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Il ballo dei Diavoli di Prizzi: a Pasqua l'Eterna lotta tra il Bene e il Male

Il ballo dei Diavoli di Prizzi: a Pasqua l'Eterna lotta tra il Bene e il Male

È una delle Feste Pasquali siciliane più conosciute e originali e una delle celebrazioni dove è più evidente, in termini scenografici, la lotta tra il Bene e il Male.

A Prizzi, incantevole borgo di poco più di cinquemila abitanti in provincia di Palermo, la Domenica di Pasqua (27 marzo 2016) si mette in scena il Ballo dei Diavoli (Abballu dei diavoli). Al pari delle celebrazioni pasquali di tutta l'Isola, ma di tutta Italia possiamo dire, il Ballo dei Diavoli è un appuntamento molto sentito dagli abitanti di Prizzi ma che ogni anno attira visitatori da tutta la Sicilia che desiderano assistere ad una delle tante rappresentazioni pasquali dove viene messa in scena l'Eterna lotta tra il bene e il male e dove il diavolo cerca di ostacolare il classico incontro tra la Madonna e Gesù Risorto.

Di origini medievali la manifestazione conserva tracce di arcaiche feste pagane incentrate sul trionfo della vita e la rinascita della vegetazione dopo il buio e il rigore invernali. All'alba della Domenica di Pasqua gli abitanti di Prizzi vengono svegliati dal bussare alle loro porte: sono gruppi di ragazzi la maggior parte dei quali indossa un abito rosso (i diavoli) mentre uno di loro indossa una veste giallo ocra che simboleggia la Morte. Il gruppo scorazza per le vie della cittadina agitando catene e chiedendo, per far cessare il fastuono, piccole somme di denaro, dolci o uova. Accanto al gruppo dei ragazzi tra le vie di Prizzi si muove il gruppo ufficiale del comitato organizzatore; il gruppo di adulti in costume è accompagnato da una persona “il notaio” che raccoglie le offerte in una borsa di cuoio. I diavoli oltre all'abito rosso indossano una maschera di ferro con una larga bocca dalla quale fuoriescono la lingua e i denti. La maschera è sormontata da due corna e da una pelle di caprone che copre le spalle e la schiena. Il personaggio della Morte indossa un abito giallo ocra, chiamato “giallo morti di pasqua” e una maschera di cuoio dalla cui bocca fuoriescono le zanne. La Morte porta in mano una balestra.

Il clou dei festeggiamenti si raggiunge il pomeriggio quando i Diavoli tentano di impedire l'incontro, nella Piazza principale della cittadina, tra le statue della Madonna e di Cristo. All'apparire della statua di Gesù Risorto in una delle strette vie del paese e della statua di Maria Addolorata dalla parte opposta Diavoli e Morte si scatenano per impedire l’incontro dei due. Vigilati da Angeli armati di spada, i due simulacri tentano di raggiungersi mentre Diavoli e Morte si dimenano sempre più inferociti. È questo il cosiddetto Ballo dei Diavoli, i tentativi di Diavoli e Morte di impedire l'incontro e che avvengono secondo movenze e rituali codificati. Dopo alcuni tentativi, e relativi fallimenti, per impedire l’avvicinamento di Madre e Figlio, le statue riescono ad incontrarsi e Diavoli e Morte vengono uccisi dagli Angeli armati di spada concludendo così, per il momento, la ciclica lotta fra il Bene ed il Male.

La Madonna felice di rivedere il Cristo si libera del manto nero del lutto per rivelare il vestito della gioia di colori più luminosi e brillanti. La stessa scena si riprodurrà poi nei vari quartieri del paese, fino a sera. Il pubblico assiste alla Sacra rappresentazione mangiando le “cannatedde” tipico dolce di Prizzi a base di pasta frolla e uova sode ed, esso stesso, simbolo pasquale.

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