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L’evoluzione del Bed & Breakfast nel Vastese

di Anna Di Francesco
Università degli Studi "G. D'Annunzio"
Chieti - Pescara
Scuola delle Scienze Economiche Aziendali Giuridiche e Sociologiche
Dipartimento di Economia
Corso di Laurea in Economia ed Amministrazione delle Imprese
Relatore: Chiar.mo Prof. Giacomo Cavuta
Anno Accademico 2014/2015

3.2 - Punti di forza e debolezza del territorio

Competitività, aggregazione, innovazione e dinamismo sono le parole chiave per sviluppare una strategia di sviluppo turistico “bottom up” (che nasca dal basso), concertata dal maggior numero di attori interessati e quindi alimentata localmente dalle esigenze che emergono di volta in volta, e progredisca verso l'alto per governare in maniera diretta le decisioni strategiche di posizionamento e gli obiettivi prescelti. Dovendo evidenziare le “risorse” in grado di rappresentare l’offerta turistica attuale è opportuno pensare ad esse come “insieme di forze” che, se valorizzate opportunamente , sono in grado di produrre ricchezza all’interno degli ambienti economici, sociali ed ecologici presenti nel territorio. I punti di forza e di debolezza inquadrano l'ambiente interno (risorse, competenze, benchmarking); vengono definite le opportunità e le minacce derivanti dall’analisi dell'ambiente esterno (micro e macroambiente e loro probabile sviluppo). L’analisi dovrebbe condurre a comportamenti quali:

  • valorizzazione e difesa dei punti di forza;

  • rimozione e/o riduzione dei punti di debolezza;

  • valorizzazione delle opportunità offerte dal mercato;

  • difesa dalle minacce provenienti dal mercato.

PUNTI DI FORZA

PUNTI DI DEBOLEZZA

RISORSE, ATTRATTORI E FATTORI DI BASE

Localizzazione strategica (Centro Italia; distanza da Roma ed altre principali Città delle Marche, Molise, Lazio e Puglia; ponte dei Balcani).

Costa : Formata da litorale sabbioso alternato a tratti di scogliera. L’entroterra è facilmente fruibile dalla costa ed in esso si concentrano attrattori naturali, culturali ed enogastronomici;

Patrimonio ambientale e naturale : Buona immagine rinforzata da positive valenze paesaggistiche ed ambientali, con presenza di Oasi naturali e Zone SIC;

Clima: In questi ultimi anni si è registrata la tendenza di clima favorevole ( bel tempo e temperature accettabili) che hanno favorito l’allungamento della stagione estiva sulla costa nei periodi di fine agosto e settembre; Accessibilità dall’esterno: ben servita da direttrici autostradali (A14, A25). Perno della direttrice adriatica e connessione “naturale” tra questa e Roma. Abbastanza agevole anche la connessione con Napoli. Aeroporto internazionale di Pescara ben collegato con l’estero, strategico anche per l’incoming di destinazioni extra-regionali. Collegamenti ferroviari con Roma non efficienti, sopperita da linee di autobus;

Porti Turistici e Commerciali
Percorsi naturalistici ed ambientali: pista ciclabile;
Sicurezza: Soddisfacente senso di tranquillità e sicurezza e qualità della vita;

Alta stagionalità: Operatività molto centrata sul periodo estivo e assenza di allungamento della stagione in primavera e autunno (che sarebbero ideali per la tipologia di offerta regionale);
Bassa qualità dell'informazione circolante; Scarsa attrattività e qualità nella gestione delle mete di visita;

Ridotta attrattività e basso livello di cura dei contesti abitativi;
Ridotta conoscenza da parte degli operatori turistici degli attrattori territoriali; Congestione urbanistica della zona costiera; Spopolamento delle zone interne;

Debole accessibilità ferroviaria, soprattutto quella di collegamento con Roma (solo in parte sopperita dalle linee di pullman). Poco sfruttate le linee ferroviarie (costiera e verso l’entroterra), che potrebbero essere utilizzate come “metropolitane”;

Carenza di collegamenti tra l’aeroporto, la stazione e le principali destinazioni turistiche regionali, che rende difficoltosa la mobilità agli ospiti che non scelgono l’auto come mezzo di trasporto;

Attuali collegamenti su gomma e ferro, poco orientati alla mobilità turistica (frequenza, orari);
Carenza di parcheggi e poli scambiatori (auto- bus; auto-bici);

 

SETTORE TURISTICO PRODOTTI, DOMANDA E VENDITA

Buona dotazione di ricettività alberghiera lungo la costa ed offerta di servizi di ristoro di qualità; Presenza di un alto numero di seconde case; Esistenza di strutture certificate per l’intrattenimento, lo sport, gli eventi di ogni genere, il tempo libero e lo shopping (Parco acquatico e discoteca tra i più importanti del centro-sud Italia, ecc.);

Tradizioni storiche, culturali, artigianali e gastronomiche;
Buona offerta di prodotti enogastronomici locali;

Compresenza dei prodotti turistici Mare e Montagna;
Ampia esperienza di processi partecipati per lo sviluppo sostenibile (Progettazione Integrata per lo sviluppo, Agenda 21 locale, Rapporto sullo stato dell'ambiente, progetto di "Qualità d'area");

Identità “forte” legata anche alla fierezza delle popolazione residente;
Prezzi accessibili: abbastanza allineati alla qualità offerta e a quelli dei concorrenti; Presenza di attrattori culturali di valenza nazionale.

Asset permanenti naturalistici, enogastronomici, culturali, artistici, religiosi e storici molto forti nel territorio ;

Carenza di Strutture Moderne e di qualità superiori a 3 stelle;
Sistema ricettivo entroterra: Consistenza e diffusione molto limitate per le tipologie di ricettività extralberghiera diffusa e di qualità (B&B, alberghi diffusi, agriturismo, case in affitto nei borghi storici);

Il sistema di informazioni all’ospite è insufficiente, resta centrato sulle singole località, ma quasi mai è di scala regionale (nonostante la limitata estensione del territorio). La carenza è accentuata dalla bassa funzionalità dei portali turistici, sia regionale che locali;

Carenza di centri di formazione professionali e basso supporto attivo delle varie istituzioni; Basso livello delle competenze degli operatori turistici;

Carenza di servizi complementari. L’offerta turistica è molto concentrata sulla ricettività. Vi è ancora uno sviluppo inadeguato di servizi complementari per arricchire l’esperienza degli ospiti nella destinazione (escursioni, visite guidate, interpretazione del territorio, laboratori, ecc.);

Carenza organizzativa in un sistema integrato dei prodotti turistici Mare e Montagna. Permane una certa incomunicabilità tra costa ed entroterra, che nell’offerta turistica restano in gran parte distinti e disgiunti. Gestione non economica del patrimonio culturale e naturalistico;
Assenza di un sistema informativo territoriale unitario per il turismo e tempo libero; Conoscenza delle opportunità come destinazione turistica: al di là dei parchi, resta bassa la conoscenza delle opportunità della regione come destinazione turistica e degli specifici fattori di attrattiva;
Alta dipendenza da mercati di prossimità: nonostante gli sforzi realizzati, permane una bassa rilevanza dei mercati stranieri e delle regioni italiane distanti, che segnala una competitività debole su scala internazionale; Creazione e distribuzione di offerte commerciali: la destinazione è in gran parte orientata al turismo “fai da te” e di ritorno. Vi è poca propensione/capacità al packaging e alla creazione di pacchetti/offerte commerciali e alla loro distribuzione attraverso canali/piattaforme distributive primarie; Organizzazione centrale (regionale): evidenti difficoltà a dare continuità all’azione e a perseguire gli obiettivi fissati in sede di pianificazione. Bassa efficacia ed efficienza dell’organizzazione di marketing turistico regionale;
Processo associativo tra gli operatori del settore: partnership e collaborazioni molto limitate tra operatori (pubblico-privato; privato-privato), tra comparto ricettivo e complementare, tra ambiti della stessa istituzione, tra territori. La “catena del valore” risulta così indebolita e l’offerta meno ricca. Mancanza di attività realizzate in rete tra gli operatori locali;

Principali aree di criticità : Assetto normativo problemi di governance del settore, comunicazione e promozione all’estero estremamente frammentata, canali di vendita, nanismo delle imprese, limiti nella capacità di costruire prodotti turistici competitivi, infrastrutture insufficienti, formazione del personale inadeguata al mercato globale, difficoltà ad attrarre investimenti internazionali;

 

OPPORTUNITÀ

MINACCE

Incremento della domanda nazionale ed internazionale del turismo naturale e culturale e più in generale dei cosiddetti "turismi";
Nuovi bisogni: più autenticità, più qualità ambientale, più attività, più benessere.

Certificazione ambientale europea: carta europea del turismo sostenibile (CETS);
Ricerca e collaborazione con i principali Tour Operator per il consolidamento dei segmenti di mercato attuali (Inghilterra, Germania, Svizzera) e l’acquisizione di mercati potenziali, nuovi ed emergenti (Giappone, Russia, Stati Uniti); Destagionalizzazione: Destinazioni varie, che offrono opportunità diverse nel territorio durante l’anno: Diventare una meta non solo di vacanze mare e montagna ma una destinazione di soggiorni “misti”, attivi, sportivi, di scoperta (naturale e culturale), che propone circuiti di integrazione mare ed entroterra. Ampliare le opportunità ed estendere il territorio turistico per estendere anche la stagione di visita per gli ospiti e di operatività per il sistema di offerta; Tendenziale aumento della domanda di ricettività extra alberghiera;

Presenza di grandi bacini di prossimità e forte crescita del turismo di prossimità;
Tassi di crescita dei volumi di domanda di turismo risultano forti, stabili e costanti nel medio e nel lungo periodo;

Forte segmentazione e sempre più articolazione della domanda (per reddito, generazioni, livelli di istruzioni, luogo di residenza, abitudini di consumo, ecc.);

Sviluppo ed implementazione di piattaforme tecnologiche e dei sistemi ICT; Sviluppo di internet e della distribuzione online: A patto di saperlo utilizzare adeguatamente, internet consente di espandere a costi relativamente bassi la conoscenza della destinazione turistica e delle risorse. A fianco della promozione va però sviluppata la capacità di costruire offerte commerciali che possono trovare, ancora sul web, potenti canali distributivi.
Snellimento burocrazia (velocità ed economicità) e utilizzo fondi per la gestione dei progetti; ridisegno della governance (società consortile) organismo preposto per la gestione del turismo territoriale (e modalità di gestione offerta turistica)

Concertazione (massimizzazione efficacia ed efficienza nella conoscenza dei fabbisogni locali e Progetti bottom up: decisione strategica dal basso verso l’alto)

Fuga dei cervelli e di figure professionali che potrebbero supportare il settore del turismo; Perdita di competitività dell'offerta ricettiva; Forte concorrenzialità di altri bacini turistici consolidati, avviati attraverso una politica programmatica che ha prodotto risultati positivi;

Nuovi competitor internazionali possono contare su prodotti e servizi di qualità innovativi;

Rischio di insediamenti in contrasto con le strategie di valorizzazione turistica;

insediamenti di attività insalubri ed impattanti per l’ambiente e la salute e dunque incompatibili con uno sviluppo eco- sostenibile di un territorio il cui settore economico di attività primario resta pur sempre il turismo e i suoi complementari; Rischio di depauperamento delle risorse naturali;

L’attuale sistema economico-politico impedisce lo sviluppo e la crescita nel settore turistico favorendo la spesa e la circolazione del denaro contante all’estero e imponendo un regime fiscale impositivo di circa il 70% sui contribuenti del settore;

Tab. 3.2 ANALISI SWOT del territorio del Vastese - settore turistico.
Fonte: Confesercenti Vasto

In particolare ciò che emerge dal presente lavoro è un certo equilibrio tra i quattro indicatori previsti nell’analisi: i punti di forza e quelli di debolezza così come le opportunità e le minacce si bilanciano e compensano quasi del tutto reciprocamente. Tuttavia è evidente come diverse opportunità non siano del tutto sfruttate e molte minacce non affrontate ed è proprio su questi aspetti che occorre focalizzare l’attenzione, cercando di portare avanti una strategia di sviluppo turistico che abbia come obiettivo di breve periodo l’implementazione della domanda turistica in base alle disponibilità e capacità attuali, cogliendo le opportunità derivanti dall’ambiente esterno e come risultato di medio-lungo termine lo sviluppo dell’offerta turistica oltre che della domanda e il superamento delle minacce. Il portato dell’analisi strategica consente la formulazione della strategia competitiva:“stabilire una nuova identità del turismo che presenti la destinazione come un’area in grado di offrire una gamma di esperienze integrate ed integrabili”.

Concretamente ciò significa:

  • valorizzare ulteriormente i turismi del mare, qualificandoli ed adottando politiche mirate per prodotto;

  • adottare politiche mirate - e integrate - per lo sviluppo degli altri turismi possibili: itinerari e destinazioni d’arte e culturali, business, congressi e manifestazioni, benessere termale, turismi sportivo-ambientali legati alla ruralità ed alle tradizioni locali, percorsi e mete religiose;

  • individuare prodotti-territorio sui quali puntare come pivot di qualità anche per diffondere turismo nelle zone interne;

  • promuovere eventi di grande richiamo internazionale in grado di identificare e valorizzare il “genius loci” ed il marchio Abruzzo;

  • puntare su formazione turistica di eccellenza.

L’impareggiabile ricchezza di “risorse turistiche” del territorio non deve condurre cioè all’ingenua convinzione che i turisti internazionali continueranno ad arrivare spontaneamente; infatti, come spiegano numerose ricerche, i viaggiatori internazionali cercano oggi un’offerta organizzata e, anche se l’Italia rappresenta per più di una ragione la meta più desiderabile, spesso la scelta finale premia altre destinazioni perché complessivamente più convenienti o più “facili”. Per competere con successo nel mercato turistico internazionale, è necessario allora comprendere a fondo anzitutto la domanda ed essere in grado poi di offrire prodotti moderni, consapevoli del fatto che l’esperienza di consumo turistico ha inizio ben prima dell’atto della prenotazione e termina ben dopo il rientro a casa. Il prodotto turistico deve essere costruito attorno alle risorse che abbiamo: va creata quella rete fatta di servizi di qualità, di strutture, di attrattività, di sostenibilità. Lo scopo è quello di coinvolgere tutti gli attori economici che operano sul territorio per creare le condizioni ottimali affinchè l’intera area presa in considerazione possa esprimere ed esaltare le varie peculiarità attraverso un’offerta turistica di livello. Tutti i comportamenti sono volti all’ottenimento (o al consolidamento) di un vantaggio competitivo durevole e difendibile rispetto alla concorrenza basato sulle competenze distintive. Per competenze distintive s’intende l’insieme di ciò che l’impresa “sa fare bene” e che viene riconosciuto dai suoi clienti (ma anche fornitori, ecc,). Ne consegue che le competenze distintive devono essere oggetto di costante valorizzazione ma anche aggiornamento e confronto con la concorrenza. Il futuro del turismo è quindi nella capacità di fare sistema. Gli operatori dovranno aggregarsi intorno all’unicità di un territorio o alle peculiarità di un prodotto turistico proponendosi sul mercato come una rete di imprese, senza più pensare di poter rappresentare singoli servizi.