La Laguna Siciliana. Stagnone, Saline, Mulini a Vento

Pubblicato il 26 Giugno 2012 | Consigli di Viaggio

Non è nota, naturalmente, come quella veneta ma anche a Sicilia possiede la sua Laguna. Un'area di 2000 ettari che fin dal 1984 è diventata una Riserva Orientata che caratterizza il paesaggio che da Trapani conduce a Marsala. La Laguna Siciliana, così possiamo chiamarla, ospita l'isola di Mozia, perla del Mediterraneo.

Il paesaggio che i viaggiatori ammireranno è caratterizzato dalla presenza di saline e mulini a vento ... si fa proprio fatica a pensare di essere in Sicilia. Lo spettacolo diventa ancora più suggestivo in estate, quando, al momento della raccolta del sale, i colori dell'acqua nelle varie vasche si intensificano e le vasche più interne oramai prosciugate brillano al sole. La storia della sfruttamento della zona tra Trapani e Marsala, detta Via del Sale, è molto antica e risale all'epoca fenicia.

Tra le Isole la più nota e visitata è sicuramente Mozia (MOTYA). La nascita di un centro urbano a Mozia è databile alla fine del VIII secolo a.C. anche se sono presenti testimonianze d’età preistorica, addirittura risalenti all’Età del Bronzo (XV-XIII a.C). L'isola di Mozia fu importante colonia dei Cartaginesi, utilizzata come base per le operazioni di scambio e contro gli attacchi provenienti dalla Sicilia. Qui sbarcarono i generali Asdrubale e Amilcare con la loro flotta di trecento triremi e cento navi che trasportavano settantamila soldati, molti cavalieri e carri da guerra. Nel 397 Dionisio il Vecchio, tiranno di Siracusa, assedia la città e pone fine alla sua esistenza. Gli abitanti si rifugiano sulla terraferma nella colonia di Lilibeo, l'attuale Marsala.

La riscoperta di Motya è legata al nome di Giuseppe Whitaker, un nobile inglese della fine dell'800 la cui famiglia si era stabilita in Sicilia ed aveva avviato un fiorente commercio di esportazione di vino Marsala. Sull'isola si erge l'abitazione dei Whitaker, oggi trasformata in museo. Una delle attrazioni principali di dell'isola di Mozia è la statua marmorea del Giovinetto di Mozia. La misteriosa statua ha suscitato l'interesse di parecchi esperti e studiosi dal momento che misteriosi sono la sua origine e l'iconografia. Al riguardo sono state formulate parecchie ipotesi. La statua venne ritrovata nel 1979 e raffigura una figura maschile panneggiata, forse un auriga, e fu probabilmente portata nell'isola di Mozia dai Cartaginesi dopo che ebbero saccheggiato Selinunte nel 409 a.C. Molti studiosi pensano potesse raffigurare un giovane alla guida di un cocchio, le altre ipotesi ritengono potesse essere un dio (in particolare Mlkart/Ercole) o un magistrato punico (suffeta) a giudicare dalla posizione delle braccia (già perse al momento del ritrovamento). Il braccio destro è sollevato (forse a brandire un frustino nell'ipotesi dell'auriga), ed il sinistro appoggiato sul fianco, dove ancora si vedono i resti della mano. Il Giovinetto indossa una leggera tunica e sfoggia uno sguardo fiero, che arricchiscono il fisico atletico e prestante.

Per quanto riguarda l'enogastronomia tutta l'area è celebre in Sicilia e all'estero per la produzione del Marsala, vino dolce, da dessert o da meditazione e per la cucina a base di pesce azzurro o tonno provenienti dalle acque pescosissime intorno alle Egadi.

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