Milano in Nero ... con un pizzico di rosa

Pubblicato il 26 Novembre 2012 | Idee Week-End

Quando passavo da lì mi sembrava di non essere nel centro di Milano. Allungavo da Via Barozzi per raggiungere Porta Venezia proprio perché in una piazzetta circondata da magnifici palazzi d'epoca, dietro un grande cancello che racchiude un lussureggiante parco, lo spettacolo di fenicotteri e pavoni mi faceva tornare bambina e inspiegabilmente i rumori della città sembravano annullati da quello spettacolo rosa.

Se ci spostiamo in Piazza Vetra troviamo altre leggende niente male. In questa piazza per secoli si misero al rogo le streghe e gli eretici. La sede dell'inquisizione era poco distante, presso la Basilica di Sant'Eustorgio. Quest'ultima è una delle chiese più antiche di Milano, ricca di storia e di tradizioni che ospita sia una necropoli paleocristiana, sia, si dice, i resti dei Re Magi. All'interno della chiesa si trova la Cappella Portinari, capolavoro del Rinascimento milanese: qui tornano le corna... pensate un po' dipinte sulla Testa della Madonna e di Gesù Bambino.

E a Fantasmi come stiamo? Naturalmente una città dinamica e contemporanea come Milano non può non avere il lato oscuro riguardante i suoi fantasmi. Anzi si può ben dire che sono molte le presenze che popolano la città. Pensate all'area del Castello Sforzesco, uno dei luoghi più suggestivi. Parco Sempione, il Parco che circonda il Castello, accoglie molti spiriti inquieti. Tra gli alberi pare si aggiri ad esempio Isabella di Lampugnano, bruciata sul rogo come strega nel 1519, e quello della Dama Velata, una bellissima donna vestita di nero e profumata di violetta. Si racconta che i malcapitati che si sono fatti affascinare dalla donna velata hanno scoperto, dopo aver sollevato i velo, un teschio raccapricciante.

Se è vero è indubbiamente inquietante. Immaginate di sposarvi in Duomo e di trovare nelle foto del vostro giorno più bello l'immagine di una sconosciuta che nessuno ha invitato. Si tratta del fantasma di Carlina, precipitata dalle guglie della cattedrale proprio il giorno del suo matrimonio. Il suo corpo non venne mai ritrovato, in compenso Carlina qualche volta posa nelle foto dei matrimoni altrui. E se invece di Carlina aspettate un fantasma VIP... beh, pare che al Teatro alla Scala si aggiri il fantasma di Maria Callas che vuole prendersi la rivincita contro chi le fischiava dal Loggione.

Sempre nei pressi del Duomo, nella adiacente Via Torino, si trova una stradina strettissima, la più stretta di Milano, così stretta che è a traffico limitato poiché non vi passa nemmeno una automobile. Un luogo così non può non avere una fama sinistra. E' qui che a metà dell'Ottocento il più noto serial killer di Milano custodiva i corpi delle proprie vittime. Lui è Antonio Boggia, nome familiare ai milanesi che lo appellarono il Mostro delle Stretta Bagnera. Il Boggia assassinava le sue vittime dopo averne conquistata la fiducia, e soprattutto le deleghe per gestirne il patrimonio. Accusato di quattro efferato omicidi, Boggia, fu anche l'ultimo civile ad essere impiccato sul prato della morte collocato tra le attuali Viale Bligny e Viale Beatrice d'Este. Il celebre criminologo Cesare Lombroso si interessò al caso, richiedendo e ottenendo il cranio del Boggia per effettuare studi fisiognomici.

E infine: il numero civico 770 vi dice qualcosa? I Lubavitcher sono una delle più grandi comunità di ebrei ortodossi. Nel 1940 uno di loro emigrò a New York e lìì costruì una casa in stile gptico al numero 770 di Eastern Parkway a Brooklyn per il rabbino Yoseph Yitzchak Schneerson giunto dall'Europa per sfuggire ai nazisti. Nel 1951 la casa fu ereditata da suo genero, il rabbino Menachem Mendel Schneerson. Grazie all'impegno e alla devozione del rabbino, i Lubavitcher iniziarono a considerare la sua casa un vero e proprio luogo sacro e iniziarono a riprodurla, più o meno esattamente in tutto il mondo. Oggi esistono dodici case "770" in Canada, Israele, Brasile, Argentina, Stati Uniti e Australia. L'unica casa 770 in Europa si trova, guarda caso, a Milano, precisamente in via Poerio 35, quasi all'angolo con piazza Fratelli Bandiera.

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