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La nuova frontiera dell'ospitalità: il Bed and Breakfast

di Miriana Agrusti
Università degli Studi di Bari 'Aldo Moro'
Dipartimento di Lettere Lingue Arti. Italianistica e Culture Comparate
Corso di Laurea di I Livello in Culture delle Lingue Moderne e del Turismo
Tesi di Laurea in Lingua e Traduzione - Lingua Francese
Anno Accademico
: 2012/2013
Laureanda: Miriana Agrusti
Relatore: Chiar.mo Prof. Carmela Ferrandes

2.3 - Aspetti legislativi

In Puglia il bed and breakfast è stato disciplinato dalla legge regionale n° 17 del 24 luglio 2001, il quale definisce attività ricettiva di b&b l'offerta del servizio di alloggio e prima colazione da chi, nella casa in cui abita, adibisce a tale uso sei camere con un massimo di dieci posti letto, con carattere saltuario o per periodi stagionali ricorrenti. I gestori di b&b sono tenuti a fornire, oltre cibi e bevande per la colazione, la pulizia quotidiana delle camere e dei bagni; biancheria pulita; energia elettrica, acqua calda e fredda, riscaldamento. L'esercizio dell'attività di b&b comporta l'obbligo di dimora o di residenza nel Comune in cui è svolta l'attività purché l'unità abitativa sia ubicata a non più di 50 metri di distanza dall'abitazione in cui si dimora.
Il b&b inoltre non è tenuto ad aprire un numero di partita IVA e di conseguenza ad emettere fattura; non ha eccessivi costi di gestione e non comporta nemmeno spese a livello burocratico. Questi fattori hanno scatenato l'ira degli albergatori i quali, preoccupati dal forte calo di arrivi presso le loro strutture, hanno iniziato una vera e propria crociata contro i b&b, spingendo addirittura l'Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo a proporre un nuovo decreto di legge (decreto n° 40 del 12/12/2011) che pone dei limiti all'attività di b&b. L'assessore Silvia Godelli giustifica la sua scelta affermando che l'occasione di un adeguamento della normativa pugliese sulla ricettività extra alberghiera si è presentata con l'entrata in vigore del Codice del Turismo, che ha introdotto la tipologia del "B&B professionale". Secondo la normativa nazionale, l'attività ricettiva non imprenditoriale è quella svolta in maniera occasionale, che fornisce alloggio e prima colazione presso l'abitazione di residenza e dimora, avvalendosi della normale conduzione familiare, senza la fornitura di servizi aggiuntivi e senza organizzazione in forma di impresa. Valicati questi semplici confini, si ricade nell'attività professionale, come previsto dal Nuovo Codice del Turismo. La Regione tende a fissare in non più di 3 camere e 7 posti letto la dimensione massima della conduzione familiare, oltre la quale non appare plausibile garantire qualità dell'accoglienza facendo perno sulla famiglia. Chi vorrà utilizzare più camere e più letti di quanto previsto dal ddl regionale per i b&b familiari, oppure vorrà fare accoglienza senza risiedere nella stessa abitazione degli ospiti, dovrà adeguarsi alla normativa sull'IVA per poter continuare l'attività.
Tale decreto ad oggi è fermo in Commissione Consiliare in attesa di essere approvato o bocciato dal momento che contro di esso si è riversato l'intero impero dei b&b, i quali continuano a far sentire la propria voce attraverso il gruppo fondato sul social network facebook denominato "Salviamo i b&b in Puglia", appoggiati da Assoturismo, la federazione che rappresenta e tutela gli interessi delle imprese turistiche.