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Iglesia Santissima Trinità

La chiesa della Santissima Trinità venne eretta nel 1617 in vicinanza della porta detta di Mercato Vecchio, l’attuale via Roma, per voto della popolazione contro la peste. Rappresentava la chiesa della Confraternita della SS. Trinità, già attestata nel 1632. La costruzione dell’edificio si protrasse per decenni e venne ultimato solo nel 1667. Nella seconda metà del Settecento furono costruiti il porticato laterale, addossato a sud-est, e la sacrestia. L’attuale facciata venne completamente rifatta e modificata tra fine Settecento e inizio Ottocento. È delimitata da due lesene ornate da cornici sagomate su cui poggia il frontone triangolare. Ai lati della porta si aprono due strette finestre con architrave triangolare. Sopra la bussola d’ingresso è collocato il coro, sostenuto da mensole lignee. Il porticato è costituito da tre campate collegate da archi a tutto sesto e coperte da volte a vela. Il campanile, situato all'angolo sud-est della navata, è a base quadrata, formato da due registri sovrapposti e copertura piramidale. L’edificio è a unica navata, formata da due campate contigue, separate da lesene su mensole; la volta a botte, intervallata da lunette e costoloni, è completamente affrescata con scene raffiguranti San Giuseppe, il San Giovanni Maria Battista Vianney (il Curato d’Ars) e il Santissimo Sacramento; autore dei dipinti è Carlo Antonio Martini (1863). L’altare maggiore, attribuibile a un artigiano valsesiano della seconda metà del XVII secolo, fu realizzato per altra chiesa e successivamente riadattato. Ha una pala con l’incoronazione della Vergine attribuita alla bottega del Moncalvo; il paliotto è opera di Giacomo Solari (1737). Due gli altari laterali: quello di destra è intitolato a Sant’Antonio da Padova (1650-60), con pala rappresentante la Sacra Famiglia con i santi Giovannino, Nicola e Antonio da Padova, di pittore piemontese, e paliotto in scagliola tripartito con la Madonna del Rosario, opera della bottega dei Solaro (XVIII sexolo). L’altare di sinistra è dedicato a San Rocco, con una pala raffigurante la Madonna col Bambino assieme ai santi Rocco, Sebastiano e Paolo (XVII sec.) e paliotto con stemma dei Bocchiardi, di Cristoforo Solaro (1768). Entro due nicchie sono conservate le statue lignee della Madonna Addolorata (anteriore al 1749), con vestito di seta nera (recentemente rifatto), e di Sant'Antonio da Padova. Nell'abside sono esposte due significative tele, provenienti da altre chiese. La prima raffigura la Madonna del Carmine con San Defendente e San Paolo (fine XVIII secolo), opera del pittore Giovanni Comandù, già nella chiesa di San Defendente della frazione Vastapaglia; la seconda tela rappresenta la Sacra Famiglia e i santi Giovannino, Caterina e Gerolamo (XVI secolo), forse opera di un pittore manierista emiliano, già nella chiesa di San Bartolomeo nella frazione Cocconito. Di notevole pregio gli arredi della sacrestia. Nel 1995 la chiesa è stata riaperta al culto, dopo lunghi lavori di restauro. Testo: Monica Marello, Maria Teresa Veronese, Franco Zampicinini.