Villa Maria Ester Vieste - Consigli Turistici
Bed & Breakfast
I consigli per turisti del gestore
Itinerari Classici e Monumenti da non perdere per chi visita Vieste.
Una delle cose più interessanti sono la Cattedrale, situata oltre la magnifica e grandiosa porta, all’inizio del nucleo storico della città, risale all’XI secolo.
Le parti più belle da vedere sono: il portale esterno sulla facciata laterale e i capitelli del colonnato interno scolpito in pietra e decorato con tecniche appartenenti alla tradizione bizantina e islamica medievale.
Altro luogo da visitare è il nucleo archeologico civico che tiene esposti corredi funerari della necropoli di S. Salvatore del IV - II secolo a. C.
Il Castello che risale al 1200 appartiene alla Cattedrale, è situato sulla parte più esterna della rupe.
Nella vasta piana di Cavena sono visibili i pochi resti della chiesa di S. Maria costruita alla fine del 1100 e per molto tempo era proprietà dell’abbazia dei Benedettini presso le isole Tremiti.
Da non perdere nel centro storico una visita alla "Chianca amara", cioè la pietra del sangue e delle lacrime: su questa grande roccia, infatti, nel 1554, vennero decapitati quasi cinquemila viestani da parte del terribile pirata turco Dragut Rais.
Pizzomunno [modifica]
Pizzomunno e la spiaggia del Castello
All'inizio della spiaggia detta del Castello, ovvero quella a sud del centro abitato, si erge, quasi a guardia di Vieste, un monolite alto circa 25 metri chiamato Pizzomunno che è il simbolo stesso della cittadina garganica. Ad esso sono legate alcune leggende, spesso variazioni una dell'altra.
Si racconta che al tempo in cui l'attuale città era solo un villaggio composto da sparute capanne ed abitato da pescatori vi vivesse un giovane alto e forte di nome Pizzomunno. Sempre nello stesso villaggio abitava anche una fanciulla di rara bellezza, con i lunghi capelli color del sole di nome Cristalda.
I due giovani si innamorarono, amandosi perdutamente senza che niente potesse separarli. Pizzomunno ogni giorno affrontava il mare con la sua barca e puntualmente le sirene emergevano dai flutti marini per intonare in onore del pescatore dolci canti. Le creature marine non si limitavano a cantare, ma prigioniere dello sguardo di Pizzomunno gli offrirono diverse volte l'immortalità se lui avesse accettato di diventare il loro re e amante. L'amore che il giovane riversava su Cristalda, però, rendeva inutili le offerte delle sirene.
Una delle tante sere in cui i due amanti andavano ad attendere la notte sull'isolotto che si erge di fronte alla costa, le sirene, colte da un raptus di gelosia, aggredirono Cristalda e la trascinarono nelle profondità del mare. Pizzomunno rincorse invano la voce dell'amata. I pescatori il giorno seguente ritrovarono il giovane pietrificato dal dolore nel bianco scoglio che porta ancora oggi il suo nome.
La leggenda racconta ancora che ogni cento anni la bella Cristalda torna dagli abissi per raggiungere il suo giovane amante e rivivere per una notte sola il loro antico amore.
Varianti della leggenda vogliono che il nome della giovane sia Vesta o Vieste (legando così anche il nome della città a questa leggenda), o ancora vogliono che la bella fanciulla fosse figlia di una divinità marina che si opponeva all'amore con il giovane viestano e che per questo loro sentimento fu punita. Altre variazioni sul tema vogliono che la ragazza fosse la moglie di Pizzomunno e che fu assalita mentre attendeva sulla spiaggia il ritorno del compagno pescatore.
Itinerari insoliti a Vieste e dintorni.
ci sono diversi itinerari da percorrere come quelli tra i trabucchi e le torri di Vieste, per chi è amante della natura incontaminata consiglio i sentieri della Foresta Umbra e la bellissima visita alle grotte marine
Il mezzo più comodo per muoversi a Vieste.
in città ci si muove a piedi !!!!! altrimenti non si respirano i profumi del mare:)
I Ristoranti consigliati, le trattorie caratteristiche, le dolcerie, bar a pub consigliati.
Box 19
Al Duomo
Al dragone
Gli eventi più importanti che hanno segnato la storia di Vieste.
I numerosi siti archeologici e i reperti ritrovati in diverse aree nei pressi dell'abitato attestano il popolamento del territorio di Vieste sin dal Paleolitico.
Sicuramente questo fu dovuto al clima mite, alle diverse sorgenti di acqua potabile, al terreno fecondo con abbondanza di frutta, alla varietà di selvaggina sia stanziale che migratoria e alla ricchezza di pesci nelle diverse insenature lungo la costa.
Le zone che risultano esser state maggiormente frequentate dall'uomo preistorico sono Vallecoppe, Campi, Costella, Puntalunga, Macchione, Passo dell'Arciprete e Sfinalicchio.
Il territorio viestano, ricco di selce permise, all'uomo nella Preistoria, la realizzazione di manufatti litici utilizzati come strumenti per il lavoro, la caccia o la difesa. In contrada Defensola, a circa tre chilometri dal centro abitato, è stata scoperta una miniera di selce, definita una delle maggiori d'Europa.
Sono inoltre visibili resti di tombe dell'età del ferro nelle vicinanze del castello e sulla punta di San Francesco. Nel territorio comunale, in contrada Molinella, sorgeva anche un dolmen che però è andato irrimediabilmente distrutto. Infatti i reperti archeologici ritrovati nel territorio viestano vengono molto spesso lasciati a sé stessi (se non in alcuni casi addirittura occultati) e questo ne determina il deterioramento e la distruzione.
Dominazioni straniere
Innumerevoli reperti archeologici testimoniano l'insediamento degli antichi Greci e dei Romani a Vieste.
Dopo essere stata amministrata dai bizantini, cadde sotto la dominazione dei longobardi. In epoca normanna e poi sveva si ebbe lo sviluppo urbanistico della città come si vede oggi (Castello). In seguito, finì sotto la dominazione degli Angiò.
Come altre città pugliesi, fu spesso esposta ad attacchi provenienti dal mare. Si ricordi il pesante saccheggio da parte dei Veneziani nel 1239. Uno dei popoli più pericolosi, per Vieste, erano i Turchi, i quali compirono incursioni anche sanguinarie. Particolarmente grave fu l'episodio di Dragut Rais, che nel 1554 fece decapitare migliaia di viestani. Il fatto è ancora ricordato da una targa presso la cattedrale (pietra di Chianca Amara).
Entrata stabilmente a far parte del Regno di Napoli e poi delle due Sicilie), fu amministrata dai Borboni fino all'unità d'Italia
Il Piatto tipico. Le ricette delle Feste a Vieste.
I piatti tipici sono molti...Tra i più caratteristici prodotti culinari si ricordano le melanzane ripiene, la zuppa di pesce (ciambott'), i k'lustr (dolci natalizi fritti e ricoperti di miele e mandorle), la marmellata di ceci, le pettole, i troccoli ed i taralli al finocchio. Notevolmente variegata è comunque tutta la gastronomia tipica viestana, caratterizzata dalle numerose ed originali preparazioni di verdure ed ortaggi oltre agli immancabili piatti a base di pescato locale.
Credo unici, perchè li cucina solo mia moglie, sono le sepie al vin cotto. La ricetta è un antichissima prelibatezza viestana che quasi nessuno conosce.
Le Feste e le Ricorrenze particolari a Vieste.
La festa di S. Maria di Merino, il 9 maggio è una delle più importanti ricorrenze nel panorama locale. Attira ogni anno centinaia di viestani sparsi in tutto il mondo che ritornano al paese per assistere alla processione che partendo dalla Cattedrale, arriva fino al santuario, situato a 7 km circa dal centro abitato. La Madonna, portata solennemente in trono, attraversa il paese fino alla Villa comunale. Qui, dopo aver effettuato il cambio della cassa (viene riposta in un trono più leggero), viene portata a spalla dal popolo per tutti i 7 km fino al santuario. Particolare originale, sta nel fatto che la cassa è costituita in modo da procedere con la Madonna rivolta verso i lati della strada, cosicché, durante il percorso d'andata è rivolta verso il mare e durante il ritorno è rivolta verso i campi, proteggendo, così, le due antiche principali fonti di sostentamento dei viestani. Analoga importanza è data alla festa di San Giorgio, il 23 aprile. La statua lignea del Santo, anch'essa conservata nella Cattedrale, viene portata in processione lungo le strade del paese assieme alle altre statue.
Un vicolo di Vieste (Via Vesta).
Fino a qualche decennio fa, la festa era anche l'occasione per la tradizionale frittata che veniva offerta gratuitamente dall'amministrazione comunale ai cittadini e preparata dagli studenti dell'IPSSAR, scuola professionale alberghiera fra le più rinomate della regione. Oggi questa tradizione centenaria è ancora viva, anche se la famosa Collina di S. Giorgio, meta del successivo picnic a base di frittata, è stata soggetta ad urbanizzazione. Durante la festa di S. Giorgio, viene anche effettuata la tradizionale corsa di cavalli, sulla spiaggia di Pizzomunno (o della Scialara). La corsa, priva di sofisticate attrezzature di rilevamento ed affidata ad improvvisati giudici di linea, finisce spesso in bagarre, per l'attribuzione del primo premio. Da ricordare fra i vari "fantini", "Str'sciott", vincitore incontrastato di decine di edizioni negli anni '60 e '70 e Matteo "Cavallo", del quale molti ignorano il vero cognome, detto così, per la sua passione smisurata per i cavalli. Il primo sabato di settembre ricorre la Festa di Santa Maria Stella Maris. In questa terra di pescatori, si guarda Maria "stella del mare" ringraziandola per la stagione di bel tempo e si chiede la benedizione nel ricordo di quanti hanno dedicato e dedicano la loro vita al mare e a protezione continua. La statua della Madonna, dopo la processione nel paese, viene trasportata in barca e i fedeli ed i turisti possono assistere alla cerimonia da terra o da mare. La statua è normalmente collocata in una nicchia scavata nel costone roccioso di fronte al porto. Nove giorni prima della festa viene trasferita nella Chiesa parrocchiale del SS. Sacramento per le celebrazioni liturgiche di preparazione.
Cosa si usa fare in occasione delle Festività.
Nella festa della Madonna di Merino si percorrono in pellegrinaggio 7km a piedi sulla bellissima costa viestana fino a raggiungere il santuario di Merino
Leggende legate a Vieste e personaggi che vi hanno vissuto.
Si racconta che al tempo in cui l'attuale città era solo un villaggio composto da sparute capanne ed abitato da pescatori vi vivesse un giovane alto e forte di nome Pizzomunno. Sempre nello stesso villaggio abitava anche una fanciulla di rara bellezza, con i lunghi capelli color del sole di nome Cristalda.
I due giovani si innamorarono, amandosi perdutamente senza che niente potesse separarli. Pizzomunno ogni giorno affrontava il mare con la sua barca e puntualmente le sirene emergevano dai flutti marini per intonare in onore del pescatore dolci canti. Le creature marine non si limitavano a cantare, ma prigioniere dello sguardo di Pizzomunno gli offrirono diverse volte l'immortalità se lui avesse accettato di diventare il loro re e amante. L'amore che il giovane riversava su Cristalda, però, rendeva inutili le offerte delle sirene.
Una delle tante sere in cui i due amanti andavano ad attendere la notte sull'isolotto che si erge di fronte alla costa, le sirene, colte da un raptus di gelosia, aggredirono Cristalda e la trascinarono nelle profondità del mare. Pizzomunno rincorse invano la voce dell'amata. I pescatori il giorno seguente ritrovarono il giovane pietrificato dal dolore nel bianco scoglio che porta ancora oggi il suo nome.
La leggenda racconta ancora che ogni cento anni la bella Cristalda torna dagli abissi per raggiungere il suo giovane amante e rivivere per una notte sola il loro antico amore.
Varianti della leggenda vogliono che il nome della giovane sia Vesta o Vieste (legando così anche il nome della città a questa leggenda), o ancora vogliono che la bella fanciulla fosse figlia di una divinità marina che si opponeva all'amore con il giovane viestano e che per questo loro sentimento fu punita. Altre variazioni sul tema vogliono che la ragazza fosse la moglie di Pizzomunno e che fu assalita mentre attendeva sulla spiaggia il ritorno del compagno pescatore.
I periodi dell'anno migliori per visitare Vieste.
a mio parere il periodo migliore per visitare il paese è lontano dal caos del mese d'Agosto
I segreti dei Palazzi o dei personaggi che hanno abitato Vieste.
Vieste viene ricordata nel romanzo Il piatto piange di Piero Chiara, insieme a Rodi Garganico, come tappa dell'improbabile raid, come lo definisce l'autore, da Luino a Roma, di un vogatore del Lago Maggiore che innamoratosi di Edda Mussolini coinvolge un amico nella speranza che la circumnavigazione dell'Italia in barca a remi possa concludersi alla presenza della figlia del Duce.
« A Rodi Garganico fecero indigestione di anguille, a Vieste di carrube. »
(Piero Chiara, da Il piatto piange)
Vieste è anche citata ne L'avventura di un povero cristiano di Ignazio Silone dove si racconta della fuga a Vieste di papa Celestino V.
tra i tanti personaggi illustri che hanno natali viestani o che hanno percorso parte della loro vita a Vieste vi sono:
papa Gregorio XIII (1502 - 1585), già vescovo a Vieste.
Vincenzo Giuliani (Vieste, 1733-1799), medico, storico ed archeologo.
Lorenzo Fazzini (Vieste, 1787-Napoli, 1837), fisico, matematico.
Gaetano Emanuele Fazzini (Vieste, 1806-Napoli, 1878), architetto.
Pier Luigi Torre (Vieste, 1902 – Milano, 1989), ingegnere, progettò la Lambretta, il Savoia-Marchetti S. 55 e la prima scatola nera.
Francesco Dell'Erba (Vieste, 1866 – Napoli, 1952), scrittore e giornalista.
Diego Abatantuono (Milano, 20 maggio 1955) (nonni paterni di Vieste), attore, comico, sceneggiatore, e conduttore televisivo.
Personaggi famosi che frequentano Vieste.
Vieste ha ospitato per anni lil Vieste film Fest, numerosi sono i personaggi che vi hanno trascorso le vacanze: Alberto Sordi, Gina Lollobrigida, Sergio Rubini, Leo Gullotta, Diego Abatantuono, Ettore Scola, Massimo Dapporto, Mita Medici, Greta Scacchi, Noah Taylor, Valeria Golino
Personaggi Famosi che sono nati a Vieste.
papa Gregorio XIII (1502 - 1585), già vescovo a Vieste.
Vincenzo Giuliani (Vieste, 1733-1799), medico, storico ed archeologo.
Lorenzo Fazzini (Vieste, 1787-Napoli, 1837), fisico, matematico.
Gaetano Emanuele Fazzini (Vieste, 1806-Napoli, 1878), architetto.
Pier Luigi Torre (Vieste, 1902 – Milano, 1989), ingegnere, progettò la Lambretta, il Savoia-Marchetti S. 55 e la prima scatola nera.
Francesco Dell'Erba (Vieste, 1866 – Napoli, 1952), scrittore e giornalista.
Diego Abatantuono (Milano, 20 maggio 1955) (nonni paterni di Vieste), attore, comico, sceneggiatore, e conduttore televisivo.
Letteratura su Vieste: libri, guide, mappe.
La grande implosione. Rapporto sui viestani (1970-2007)
Defensola. Una miniera di selce di 7000 anni fa
Editore: Protagon Editori Toscani
Argomento: Vieste
Genere: STORIA DEL MONDO ANTICO. ARCHEOLOGIA
Edizione: 2005
Sancta infelix Ecclesia. La diocesi di Vieste in epoca moderna (1555-1818)
Autore: Spedicato Mario
Editore: Conte
Argomento: Diocesi italiane
Genere: chiesa locale e ordini religiosi
Collana: Biblioteca di cultura meridionale, Nr. 7
Edizione: 1995
Memorie storiche della città di Vieste (rist. anast. Napoli, 1768)
Autore: Giuliani Vincenzo
Editore: Atesa
Argomento: Vieste
Genere: storia d'europa
Collana: Biblioteca di storia municipale italiana
Vieste che cambia
Autore: Ragno Ludovico
Editore: Adda
Argomento: Vieste
Genere: scienze sociali
Edizione: 1983
Altre informazioni di solito tralasciate dalle Guide.
La spiaggia di molinella con il bellissimo trabucco