Personaggi Famosi che sono nati a Chieti Scalo.

Sono nati a Chieti

Filippo Antonelli Agomeri (Chieti, 1978), calciatore.
Erio Asinio (Chieti, I secolo a. C.), condottiero Marrucino.
Gaio Asinio Pollione (Chieti, 76 a. C. - 4), uomo politico, oratore, storico, poeta e critico letterario; fu console e poi proconsole dell'Impero Romano.
Alessia Barela (Chieti, 1974), attrice.
Costantino Barbella (Chieti, 1852 - Roma, 1925), scultore.
Giovanni Fortunato Bianchini (Chieti, 1719 - Padova, 1779), medico.
Fileno Briganti (Chieti, 1800 – Mileto, 1860), generale del Regno delle Due Sicilie.
Lidia Broccolino (Chieti, 1958), attrice.
Ezio Buzzelli (Chieti, 1951), campione italiano salto triplo 1972 e 1974.
Lucio Camarra (Chieti, 1596 - Roma, 1656), giureconsulto e storico.
Gianluca Capitano (Chieti, 1971), ciclista e campione del mondo su pista.
Claudio Capone (Chieti, 1965), cestista.
Umberto Cesari (Chieti, 1920 - 1992), pianista, jazzista.
Giovanni Chiarini (Chieti, 1849 - Cialla, nel Ghera, 1879), esploratore.
Giulio Ciccone (Chieti, 1994), ciclista su strada.
Giovanni Consorte (Chieti, 1948), manager.
Beniamino D'Andrea (Chieti, 1827 - 1910), medico patriota.
Giovanni D'Andrea (Chieti, 1829 - 1920), chimico garibaldino.
Nicola De Laurentiis (Chieti, 1783 - 1832), pittore.
Romualdo De Sterlich (Chieti, 1712 - 1788), economista.
Pasquale De Virgilii (Chieti, 1810 - Trani, 1876), scrittore e patriota.
Saverio Del Giudice (Chieti, 1684 - 1764), storico e poeta.
Trieste Del Grosso (Chieti, 1915 - 1943), scultore, militare e partigiano.
Raffaele Del Ponte (Chieti, 1813 - 1872), pittore e scenografo.
Arturo Di Donato (Chieti, 27 gennaio 1880 - 5 febbraio 1932), pittore.
Severino Di Giovanni (Chieti, 1901 - Argentina, 1931), tipografo anarchico.
Piero Di Iorio (Chieti, 1947 - Chieti, 1999), attore.
Giulia Di Quilio (Chieti, 1980), modella e attrice.
Camillo Di Sciullo (Chieti, 1853, 1935), anarchico.
Donatello D'Orazio (Chieti, 1896 - Roseto degli Abruzzi, 1986), giornalista e scrittore.
Fabrizia D'Ottavio (Chieti, 1985), atleta di ginnastica ritmica.
Giuseppe Nicola Durini (Chieti, 1765 – Napoli, 1845), politico ed economista.
Raffaele Ferrara (Chieti, 1814 - Roma, 1883), pittore.
Grazia Galante (Chieti, 1963), etoile e coreografa
Ferdinando Galiani (Chieti, 1728 - Napoli, 1787), economista e scrittore.
Francesco Ghiretti (Chieti, 1916 – Padova, 2002), fisiologo e biologo.
Violetta Gragnani (Chieti, 1929), attrice.
Illuminato da Chieti (Chieti, prima metà del XIII secolo - Assisi, 1282), frate francescano, vescovo di Assisi.
Alessandro Leombroni (Chieti, 1950 – Torrevecchia Teatina, 2004), cestista.
Lorenzo Leporati (Chieti, 1966), poeta.
Anton Giulio Majano (Chieti, 1909 - Milano, 1994), regista e sceneggiatore.
Francesca Mambro (Chieti, 1959), ex terrorista.
Stefano Mancinelli (Chieti, 1983), cestista.
Giuseppe Marcantonio (Chieti, 1901 - Pescara, 1975), partigiano e patriota.
Sergio Marchionne (Chieti, 1952), amministratore delegato di FCA - Fiat Chrysler Automobiles e presidente della Ferrari.
Giovanna Massimetti (Chieti, 1954), regista.
Giuseppe Maria Mazzetti (Chieti, 1778 - Napoli, 1850), prelato.
Giuseppe Mezzanotte (Chieti, 1855 - 1935), scrittore.
Raffaele Mezzanotte (Chieti, 1823 – 1879), politico, senatore e ministro del regno d'Italia.
Luciano Miani (Chieti, 1956), calciatore, poi allenatore di calcio.
Renato Minore (Chieti, 1944), giornalista, scrittore e poeta.
Gaspare Monaco La Valletta (Chieti, 1819 – 1881), politico e senatore.
Girolamo Nicolino (Chieti, 1604 – 1665), storico e giurista.
Antonio Nolli (Chieti, 1754 - Tollo, 1830), patriota e Ministro delle Finanze nel governo di Gioacchino Murat.
Luciano Odorisio (Chieti, 1942), regista cinematografico e sceneggiatore.
Adalberto Orsatti (Chieti, 1937 – Padova, 2005), matematico.
Ramiro Ortiz (Chieti, 1879- Padova, 1946), filologo romanzo e linguista.
Giovanni Pace (Chieti, 1933), uomo politico, già parlamentare e presidente della Regione Abruzzo.
Tony Pancella (Chieti, 1959), jazzista pianista e compositore.
Ettore Paratore (Chieti, 1907 - Roma, 2000), latinista.
Augusto Pierantoni (Chieti, 1840 - Roma, 1911), giurista e patriota.
Amedeo Pomilio (Chieti, 1967), pallanuotista, campione olimpico Barcellona-1992.
Ottorino Pomilio (Chieti, 1887 - Roma, 1957), ingegnere, pilota, imprenditore.
Umberto Pomilio (Chieti, 1890 - Francavilla al Mare, 1964), chimico e inventore.
Isabella Quarantotti (Chieti, 1921 – Roma, 2005), scrittrice e drammaturga.
Enrico Rebeggiani (Chieti, 1915 – Ivanowka (Ucraina), 1942), militare medaglia d'oro.
Filippo Rega (Chieti, 1761 - Napoli, 1833), glittico.
Umberto Ricci (Chieti, 1879 - Il Cairo, 1946), economista.
Ercole Rocchetti (Chieti, 1905 - Roma, 1989, giurista e politico.
Federico Salomone (Chieti, 1825 - Napoli, 1884), patriota.
Luigi Savina (Chieti, 1954), prefetto.
Arianna Secondini (Chieti, 1967), giornalista di RaiSport.
Francesco Sciucchi (Chieti, 1908 - 1943), medico martire della Resistenza.
Saverio Selecchy, (Saverio Sallecchia, Chieti 1708 - 1788), musicista, compositore.
Simone da Chieti (Chieti, XIII secolo), condottiero; visse sotto Federico II che, riconoscendone il valore e la capacità nelle armi, si valse di lui in non poche imprese.
Giovan Battista Spinelli (Chieti, 1613 – Ortona, 1658), pittore.
Francesco Spinucci (Chieti, 1915 - Albania, 1940), ufficiale Medaglia d'oro al Valor militare
Lusius Storax (Chieti, I secolo), magistrato, Sacerdote "Seviro augustale".
Lanfranco Tenaglia (Chieti, 1961), parlamentare, magistrato.
Donato Teodoro (Chieti, 1698? – 1779), pittore.
Luigia Tincani (Chieti, 1889 – Roma, 1976), religiosa e pedagogista.
Niccolò Toppi (Chieti, 1607 - Napoli, 1681), storico.
Giorgio Toschi (Chieti, 1954), comandante generale della Guardia di Finanza.
Carlo Toto (Chieti, 1944), imprenditore.
Raffaele Paparella Treccia (Chieti, 1913 – Pescara, 2009), mecenate e medico.
Giacomo Vaccari (Chieti, 1931 - Roma, 1963), regista televisivo
Padre Alessandro Valignano (Chieti, 1539 - Macao, Cina, 1606), missionario, visitatore gesuita, tra i primi evangelizzatori dell'estremo oriente.
Federico Valignani (Chieti, 1700 - Torrevecchia Teatina, 1754), letterato.
Enrico Venti (Chieti, 1978), produttore, attore e comico (Anche noto come Ivo Avido)
Nicoletto Vernia (Chieti, 1420 - Vicenza, 1499), filosofo.
Vittorio Visini (Chieti, 1945), marciatore.
Alessandro Vivenza (Chieti, 1869 – Perugia, 1937), agronomo e docente universitario.
Lucio Zappacosta (Chieti, 1951), politico.
Pierluigi Zappacosta (Chieti, 1950), imprenditore, già presidente e Amministratore Delegato della Logitech.
Vincenzo Zecca (Chieti, 1832 - 1915), scrittore e archeologo.
Mario Zuccarini (Chieti, 1920 - Chieti, 1996), giornalista, bibliotecario e sovrintendente del Teatro Marrucino.