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Capacità ricettiva Italiana. I B&B sono il triplo degli Hotel

I bed and breakfast in Italia sono il triplo degli alberghi.

L'indagine sulla capacità ricettiva italiana è stata realizzata dall'Istat che ha divulgato i dati relativi alla capacità degli esercizi ricettivi e al movimenti dei clienti relativo al 2012.

Dai dati forniti dal prestigioso istituto nazionale di statistica risulta che in Italia ci sono 123.000 esercizi extralberghieri e 33.728 esercizi alberghieri per un totale di 157.228 unità. Il dato significativo riguarda la crescita delle strutture extralberghiere che fa da contraltare alla diminuzione degli esercizi alberghieri: in particolare l'Istat registra una crescita del numero di strutture ricettive (+2,3%), dovuta al significativo aumento di quelle extralberghiere (+3,1%), che ha compensato la riduzione degli alberghi (-0,6%).

Tra le strutture ricettive extralberghiere ad aumentare di più sono stati i bed and breakfast (+ 5,8%), tra gli hotel diminuiscono quelli a 1 e 2 stelle. I posti letto in bed and breakfast sono aumentati di quasi 7000 unità. I dati relativi alle strutture alberghiere mostrano una diminuzione della ricettività degli alberghi di categorie basse e quella degli alberghi a tre stelle mentre aumenta quella delle strutture di categoria superiore: + 1,9% i posti letto nelle strutture a 4 e 5 stelle.

Veniamo invece alle presenze e alla durata del soggiorno. Sono stati oltre 103,7 milioni gli arrivi in Italia e circa 381 milioni gli ospiti degli esercizi ricettivi italiani. Le presenze dei clienti residenti in Italia sono oltre 200 milioni, quelle dei non residenti circa 180,6 milioni. Rispetto all'anno precedente, il numero complessivo di presenze in Italia registra un calo di circa 6 milioni di notti (-1,6%); il numero degli arrivi è, invece, pressoché immutato. La permanenza media dei clienti, ossia il numero medio di notti trascorse negli esercizi ricettivi per ogni arrivo, è di 3,67 notti per cliente, ma erano 4,21 nel 2002.

La permanenza media scende per entrambe le componenti, in misura decisamente più marcata per quella nazionale, che passa dalle 3,74 notti di permanenza media del 2011 alle 3,64 del 2012. La componente straniera registra una permanenza media di 3,71 notti, leggermente inferiore a quella rilevata nel 2011 (3,72 notti). In dieci anni (2002-2012) il flusso dei clienti negli esercizi ricettivi italiani ha registrato un aumento del 26,5% degli arrivi (+22,7% nelle strutture alberghiere e +43,7% nelle strutture extra-alberghiere) e del 10,3% delle presenze (+10,6% e +9,6%). I dati assecondano le variazioni riguardanti i periodi di contrazione ed espansione dei consumi che hanno una durata media di due anni. Ad esempio l'espansione del periodo 2005-2007 si interruppe nei due anni successivi in coincidenza con la crisi economica del 2008-2009. A questo periodo ne seguì uno di forte crescita nel 2011 (con 11 milioni di presenze totali rispetto al 2010 e 16 milioni rispetto al 2009). A partire dal 2012 con il riacutizzarsi della crisi si registra una fase di contrazione del settore turistico destinata, probabilmente, ad esaurirsi nel breve periodo.

E per quanto riguarda invece l'Italia nel panorama turistico europeo? Nei 27 paesi dell'Unione Europea si sono registrate, nel 2012, 2,45 miliardi di presenze di clienti negli esercizi ricettivi. Rispetto al 2002, le presenze totali nell'Ue sono cresciute del 15,4%; i primi cinque paesi, Francia, Spagna, Italia, Germania e Regno Unito, passano dal 71,8% delle presenze complessive dell'Ue nel 2002 al 71,1% nel 2012. L'Italia, pur vedendo aumentare le presenze nel decennio, passa dalla prima posizione del 2002 alla terza del 2012; la Francia nello stesso periodo passa dalla quarta alla prima posizione; la Spagna si conferma al secondo posto. Per il mercato internazionale, in termini di presenze, l'Italia nel 2012 è al secondo posto dietro la Spagna. Tuttavia l'Italia pur registrando un numero di presenze abbastanza simile alla Spagna offre 1,3 mln di posti letto in più.

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