
Joaquín Sorolla. Pittore di luce
- Milano
- 25 feb 2022 / 26 giu 2022
- Dove: Palazzo Reale - Milano (MI)
- Arte
Correva il 1908 quando a Londra Joaquín Sorolla, già autentica star globale, veniva acclamato come “il più grande pittore vivente al mondo”.
Non poteva essere diversamente per il maestro valenciano che, proprio a partire da quell’anno, iniziava a scoprire la luce dell’Andalusia, terra dalla cultura millenaria, che tanto influsso avrebbe avuto su tutto il suo linguaggio pittorico.
L’artista che intinse i suoi pennelli vibranti nella luce estiva e nel mare di Valencia, tra i giochi d'acqua nei giardini dell'Alhambra di Granada, affidando ai colori il compito di scatenare una polifonia sensoriale ricca di risonanze, arriva a Milano per una grande mostra a Milano.
L'illustre rappresentante della moderna pittura iberica a cavallo tra Otto e Novecento, che contribuì al suo rinnovamento aprendola al clima della Belle Époque, sarà a Milano con 60 opere distribuite in cinque sezioni tematiche.
Micol Forti e Consuelo Luca De Tena, con il coinvolgimento di Blanca Pons-Sorolla, daranno vita a un percorso volto a raccontare i grandi successi di questo interprete della pittura en plein air, che portò sulla tela le influenti élite del suo tempo accanto alla famiglia Reale Spagnola e al presidente americano William Taft.
Anche se il soggetto pittorico prediletto da Sorolla rimarrà sempre la sua famiglia.
L’amata Clotilde, i figli - Maria, Joacquín ed Elena - il suocero, Antonio García, che aveva avvicinato il giovanissimo Sorolla ai segreti della fotografia, saranno protagonisti di numerosi ritratti, trasportati in un mondo straordinario fatto di luce e riflessi con forti rimandi alla pittura di Velázquez, come il pubblico potrà notare nel ritratto di Clotilde che contempla la Venere di Milo.
I visitatori coglieranno l’intensa esperienza artistica di un pittore per il quale lo studio della luce diventa rigorosamente dal vero. Tra i lavori più belli in arrivo a Milano, Cucendo la vela, in prestito da Ca’ Pesaro, affida alla luce mediterranea il compito di ritrarre la vita dei pescatori del Grao, il porto di Valencia, in particolare delle mogli, intente a rammendare la vela di una barca in un patio incorniciato da piante. O ancora La Siesta (1911), in prestito dal Museo Sorolla, la "fotografica" Mia moglie e i miei figli (1897-1898), tela che si fa largo tra spose e ballerine di flamenco, vasche e giardini, e un magnifico Idillio di mare (1908).