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Clienti che non pagano. Come tutelarsi?

Clienti che non pagano. Come tutelarsi?

Come per tutte le attività, anche per i Bed & Breakfast può succedere che i clienti non paghino. Si tratta di situazioni spiacevoli, ma che possono capitare. Esistono però leggi in materia che tutelano gli interessi di chi vanta un determinato credito e che consentono di rivalersi sul debitore.

Le norme vigenti consentono infatti di inviare solleciti, decreti ingiuntivi e sporgere denuncia. Oltre agli strumenti legali, esistono comportamenti che è bene sapere se non si vuole passare dalla parte del torto.

Ecco allora tutti i consigli per affrontare i clienti furbetti.
 

Il punto di partenza: il contratto d'albergo

Sotto l'aspetto giuridico nel mondo delle strutture ricettive ciò che definisce un rapporto tra due soggetti (albergatore e cliente) è il contratto d'albergo. Si tratta di un accordo atipico, proprio perché l'ordinamento italiano non lo menziona espressamente ma che gode di tutte le leggi dei contratti commerciali. Dietro il corrispettivo di un prezzo l'albergatore (o in questo caso il proprietario di un B&B) si impegna a fornire al cliente un'unità abitativa e una serie di servizi collegati (prima colazione, fornitura dell'acqua, riassetto della camera, uso della biancheria) o accessori (ad esempio l'uso della piscina). Attraverso la prenotazione il cliente accetta la fornitura dei servizi stabiliti. Al momento della prenotazione molti gestori di Bed and Breakfast richiedono una caparra, proprio per evitare di riservare camere a vuoto.
 

Se il cliente non vuole pagare

Solitamente alla fine del periodo di soggiorno un ospite onesto paga l'importo dovuto. Se invece si rivela un disonesto, lascia la struttura di nascosto o trova una scusa per non saldare il conto, magari dicendo che ha finito i soldi. Ebbene se ha usufruito delle prestazioni con la consapevolezza di non voler pagare, si configura il reato di insolvenza fraudolenta. Si tratta di un crimine che prevede la pena di reclusione da un anno fino ad un massimo di due anni o, in alternativa, una multa fino a un massimo di euro 516,00.

Qualora invece il cliente, per cause che non dipendono dalla propria condotta, non sia nella condizione di pagare (ha smarrito il portafoglio con tanto di denuncia alle Autorità di pubblica sicurezza oppure il Pos è guasto) allora non si configura nessun reato. In questo caso occorre conservare tutti i dati identificativi e attendere pagamento. Se poi non viene eseguito il pagamento, allora si può chiedere al Giudice di Pace di emettere un decreto ingiuntivo, cioè un documento che impone al debitore di saldare l'importo entro una certa data.
 

I comportamenti da tenere

Nonostante ci si trovi in una situazione spiacevole è bene mantenere calma, se non si vuole passare dalla parte del torto. Se il cliente è fisicamente presente nel B&B e dichiara di non essere disposto a pagare, si possono chiamare le Forze dell'Ordine, chiedere di identificarlo e successivamente presentare una querela nei suoi confronti. Bisogna sapere che non si può trattenere il cliente debitore contro la propria volontà, altrimenti si rischia di commettere il reato di sequestro di persona. Il reato di insolvenza fraudolenta non prevede nessuna misura cautelare, che sia l'arresto in flagranza di reato, il fermo o altri provvedimenti restrittivi.

Qualora si voglia sporgere denuncia contro il soggetto debitore occorre tenere presente che, seppur come parte lesa, si dovrà affrontare un procedimento in sede penale. A sostegno delle proprie ragioni si possono presentare le fatture, mail fax o altro che attesti un contatto di presa visione dei servizi offerti. Ovviamente per accedere alle vie legali occorre un avvocato.
 

Le denunce sui social

Nel mondo di oggi in cui internet è sempre più frequentato è possibile denunciare un'ingiustizia subita su un blog, un forum o una pagina Facebook. L'accusa però deve corrispondere alla verità dei fatti e non deve contenere giudizi personali. Ciò significa che nel post che intendiamo pubblicare dobbiamo solo raccontare la realtà, senza esprimere offese o denigrare la persona in questione.

Occorre quindi dimostrare che il credito vantato è vero che la controparte non si sia opposta. In una sentenza emessa nel 2015 il Tribunale di Roma ha stabilito che se si accusa pubblicamente una persona di non avere onorato i propri debiti si tratta di un legittimo diritto di critica.

Per divulgare una notizia infatti devono ricorrere le condizioni di verità dei fatti esposti, interesse pubblico alla conoscenza del fatto e la correttezza formale dell'esposizione. La causa era stata promossa da un uomo contro un imprenditore chiedendo la cancellazione di un post che conteneva il suo nome.

Se invece si esprimono offese o si raccontano fatti contrari alla realtà si rischia una denuncia per diffamazione, è per questo che in ogni caso, anche se rientrate nelle casistiche in cui può apparirvi che sia consentito, vi invitiamo a chiedere sempre consiglio ad un legale prima di pubblicare il nome di qualcuno sui social accusandolo di un reato.

[Approfondimento: Su Facebook il debitore può essere denunciato, non è diffamazione]
 

Una soluzione per i clienti di Bed-and-Breakfast.it

Uno dei metodi per azzerare i rischi di clienti che non pagano è l'acquisizione della carta di credito a garanzia della prenotazione, cosa che gli iscritti a Bed-and-Breakfast.it - ad esempio - possono fare con il POS Virtuale che il sito gli mette a disposizione.

Il POS si preoccupa di tutto: sia di acquisire i dati della carta di credito in maniera sicura per i Viaggiatori, che di controllarne la validità e la regolarità. Svincola inoltre i gestori dagli obblighi di compliance per la gestione e la conservazione dei dati sensibili delle carte, visto che usando il POS non ne sono più responsabili.

Una volta acquisiti i dati della carta a garanzia della prenotazione il Gestore ha due scelte:

1) Se il cliente alloggia regolarmente: farsi pagare in contanti o prendere il costo del soggiorno con un semplice clic che avvierà la procedura di trasferimento del denaro dalla carta di credito al conto suo corrente.

2) Se il cliente fa no-show, allora il Gestore può recuperare il costo di una eventuale penale, dichiarata nelle condizioni e policy, con un clic.

Potrebbe accadere che la carta di credito data a garanzia sia vuota? Sì, e non certo per malafede del Viaggiatore. A tutti di noi può capitare di avere pochi fondi sulla carta ad un certo punto del mese e di avere la disponibilità reintegrata il 27 o giù di lì. In questi casi è possibile, 7 giorni prima del checkin, bloccare i fondi corrispondenti alla prima notte di soggiorno o a tutto il soggiorno, anche se è consigliabile farlo sempre d'accordo con il Viaggiatore. Qualora il blocco non andasse a buon fine si può richiedere al Viaggiatore di integrare dei fondi sulla carta, di usarne un'altra o di dare altre garanzie per la prenotazione, in mancanza delle quali, il Gestore, a sua discrezione, potrebbe anche decidere di annullare la prenotazione.