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I B&B in Giappone

I B&B in Giappone

Ascoltare è un mezzo per accogliere gli altri in se stessi. (Wen Tzu)

Nella cultura giapponese l’ospitalità è una predisposizione naturale che vede l’ospite al centro dell’attenzione. Su di lui si concentrano le cure ma sempre con grande deferenza e senza mostrare alcun cenno di obbligo o dovere nel farlo.

Sono molte le occasioni in cui il popolo giapponese mette in risalto le sue qualità di popolo accogliente. Un esempio è la cerimonia del tè che prevede una lunga preparazione tutta finalizzata a soddisfare gli ospiti; oppure le Geishe che dilettano con canti, poesie ed esibizioni musicali le cene con ospiti importanti.

Il concetto di “ospitalità” ha radici molto profonde nella cultura nipponica e si traduce con il termine “Omenotashi” (おもてなし) dal duplice significato:

  • Omote sta per superficie e Nashi per minore, nel senso di sincero e disinteressato
  • Omote sta anche per portare e Nashi per riuscire, che significa servire, completare

E quale modo migliore per dimostrare la propria accoglienza che aprire le porte della propria casa?

La presenza di poche strutture alberghiere, rispetto all’affluenza di turisti, ha determinato l’aumento negli ultimi anni di soluzioni alternative: i Bed & Breakfast.

Secondo uno studio effettuato dalla Japan National Tourism Organization, solo nel 2018 più di 30 milioni di visitatori sono approdati in Giappone, cifra destinata ad aumentare almeno sino a 40 milioni se pensiamo che manca poco all’inizio dei Giochi Olimpici e Paraolimpici di Tokyo 2020.

Quella dei B&B è una realtà che sta prendendo sempre più piede in Oriente, e sono in molti coloro che hanno deciso di investire in questo settore acquistando case nelle principali città o semplicemente decidendo di mettere a disposizione stanze inutilizzate della propria abitazione.
 

I Bed & Breakfast in Giappone

In Giappone esistono due termini differenti per indicare l’equivalente dei nostri Bed & Breakfast: i “minpaku” e i “minshuku”, ma vediamo le differenze!

  • I minpaku sono residenze private affittate dai loro proprietari come alloggi a breve termine.
  • I minshuku sono stanze (in piccolo numero) situate in case private che vengono offerte come alloggio.

In entrambi i casi i turisti sono accolti in ambienti estremamente accoglienti con arredamento tipicamente giapponese. Le camere non hanno il consueto letto “occidentale” ma i turisti dormono, come i coinquilini, sul tatami su cui è posizionato il futon.

I B&B in Giappone - Foto 1

Nel soggiorno è compresa sia la cena che la prima colazione, il cibo servito è piuttosto semplice e modesto, solitamente preparato in casa. Il bagno (a parte alcune eccezioni) è condiviso con il resto degli abitanti della casa.
 

Chi può affittare la propria casa?

La regola generale afferma che solo i cittadini nipponici possono cedere in affitto la propria casa (o parte di essa). In Giappone esistono diversi tipi di status di residenza ma pochi consentono a chi non è cittadino nipponico di aprire un’attività:

  • Residenti in possesso di visti di lavoro senza limiti di tempo (es. i residenti a lungo termine)
  • Residenti in possesso di visto di residenza permanente

Coloro che invece non possiedono nessuno di questi possono fare domanda per ottenere un visto da manager.

Una volta ottenuto il visto e l’agibilità dell’edificio nel quale dovrà nascere il B&B si può iniziare la procedura di richiesta della licenza. La situazione qui si complica perché edifici identici possono essere sottoposti a regolamentazioni differenti in base alle giurisdizioni di appartenenza. I potenziali locandieri dovranno quindi consultare i funzionari locali per approfondire eventuali eccezioni alla Legge valida sul territorio nazionale.
 

La legislazione

Dal punto di vista legislativo solo dallo scorso anno, con una normativa del 15 giugno 2018, si è regolamentata la situazione in merito ai cosiddetti minpaku.

Prima di tale legge l’affitto delle stanze poteva avvenire mediante una licenza che veniva rilasciata solo a condizione che le camere avessero ben determinate dimensioni e che almeno un membro della famiglia ospitante fosse sempre presente nei locali (tali regole non sono mai state davvero applicate in passato.)

Con la nuova legge il Giappone si propone di favorire la regolamentazione dei minpaku e di ridurre gli ostacoli legali per l'affitto di immobili come alloggi a breve termine. Tra le differenze principali rispetto al passato, l’assenza di limiti alle dimensioni della stanza, e dell’obbligo per i proprietari di essere presenti nei locali.

Vi sono però anche degli obblighi! Ad esempio le persone che desiderano affittare la propria casa devono registrarsi presso il Ministero. I governi locali, tuttavia, possono decidere di aggiungere ulteriori restrizioni e condizioni alla legge vigente.

Kyoto, ad esempio, vieta l'utilizzo di minpaku in aree residenziali per diversi motivi: disagi nella gestione della raccolta differenziata, disturbo della quiete pubblica, presenza di “estranei” in zone che richiedono requisiti di accesso particolari (card identificative per garantire la sicurezza degli abitanti).

I B&B in Giappone - Foto 2

Proprio per questi motivi la legge dà la possibilità anche ai vicini di potersi opporre all’apertura di B&B. Non sempre i condomini, infatti, approvano la presenza di stanze/residenze adibite a minpaku e, in tal caso, la legge prevede l’approvazione di almeno tre quarti degli abitanti.

Tra i vantaggi introdotti dalla nuova legge c’è l’eliminazione della regola del soggiorno minimo (prima di 6 notti). Così viene data la possibilità ai turisti di soggiornare dalle 2 notti in su, ma agli affittuari di non accogliere per più di 180 giorni nell’arco di un anno facendo venir meno, di fatto, i margini di guadagno.

La legge prevede inoltre che, nel caso in cui i proprietari non vivano nell'edificio, essi siano tenuti ad assumere una società di gestione che si prenderà cura della proprietà oltre che dell’igiene delle stanze.

Gli operatori di minpaku dovranno redigere un elenco che riporta il numero aggiornato di visitatori accolti nella struttura. Tale elenco deve essere sempre visionabile. Nel caso in cui non venga inviata alcuna notifica alle autorità circa il numero degli ospiti, il proprietario della casa dovrà interrompere il leasing o rischiare una pena non superiore a 6 mesi in carcere e / o una multa di un milione di yen.

I vantaggi che la legge del 2018 ha apportato sono però numerosi!

L’agenzia giapponese del turismo afferma che il numero di strutture dedicate all’accoglienza di turisti in case private è aumentata esponenzialmente dall’entrata in vigore della legge. Dai 2.210 alloggi si è passati a 17.301 di cui la metà divisi tra Tokyo e Osaka.

C’è da dire, però, che gli alloggi privati ​​registrati nelle aree rurali sono rimasti circoscritti: se ne contano 5 ad Akita, 6 a Fukui e 8 nelle prefetture di Yamagata. Ciononostante pare si stia verificando un’inversione di tendenza, così sempre più turisti stranieri iniziano a privilegiare le aree rurali ma il cambiamento, stando ai dati raccolti, è abbastanza lento.
 

Avere un Minpaku/Bed & Breakfast

Essere proprietari di un minpaku significa non solo accoglienza ma, molto spesso, essere dei tuttofare. Pulizia, cucina, contabilità, shopping e riparazioni sono all’ordine del giorno.

Può sembrare strano all’inizio ma è necessario del tempo per abituarsi ad avere estranei in casa! È un po’ come essere in casa propria ma non poterla vivere davvero completamente.

Quella del B&B è una scelta che può essere dovuta a molti fattori, quello finanziario è sicuramente uno dei primi ma, sempre più spesso, anche la semplice idea di avere uno scambio culturale o una piacevole conversazione con persone che vengono dall’altra parte del mondo può essere davvero stimolante!