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Le relazioni per la sostenibilità del turismo: evidenze nelle città Unesco di Ragusa, Modica e Scicli

di Maria Velardita
Università per Stranieri di Siena
Facoltà di Lingua e Cultura Italiana
Corso di Laurea in Mediazione Linguistica e Cultura in Ambito Turistico - Imprenditoriali

Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Daniela Argento
Correlatore: Chiar.mo Prof. Massimiliano Tabusi
Tesi di laurea di: Maria Velardita

4.1 - Premessa

Nel presente capitolo eseguiremo un'indagine empirica volta ad analizzare i rapporti che cinque esercizi ricettivi operanti nella provincia di Ragusa (provincia compresa nel Distretto turistico del Sud-Est della Sicilia, detto anche Val di Noto) intessono con strutture concorrenti ed enti turistici, e le iniziative di tutela e valorizzazione del territorio che essi promuovono.

In particolare, il terreno di indagine è costituito dai tre comuni della provincia compresi nel Distretto turistico del Sud-Est, che dal 2002 fanno parte della World Heritage List, per la presenza in essi di splendidi palazzi e chiese in stile tardo barocco: Ragusa, Modica e Scicli. L'inserimento di queste città nella lista UNESCO ha dato loro più notorietà, a livello nazionale ed internazionale, e ciò è servito da richiamo per un numero crescente di turisti.

Oltre che dall'inserimento di queste città nel patrimonio UNESCO, un forte contributo alla visibilità della zona è stato dato dalla serie televisiva de “Il commissario Montalbano" e di altre fiction e film cinematografici. La casa di produzione Palomar, di comune accordo con il regista Alberto Sironi, ha deciso di ambientare gli episodi, tratti dai famosi romanzi dello scrittore siciliano Andrea Camilleri, nei comuni di Scicli, Modica e Ragusa e nei loro dintorni, proprio perché, a parere loro, lì era ancora visibile la “vera" Sicilia. Ciò ha portato ad un maggiore afflusso di turisti, alcuni dei quali desiderosi di ammirare le bellezze architettoniche e paesaggistiche che si vedevano nei vari episodi, mentre altri interessati esclusivamente ai luoghi “toccati" dal commissario più celebre d'Italia, come la sua casa davanti al mare, il ristorante in cui mangiava prelibate triglie di scoglio, il commissariato e così via.

Essendo dunque la provincia di Ragusa una destinazione all'inizio del suo percorso turistico, ci è sembrato interessante osservare il modo in cui essa procede all'interno di tale ambito. Prima del 2002, anno di inserimento nella lista UNESCO, infatti, i visitatori arrivavano in questa zona solo perché in essa erano presenti grandi strutture alberghiere gestite da importanti tour operator, capaci di riempire i loro alberghi, durante i mesi estivi, con enormi quantità di ospiti che potevano oscillare, in base alla capienza della struttura, tra le 400 e le 2000 persone. In realtà, si poteva parlare soltanto di turismo balneare in quanto i turisti restavano in hotel a godere della vicinanza del mare e dell'équipe di animazione che allietava le loro giornate, non venendo però a contatto col patrimonio monumentale dei luoghi in cui tali strutture sono inserite, né tanto meno con la gente del posto. In questo modo, anche le decisioni in materia di turismo erano prerogativa dei gestori di questi esercizi, così come i guadagni economici. Oggi, diversamente, visti pure i cambiamenti che riguardano la domanda turistica, iniziano a sorgere numerose attività frutto dell'iniziativa di singoli o di piccole società locali, che vogliono prendere parte attivamente in questo settore considerato il veicolo per far decollare l'economia del posto. In tal modo, alle attività ricettive preesistenti si sono affiancati molti agriturismi, B&B, case per vacanze ed hotel inseriti in dimore nobiliari del passato, facendo raggiungere al turismo culturale lo stesso livello di quello balneare.

Comprendere, dunque, quali sono i principi che regolano l'agire dei diversi operatori che si sono affacciati recentemente sulla scena turistica, il loro modo di gestire il fenomeno e gli obiettivi che essi si pongono ci permetterà di formulare delle previsioni sull'andamento futuro del turismo nella provincia di Ragusa.

Nel paragrafo 2, esporremo la metodologia con cui è stata svolta la ricerca empirica. Essa si compone di due momenti. Il primo ha riguardato il colloquio con il responsabile dell'A.A.P.I.T., sulla situazione turistica della provincia di Ragusa. Da questa conversazione, molto utile per la preparazione dell'indagine empirica, abbiamo ricavato informazioni importanti sui cambiamenti della zona in ambito turistico, sulle difficoltà che ostacolano lo sviluppo del settore, ed allo stesso tempo, sui fenomeni che ultimamente hanno portato ad un incremento dei visitatori. Il secondo momento della ricerca si è basato sulla somministrazione di un questionario a cinque strutture ricettive della provincia di Ragusa. Esse saranno elencate nel prossimo paragrafo, in cui spiegheremo anche la struttura del questionario ed i motivi che ci hanno portato a formulare determinate domande.

Faranno seguito cinque sottoparagrafi, uno per ciascuna struttura ricettiva oggetto di analisi, contenenti le risposte alle singole interviste, sottoforma di relazione discorsiva.

Una volta ottenuti i risultati di ogni azienda, nel paragrafo 3, procederemo alla loro comparazione, ovvero, all'analisi “orizzontale" degli esiti conseguiti.

Una sintesi del contenuto dell'intero capitolo sarà fornita, infine, nel paragrafo conclusivo.