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Wichtige Orte in San Giovanni a Piro

Heiligtum Pietrasanta

Il patrimonio storico e artistico di S. Giovanni a Piro comprende quindici cappelle che delineano un vero e proprio itinerario di fede. Tra tutte emerge, per posizione ed importanza, la Cappella dedicata a Maria SS. di Pietrasanta, situata all’incirca a 2 Km. dal centro abitato e a 650 mt. sul livello del mare. Tra la chiesa e il paese esiste ancora oggi un profondo vallone coperto di macchie, di querce e di elci. In questa fitta boscaglia si snoda una vecchia via a gradini in pietra ed un tortuoso sentiero praticabile solo a piedi o a dorso d’asino. Oggi una larga strada carrabile s’inserisce perfettamente nel contesto storico ambientale e paesaggistico del luogo permettendo un comodo accesso al santuario. Furono, molto probabilmente, i monaci Basiliani del vicino Cenobio di S. Giovanni Battista a scolpire, verso il 1200, sulla monolitica punta del monte Piccotta la statua della Madonna formando un solo corpo con la nicchia incavata nella pietra. Le caratteristiche che presenta la statua della Madonna sono, infatti, proprio quelle classiche della iconografia bizantina. La cappella rupestre con una piccola abside semicilindrica dedicata alla Vergine capace di contenere, in origine, appena poche decine di persone fu solo in seguito ingrandita dai devoti, che, riconoscenti dei benefici ricevuti dalla Vergine, affidarono a Lei la protezione del paese. Della costruzione originaria rimane, oggi, solo una parte dell’abside. L’edificio è costruito ad una sola navata e caratteristico ne risulta lo sviluppo non essendo allineata al presbiterio, in quanto questo fu realizzato sul fermo della roccia, ad occidente, su un piano irregolare. L’interno della chiesa, tutto in pietra e muratura, è decorato a linee semplici con stucchi e festoni di angeli di colore bianco crema; le poche finestre creano un’atmosfera particolare, degna di un luogo di raccoglimento e preghiera. ” in pietra locale. Alla chiesa sono annessi alcuni locali per la conservazione di arredi tra cui le cinte votive, costruite in cera, con nastri e fiori e portate in processione, come segno di riconoscenza per grazia ricevuta. Tali locali sono sorretti da cinque arcate e su altre quattro, chiuse da cancelli in ferro, poggia la facciata. La porta d' ingresso presenta un portale semplice ad arco, in pietra, con battenti in legno. All’entrata si trova l’acquasantiera in pietra, e di fronte ad essa vediamo l’altare maggiore. Una coppia di angeli, collocati ai lati del ciborio, sostituisce i due angeli originali in marmo bianco rubati da ignoti nel 1989. All’esterno, a sinistra, accanto alla sacrestia, sempre sul picco della roccia si eleva il campanile a tre piani, con due campane, cuspide a base quadrata ed otto finestre di m. 0,97 per m. 1,10. L’intonaco è di colore rosa ed è ornato con pietre scalpellate. Il lato di base è di m. 2,10, l’altezza di m. 7,80. A pochi passi sotto il campanile c’è una sorgente e lungo il viottolo che conduce ad essa è fabbricata in muratura una lapide. L’edificio è stato restaurato e ampliato più volte. Un intervento fu necessario dopo il 1806, anno in cui la posizione strategica del santuario aveva tratto in inganno le truppe di Gioacchino Murat che, avendolo scambiato per un fortino militare, si scagliarono su di esso. Il santuario è stato recentemente restaurato. Nel 1988, in occasione dell’Anno Mariano, è stato eretto un obelisco alla Madonna: sulle fondamenta di calcestruzzo è montato un basamento in pietra a faccia vista sul quale si eleva uno stelo rivestito in travertino; sopra il capitello la statua della Madonna è scolpita in marmo bianco di Carrara. Per giungere in cima, dov’è posta la statua, bisogna scalare una singolare scalinata in pietra locale. Tutta la zona è illuminata con lampade allo iodio, che rende il santuario simile ad un faro che vigila sull’anfiteatro acqueo del Golfo di Policastro.