* I dati sono stati acquisiti tramite due sondaggi a distanza di un mese l’uno dall’altro, il primo a inizio febbraio e il secondo a inizio marzo.
Se a inizio febbraio chi pensava che il 2021 si prospettasse meglio del 2020 era il 22,4%, dopo un mese, purtroppo, questa percentuale si è più che dimezzata al 9,5%.
È raddoppiata la percentuale di chi invece lo immagina peggio: dal 15 al 30%.
A inizio marzo 2021 le strutture chiuse sono il 40% e se molti a febbraio pensavano di riaprire tra marzo e aprile, oggi invece hanno posticipato la riapertura tra aprile e giugno.
Probabilmente, com’è saltata la Pasqua, salteranno anche i ponti di primavera.
Il 50% non ha ancora ricevuto alcuna prenotazione per il 2021.
Le poche prenotazioni esistenti avvengono last minute e, se i dati di febbraio sembravano indicare che giugno potesse essere un mese interessante, oggi invece questo picco non c’è più e sembra spostarsi, di poco ancora, sull’estate.
Attribuiamo questo spostamento alla recente estensione della possibilità di utilizzo del bonus vacanze a tutto il 2021.
A febbraio ancora il limite di utilizzo era il 30 giugno e considerando che ancora più di un milione di famiglie Italiane che lo hanno richiesto non lo ha utilizzato, era normale che tentassero di redimerlo proprio entro giugno.
È facile immaginare quindi che, se in estate si potrà viaggiare liberamente, come tutti speriamo, avremo di sicuro almeno 1.100.000 famiglie che spenderanno il bonus vacanze.
Il 72% delle prenotazioni proviene dall’Italia; il dato non si è mosso tra febbraio e marzo.