Divina creatura. Donne nell’arte da Tiziano a Boldini
Esposizione dedicata alla rappresentazione della donna nell’arte dal Cinquecento fino alla Belle Époque.
Grazie alla selezione di un centinaio di opere provenienti da prestigiosi musei, pinacoteche e collezioni private, sarà possibile analizzare a trecentosessanta gradi l’affascinante tematica, con l’obbiettivo di dimostrare come la donna abbia da sempre avuto un ruolo centrale nella storia dell’arte italiana. Infatti, i più grandi pittori rinascimentali, barocchi e del XIX secolo, da Raffaello a Tiziano, da Caravaggio a Tiepolo, da Zandomeneghi a De Nittis fino a Boldini, hanno dedicato a nobildonne, aristocratiche e popolane memorabili ritratti, nei quali hanno fatto emergere la personalità, l’eleganza, il carattere, la sensualità e le più sottili sfumature del mondo femminile.
Traendo ispirazione dai testi sacri, gli artisti hanno licenziato tele oggetto di secolare devozione che raffigurano le più famose sante della cristianità – Maddalena, Caterina, Barbara, Lucia -, e le eroine bibliche come Giuditta, Salomè e Dalila. Anche la letteratura classica ha fornito ai pittori molti spunti di riflessione, come nel caso delle storie che riguardano divinità – Diana, Venere, Minerva, Giunone -, celebri figure mitologiche – Leda, Europa, Onfale, Dafne – e illustri donne del mondo antico che, con coraggio e drammatica determinazione, hanno preferito la morte al disonore: si pensi, ad esempio, a Cleopatra, Lucrezia romana e Sofonisba.
L’avvincente percorso espositivo, ideato dal prestigioso comitato scientifico internazionale presieduto da Davide Dotti, sarà suddiviso in otto sezioni tematiche dedicate a:
– Sante ed eroine bibliche
– Mitologia in rosa
– Ritratti di donne
– Natura morta al femminile
– Maternità – Lavoro
– Vita quotidiana
– Nudo e sensualità
In ottemperanza alle disposizioni sanitarie, si comunica che la mostra resterà chiusa al pubblico a partire dall'8 marzo al 3 Aprile, salvo nuove disposizioni. S'nvitiamo a tenere monitorato il sito della mostra e la pagina FB del Museo.