B&B La Mimosa Castro - Consigli Turistici
Bed & Breakfast
I consigli per turisti del gestore
Itinerari Classici e Monumenti da non perdere per chi visita Castro.
La cattedrale costruita nel 1171 sulle rovine di un tempio greco. A croce latina, si compone di una sola navata con tre piccole absidi centrali formate da una parte anteriore, rifatta nel 1600 per sostituire il tetto in legno, e da una parte posteriore formata da due cappelle e dall"altare centrale.
Il Castello risale al secolo XIII, definita come fortezza di rilevanza strategica per la difesa del regno.
Si sviluppa su 1. 200 mq, di cui 900 occupati da un"imponente struttura muraria e da 300 mq occupati da un cortile interno di forma rettangolare.
La struttura, di età angioina, sorge sui resti di una precedente edificazione di età bizantina, che difendeva il borgo fortificato. Fu rafforzato in età romana. Nel 1480, l"anno della conquista di Otranto da parte dei Turchi, il castello, venne semidistrutto.
La Grotta Zinzulusa è tra le grotte più affascinanti del Salento, sia per la posizione, sia per la spettacolarità della roccia. Deve il suo nome alle particolari formazioni calcaree che 'pendono' dal soffitto, come degli stracci appesi (in dialetto Salentino, zinzuli), è la più importante grotta del Salento, si apre sul mare come un'enorme bocca che si staglia su di una scogliera alta ben quindici metri. Enormi formazioni calcaree, stalattitiche e stalagmitiche, formano delle strane forme e anche i colori che ne scaturiscono danno alla grotta un aspetto particolare.
In questa grotta sono stati rinvenuti i resti di moltissime specie animali, dall'elefante all'orso speleo, testimonianti le varie forme di vita animale che nei secoli vissero in questi luoghi.
La Grotta Romanelli è poco lontano dalla grotta Zinzulusa. Essa si trova nella località chiamata, appunto, Romanelli. Fu scoperta e scavata nel 1900-05 dall"insegnante Paolo Emilio Stasi, con la consulenza del paleontologo Ettore Regalia e del naturalista Gian Alberto Blanc.
La Grotta Azzurra è una grande cavità marina, che presenta il fenomeno di una suggestiva e al tempo stesso strana, colorazione delle sue acque, in luce variante tra l"azzurro ed il verde a seconda del momento.
Il Porto di Castro è costituito da due bacini: Porto Vecchio a ovest e Porto Nuovo ad est.
I Ristoranti consigliati, le trattorie caratteristiche, le dolcerie, bar a pub consigliati.
Ristorante "La Tartana" via IV Novembre
Ristorante " Piccolo Ranch " via IV Novembre
Ristorante " Grotta del Conte " via Duca del Mare
Agriturismo " Montenachiro"
Le origini di Castro.
Le origini di Castro risalgono ai Cretesi ed ai Greci. Si sviluppò in età romana e fu sede vescovile dal 682, durante il papato di Leone II.
Nel corso dei secoli ha subito numerose incursioni e la dominazione romana, vandalica, gotica, longobarda, bizantina e saracena.
In epoca normanna appartenne a Tancredi d’Altavilla; passò successivamente ai Bielotto, ai de Franco, ai de Bugiaco, agli Orsini del Balzo, ai della Posta, ai Gattinara, ai de Castro, ai de Zunica ed infine alla famiglia Rossi che ne conservò la signoria sino alla soppressione della feudalità nel 1806.
I Romani furono interessati alla sua posizione geografica strategica e dotarono il luogo di un “castrum”, roccaforte. La storia di Castro è legata a quella di Otranto in quanto, entrambe le città costiere, hanno avuto molte vicende storiche. Castro, nel 378, subisce l"assalto degli Alani e degli Ostrogoti capitanati da Frigiterno.
Nel 456 arrivano i Vandali. L" imperatore Anastasio invia i generali Romano e Rustico per punire gli Ostrogoti e Castro viene assediata e saccheggiata con ottomila soldati.
Nel 543 i Goti assediano Castro ma il bizantino Valentino la difende. Quando giunge Totila, continua l’assedio e le battaglie fino a quando arriva Giustiniano che libera Castro.
Dopo l"invasione dei Longobardi anche per Castro si decide di far passare il "limitone dei greci" una strada bizantina di arroccamento contro le incursioni dei Longobardi. Questa strada è fortificata al tempo in cui cessate le lotte tra i Bizantini ed i Longobardi restò assegnata a quest’ultima la parte settentrionale del Salento secondo un tracciato che andava da Torre S. Stefano, presso Otranto, passando a nord di Lecce e attraverso i territori di San Pietro Vernotico, Mesagne ed Oria si ricongiungeva alla Via Appia. Restavano dunque, ai Longobardi, Taranto, Oria e Brindisi, ai Bizantini Otranto, Lecce e Manduria.
La conquista normanna unificò il meridione d"Italia con la successiva dominazione sveva, Castro divento un fiorente centro commerciale e un sicuro centro militare. Subito dopo, viene conquistata dagli Arabi per undici anni, fino a quando non sarà liberata da Ludovico II.
A testimonianza di quello splendido periodo rimangono la torre dei Cavalieri, il cortile del Castello, luogo destinato alla raccolta e alla custodia dei prodotti artigianali e agricoli che venivano commercializzati in tutti il Mediterraneo, e il borgo mediovale, composto da stradine strette e tortuose.
Nel 1046 arrivano i Normanni che fino al 1068 se la contenderanno con i Bizantini. Il normanno Tancredi d"Altavilla fu il primo a fregiarsi del titolo di conte di Castro. Nel corso dei secoli si succedettero i Biellotto, i De Franco, i De Bugiaco ed altri.
Però furono i Gattinara a lasciare un segno indelebile nella storia di Castro. Federico II porta pace e prosperità alla cittadina che parteciperà, con la richiesta sollecita dell"Arcivescovo di Otranto Tancredi degli Annibaldi, alla Crociata in Terra Santa. Nel 1296 gli Aragonesi conquistano la città fino a quando, nel 1348, non fu assaltata da Ludovico II.
Castro e Otranto sostengono il pontefice Urbano IV, contro l"antipapa Clemente VII che ha incoronato Ludovico D"Angiò. I Veneziani imperversano nel Salento perché vogliono Castro come base per i traffici verso l"oriente, fino a quando l"Aragonese Alfonso I, nel 1449, non pone fine alle mire della Serenissima, vietando a tutti i Veneziani di risiedere nel Salento.
Grazie all"intervallo dell"eroe d"Albania Giorgio Castriota Skanderberg, la parentesi Angioina s"interrompe in quanto aiuta Francesco I d"Aragona nella riconquista della cittadina. Il 1480 Otranto viene invasa dai Turchi che si spingono verso Castro, i 2000 uomini del Conte Giulio Antonio Acquaviva devono allora difendere Roca e Castro. Nel 1552 Castro è difesa dai due valorosi leccesi Alfonso dell"Acaia e Luigi Paladini, comandanti delle truppe aragonesi.
Nel 1552 i Turchi sono respinti dal Vicerè Don Pedro da Toledo, che inizia la sistematica costruzione delle torri costiere. Il ripetersi di saccheggi effettuati nel 1537 e nel 1573 da parte dei Turchi, fecero spopolare Castro.
Nel 1537 i Turchi si dirigono verso Castro con 37 navi ma sono scoperti e messi in fuga, mentre sostano nella baia dell"Orte. Nell"ottobre del 1571 ci riprovano con una flotta più numerosa ed hanno successo, ma Giovannantonio Doria li respinge, assieme all"attacco da terra del Marchese di Santacroce.
Nel 1572, per Castro, è una situazione difficile, fino a quando il Conte di Samio e Vincenzo Macedonio non li inseguono fino alla loro base di Corfù. Nel 1614 Filippo II regge Otranto, dove risiede la flotta spagnola che mette nuovamente in fuga i Turchi, giunti nuovamente a Castro. Nel 1744 anche a Castro arriva la carestia e la peste, che la impoverisce ulteriormente. Dal 1975 gli è stata restituita l"autonomia comunale.
Le Feste e le Ricorrenze particolari a Castro.
Festa della Madonna Annunziata patrona della città.
Leggende legate a Castro e personaggi che vi hanno vissuto.
La leggenda di Ilda e Fabio