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Lago Lucrino

Il Lago di Lucrino è un bacino naturale della Campania, situato nell'area dei Campi Flegrei, a poco distanza dal Lago d'Averno. Fu in antico chiamato "Acherusio" perché si credette di identificarvi la Acherusia palus, così come si presunse che potesse essere il Cocito o il Piriflegetonte, altri fiumi infernali. La prossimità col Lago d'Averno, considerato nell'antichità l'ingresso degli inferi, rendeva evidentemente "sospetta" tutta l'area, ed eventuali fenomeni fisici inconsueti potevano far sorgere leggende e fole. Virgilio narra infatti di presunti fenomeni di ebollizioni (probabilmente fuoriuscite, se non magmatiche, sulfuree). Come detto, era stato accostato anche al Piriflegetonte, il fiume delle fiamme, ciò che oggi si legge a maggior sostegno dell'ipotesi che potessero produrvisi fenomeni spettacolari. Il Lucrino fu un lussuoso luogo di villeggiatura dell'epoca Romana, e molti notabili (fra i quali Cicerone) vi eressero magnificenti ville e dimore. La villa di Cicerone ospitò le spoglie di Adriano, morto nelle vicinanze. Il Lago di Lucrino fu inoltre teatro di un notissimo racconto di Plinio il Vecchio (Naturalis Historia, IX, 25) circa un delfino che, chissà come capitatovi, fu visto da un bambino, il quale gli diede da mangiare e ci fece amicizia, al punto che il delfino lo fece montare in groppa, sul dorso; bambino e delfino si rividero e giocarono il giorno dopo e poi ancora quotidianamente sinché il bambino si ammalò e morì, al ché anche il delfino morì di crepacuore. Si tratta forse, in termini moderni, della prima leggenda metropolitana, il cui tema era diffuso pressoché in tutto il Mediterraneo, ma che Plinio rese caratterizzante del Lucrino. Nella letteratura il Lucrino si ritrova anche in Orazio, Marziale, Properzio e Virgilio. L'estensione del lago fu sensibilmente ridotta dall'eruzione del Monte Nuovo, avvenuta nel 1538.