La nuova generazione di utenti elettronici si sta avviando ad interloquire sempre di più con i cosiddetti “assistenti vocali”.
Questi software permettono a chi ne fa uso di interagire, tramite piattaforme basate su algoritmi di intelligenza artificiale, con degli assistenti virtuali; l'interazione avviene attraverso l'utilizzo di comandi vocali, che vengono “riconosciuti” dall'assistente virtuale interpellato.
I più noti assistenti vocali sono Siri, l'assistente Google, e Alexa, ma il loro precursore, sin dal 1952, fu Audrey (Automatic Digit Recognizer), un dispositivo per il riconoscimento delle singole cifre.
Nel corso degli anni, la tecnologia ha raggiunto livelli molto avanzati, fino ad introdurre ed utilizzare oggi questi sistemi (piattaforme) che sono basati sull'intelligenza artificiale e sul machine learning.
Attraverso queste applicazioni si è migliorata drasticamente l'efficienza del riconoscimento vocale tramite algoritmi speciali che permettono agli assistenti vocali di riconoscere la voce e i dialoghi delle persone.
In pratica sono dei veri e propri assistenti in grado di fornire risposte e soluzioni alle più svariate e disparate esigenze.
Infatti, oggi gli assistenti vocali trovano posto non solo all'interno degli smartphone ma anche dei moderni smart speaker come i Google Home o gli Amazon Echo, e le loro funzioni, appunto, si prestano a molteplici utilizzi, sia in campo privato (per esempio è possibile ottenere informazioni, gestire la riproduzione della musica e persino controllare eventuali dispositivi domotici), che aziendale e professionale.
Ad oggi sono presenti sul mercato svariati modelli di assistenti vocali, i più conosciuti sono:
Proprio la versatilità di questi strumenti, soprattutto nel campo della domotica, ha fatto sì che gli addetti ai lavori ritenessero possibile il loro utilizzo anche nel settore turistico, nella fattispecie nelle strutture ricettive, progettando il c.d. virtual concierge.
Anche qui parliamo di un servizio – appositamente sviluppato intorno alle esigenze del singolo host e, quindi, della sua specifica tipologia di utenza - in grado di interagire con il cliente della struttura, “prendendo il posto” dell'host quando questi sia assente od impossibilitato ad intervenire con tempestività per soddisfare l'esigenza del cliente.
Immaginiamo un utilizzo dell'assistente vocale Alexa o Google Assistant tramite il quale si possa, ad esempio:
Insomma, l'assistente vocale può fare in modo che i clienti di un b&b si sentano veramente in vacanza, senza pensiero alcuno se non quello di rilassarsi.
L'assistente vocale, infatti, può fornire anche importanti informazioni inerenti la storia della residenza e della zona, consigli sui ristoranti limitrofi o ancora informazioni sullo shopping e le attrazioni locali.
In conclusione, una piattaforma dalle infinite possibilità, da personalizzare a seconda del proprio target di utenza, in modo da fornire informazioni importanti agli ospiti anche senza o prima che lo richiedano specificamente, e tale da permettere agli host di ottenere preziosi feedback in tempo reale.