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Wichtige Orte in Duino-Aurisina

Bocche del Timavo

Sul Carso non c’è luogo più sacro e pieno di memorie come le fonti del Timavo. Leggenda e storia qui si fondono in un paesaggio malinconico e suggestivo. All’ombra di maestosi cipressi, pioppi e platani che proteggono la bianca chiesa gotica di San Giovanni Battista, allineate lungo una cinquantina di metri, si trovano tre risorgive. Dalla prima, a ridosso di una parete di roccia, le acque scaturiscono da gallerie che si trovano a circa 70 metri di profondità. Li vicino, la capella votiva di uno sconosciuto ricorda il culto che qui era offerto al dio Timavo, di probabile origine protostorica - forse veneta come lo erano il bosco e il sacello sacro a Diomede, il fondatore di città, l’eroe omerico, anch’esso legato ai Veneti e ricordato da Strabone. Altre lapidi erano dedicate al culto d’Ercole Augusto, compagno di Diomede in numerose imprese e a Saturno, il dio romano delle semine e dei raccolti. Dove oggi sorge la chiesa è probabile si trovasse un tempio dedicato alla Speranza Augusta, di cui si sono trovate quattro lapidi d’offerenti, provenienti da varie parti dell’Impero che ringraziavano la divinità per la grazia ricevuta. Accanto alla Chiesa paleocristiana fu costruito un monastero, frequentato dai pellegrini. Entrambi gli edifici furono distrutti dalle scorrerie degli Ungheri. Sul terzo ramo del Timavo sono stati trovati resti archeologici che attestano la presenza di un porto frequentato dal V secolo a.C. e rimasto in uso sino al Settecento. Il fiume Timavo, durante la Prima Guerra Mondiale, faceva parte del sistema difensivo del Monte Ermada, tenuto con grande valore dagli Austriaci perché chiudeva la strada per Trieste; il sistema subì pesanti bombardamenti nel corso delle varie offensive. In questa zona il Maggiore Giovanni Randaccio fu ferito a morte dai soldati austriaci il 28 maggio 1917. Le bocche del Timavo oggi accolgono il visitatore come un’oasi serena, dove il tempo sembra trascorrere quieto come le acque del fiume che scorrono placide verso il mare.