Altro giro altra corsa…. Altra festività altre idee… Dopo il Ponte di Pasqua ecco che sta arrivare, con un gruzzolo di giorni niente male, il Ponte dal 25 aprile (Festa della Liberazione...troppo spesso lo si dimentica) e il 1° Maggio (Festa dei Lavoratori). Da venerdì 25 aprile a domenica 4 maggio chi ha la possibilità di godere di alcuni giorni di ferie può organizzare un bel viaggetto, anche all’estero, e i pacchetti offerti dalle agenzie viaggio sono moltissimi e puntano su destinazioni già estive: dalla Grecia (protagonista nelle riviste di viaggio di questo periodo) ai paesi dell’Africa Mediterranea o a mete più lontane come la Polinesia, le Mauritius, il Messico (meta trend di quest’anno), l’Oman, le Maldive, per non dire degli immancabili ponti nelle capitali Europee con un rientro in grande stile di Praga, la riscoperta di Liverpool e Dublino, le intramontabili Parigi e Vienna.
Per chi invece ha a disposizione solo un weekend, quello dal 25 aprile a domenica 27 o da giovedì 1° maggio a domenica 4, sono infinite le possibilità offerte dal Bel Paese che, in questa stagione si risveglia dal torpore invernale e propone itinerari di vario tipo: mare, montagna, treno, campagna, senza dimenticare i Turismi di tendenza rappresentati in primo luogo dal teleturismo, dall’agriturismo ( in fortissima ascesa tra le formule vacanza preferite da italiani e stranieri), dal turismo sportivo al turismo termale, dal turismo in grotta al turismo religioso, storico, leggendario e letterario ( anche quest’ultima una tendenza in crescita).
Maggio e giugno sono mesi ideali per programmare gite fuori porta, per visitare le numerose mostre in Italia, per portare i bambini ai parchi divertimento senza essere stroncati dall’ondata di caldo che, puntualmente e inesorabilmente, arriverà tra luglio e agosto.
Prendiamo ad esempio i laghi laziali. Dal Lago di Bolsena a quello di Vico, da quello di Albano- Castegandolfo al Lago di Ninfa sono oltre 50 gli specchi d’acqua laziali. A sorprendere più che il numero dei laghi è il numero di leggende, misteri e miracoli ad essi collegati. Vediamone qualcuno.
Il Lago di Bolsena è il più grande lago di origine vulcanica d’Europa e quinto per grandezza tra i laghi italiani. Sotto l’imperatore Diocleziano, Santa Cristina, figlia del prefetto Urbano, fu gettata nell’acqua con una pietra legata al collo come punizione al fatto di essersi convertita al cristianesimo. Il sasso non la trascinò a fondo, bensì, come un salvagente tenne Cristina a galla. Questo masso è attualmente conservato, con le impronte della ragazzine, nella Collegiata di Santa Cristina e fu testimone di un altro miracolo. Un giorno un prete che celebrava la messa vide uscire dall’ostia che stava consacrando sopra il masso sacro, del sangue che macchiò il pavimento. La pietra con la macchia più grande viene portata in processione tra i colori dell’infiorata per le vie della città il giorno del Corpus Domini (quest’anno cade il 25 maggio).
Al centro del Lago di Bolsena si trovano gli isolotti: Bisentina (dove si trova il Palazzo Farnese di Sangallo il Giovane e la Chiesa dei Ss. Giacomo e Cristoforo con la cupola progettata dal Vignola) e Martana dove la leggenda vuole che sia stata tenuta prigioniera Amalasunta, regina dei Goti. Non lontano si trova il laghetto vulcanico di Mezzano al quale è legato il mistero di un villaggio antichissimo sul fondale dal quale provengono vasi votivi e reperti risalenti all’Età del Bronzo. Un’altra leggenda vuole che sul versante ovest del lago fu imprigionata e uccisa Pia dè Tolomei, nobildonna senese cantata da Dante nella Divina Commedia.
Scendendo verso Roma lungo la Via Cassia si incontra il Lago di Vico, anch’esso vulcanico e amato dagli appassionati di natura dato che si trova all’interno di una riserva naturale (www.riservavico.it) . L’ambiente ospita anatre selvatiche, folaghe, germani reali e vanta una leggenda. Eracle conficcò nel terreno una clava sfidando gli abitanti del luogo a rimuoverla. Nessuno riuscì a farlo e quando l’eroe riuscì ad estrarla sgorgò un fiume che riempi l’invaso formando il Lago di Vico. Nel Parco Nazionale dei Castelli Romani (www.parcocastelliromani.it) si trovano due laghi vulcanici raggiungibili, ora come all’epoca del Grand Tour, dalla Via Appia: il Lago di Nemi e quello di Albano-Castelgandolfo. Tra le leggende che circondano quest’ultimo la più intrigante risale all’anno 398 a.C. quando Roma assediava senza riuscire ad espugnarla la città di Veio. Il livello dell’acqua del lago di Albano saliva nonostante la siccità e minacciava di allagare le campagne circostanti. Nessuno riusciva a spiegare il fenomeno finche un vecchio etrusco rivelò che la città di Veio sarebbe caduta solo quando l’acqua del mare sarebbe arrivata al mare. E indicò un canale ostruito. Il lago di Nemi circondato dalla selva (nemus) dedicata alla dea Diana è sovrastato dell’omonimo centro, il paese delle fragole e dei fiori. Dal fondo del lago sono state estratte le mitiche due navi di Caligola esposte al Museo delle Navi. Gli altri misteri legati ai laghi laziali? Scopriteli da voi…. assieme alla gastronomia dell’area.
La Primavera invoglia a fare movimento, trascorrere le giornate all’aria aperta…e allora perché non sfruttare la passione per lo sport sposandola all’occasione di scoprire qualcosa di nuovo? Siete anche dei tipi avventurosi, in forma e con un fisico asciutto? Non soffrite di vertigini? Potete cimentarvi nel fare free climbing e arrampicata. In Liguria ad esempio, tra le Alpi Liguri che si gettano a strapiombo sul mare, oppure potete andare a cavallo o in mountan bike alla scoperta di ponti romani, chiese e grotte, doline, siti archeologici, paesini di pietra attaccati alla roccia come presepi, tra zone boscose e inattese praterie. Sono oltre venti i percorsi adatti alle specialità freeride e downhill, oppure si può optare per il parapendio con atterraggio sulle spiagge di Finale Ligure e Varigotti. Molti partono da Finalborgo alle spalle di Finale Ligure, nella lista dei borghi più belli d’Italia, ricco di monumenti e palazzi importanti. La domenica pomeriggio i freeclimber si ritrovano nei bar, sporchi di magnesite a raccontarsi le loro ascese. (www.outdooriviera.it dedicato agli sport che si praticano nel finalese).
Una zona ancora poco “contaminata” dal turismo si trova in Toscana. Per i viaggiatori del Grand Tour tra Settecento e Ottocento la Toscana era una meta irrinunciabile, lo è ancora oggi: il Chianti, la Maremma, la Val d’Orcia, la Versilia hanno avuto un boom turistico senza precedenti. Il Mugello invece rimane ancora poco battuto. Patria dei Medici che da boscaioli divennero Signori, è una delle aree più affascinanti della penisola e i boschi dai quali uscirono i Medici non sono molto cambiati. Il territorio annovera solo nove comuni tuttavia non è facile scoprirlo e il piacere della sfida è ancora più stuzzicante se si pensa ai castelli nascosti, alle manifatture artigianali e alle tradizioni gastronomiche oltre che all’aspetto naturalistico che rende il Mugello l’ideale per il trekking, la bicicletta, l’equitazione e gli sport all’aria aperta in genere…ma anche per una fuga nella poesia di uno dei più grandi compositori italiani: Dino Campana. Marradi, ai confini con la Romagna, famosa per le castagne è un luogo, come si dice, maudit, solitario e selvaggio. Dino Campana partiva a piedi da Marradi e percorreva i sentieri del Mugello, in lunghi vagabondaggi dei quali si trova la traccia nei suoi Canti Orfici. Alcuni di questi itinerari sono stati ricostruiti e proposti per il trekking nella guida A piedi con Dino Campana (info: Comunità Montana, tel 055.845271). Al sito www.cm-mugello.fi.it si trovano moltissime notizie su questa area. www.aboutmugello.com è una guida dettagliata con pagine sulle singole località, informazioni di soggiorno, itinerari a tema. www.terredimugello.it ha al suo interno una sezione sulla cucina locale e pagine sui B&B e gli agriturismi della zona.
A proposito di agriturismi..sono diventati la casa di campagna per coloro che vivono in città. Il luogo ideale per un weekend o per una vacanza, per fare scorta di natura, profumi, silenzio e roba genuina da mangiare da portare con sé al rientro in città: vini, olio, verdure, conserve. O anche per partecipare ai molti corsi che vengono organizzati da numerosi agriturismi: cucina, cucito, ceramica…scampoli di uno stile di vita diverso e lontano nel tempo.
Non mancano tuttavia i servizi, il valore aggiunto, per coccolare la gente di città che decide di trascorrere una vacanza in campagna: centri benessere, impianti termali, campi da golf, aree attrezzate per lo sport, porzioni di orto in affitto, fino al maiale in multiproprietà (acquisti le quote e poi ricevi a casa: salumi e carni), barrique in adozione…insomma, da parte dei gestori si tratta di sfidarsi in creatività, inventiva ed adeguarsi o prevenire i desiderata dell’ospite. Inoltre, grazie ad una legge del 2001 l’agriturismo può vendere pacchetti con gite, escursioni, trasferimenti, eventi culturali proprio come una agenzia turistica. A volte vengono proposti weekend letterari con scrittori e presentazioni di libri.
Secondo le stime di Agriturist, associazione promossa da Confagricoltura, in Italia, il fenomeno turistico gode di ottima salute e registra tra il 2006 e il 2007 un aumento del 6,7% per numero di aziende. Dal 1981 ad ora le aziende agricole aperte ai viaggiatori sono aumentate dell’81%. Le percentuali più alte di crescita si registrano al sud che cerca così di recuperare sulle regioni del centro e del nord-est puntando sul senso dell’ospitalità e sui paesaggi incantevoli. In Basilicata, ad esempio, sono molto apprezzati gli itinerari dei castelli federiciani e i dintorni di Matera. In Sicilia le aree più battute sono Catania e Siracusa nella parte orientale e il Trapanese in quella occidentale. La Campania, più gettonata sulla costa, dovrebbe puntare e lo sta facendo sulle zone più interne, il Sannio e l’Irpinia, belle ma poco conosciute. La Puglia, già affermata per il sistema delle masserie e dei trulli, sta crescendo grazie al rilancio del Salento. Più della metà degli agriturismi in Italia offre anche la ristorazione, tre su dieci organizzano degustazioni e sei su dieci offrono attività ricreative, culturali, sportive e di svago. Altrettante vendono i propri prodotti o indirizzano verso aziende amiche. Sempre secondo Agriturist la preferita tra le mete agrituristiche rimane la Toscana che cattura il 18,5% dei flussi, seguita dalla Sicilia ( 9,7&) e dalla Lombardia (7,8%). Il 25 % degli ospiti sono stranieri.
E che dire del teleturismo? Sarebbe il caso di parlare di Turisti per fiction, parafrasando una nota trasmissione di qualche anno fa.
Gustare una Pizza Carabinieri accompagnata da un vino Elisa e chiudere con una Mousse Montalbano? Tutto ciò è possibile ed è la nuova tendenza di viaggio che si affaccia sullo scenario dell’industria turistica. Era già successo in Francia quando i luoghi del vendutissimo best seller il Codice Da Vinci di Dan Brown furono presi d’assalto dai lettori e da coloro i quali avevano visto l’omonimo film. Tra i prodotti audiovisivi che hanno conosciuto un grande successo e che oggi sono diventati dei veri e propri volani del businnes del “turismo delle immagini” ci sono le fiction televisive. Nei diversi formati dalla serialità lunga a quella breve, da quella contemporanea a quella in costume. la fiction TV di casa ha spodestato dal “prime time” quella americana e ha creato veri e propri casi di successo televisivo e un indubbio e forte indotto in termini turistici per i territori che queste produzioni ospitano. Tre le fiction che hanno determinato questo vero e proprio fenomeno turistico: Il Commissario Montalbano, Carabinieri ed Elisa di Rivombrosa. Il Centro Internazionale di Studi sui rapporti tra audiovisivo e territorio ha fatto una analisi dettagliata dei flussi turistici e ha presentato la ricerca alla Bit di Milano.
Oltre ai tre illustri esempi italiano sono state analizzate altre due fiction, l’inglese Hearthbeat e il francese Dolmen.
Tutte le ricerche dimostrano come l’identità storica di un luogo e l’identità virtuale si fondono, in maniera, molto spesso, conflittuale. Tuttavia, al di là del significato da attribuire ai dati e alle motivazioni che spingono alla scelta di un luogo,è certo che le tre fiction menzionate hanno dato un impulso concreto alle zone nelle quali sono state girate. La Fiction televisiva è una delle motivazioni al viaggio in questi luoghi che, in un secondo momento, permette al turista di scoprire i punti di forza “storici” del territorio che sta visitando. Nei primi sei mesi del 2004, quando venne trasmessa la prima serie di Elisa di Rivombrosa, il Castello di Agliè ebbe 31.863 visitatori (contro i 5000 dello stesso periodo del 2003) e il merchandising si è esteso alla creazione, da parte di alcuni ristoranti, di piatti in tema e di etichette di vino. Anche i castelli nei dintorni ne hanno benefiacito: da aprile ad ottobre tutte le domeniche sono aperti al pubblico.
Per quanto riguarda la fortunatissima serie del Commissario Montalbano, tratta dalle pagine dei romanzi dell’infaticabile Andrea Camilleri, il regista e gli scenografi, dopo aver escluso Porto Empedocle a causa della povertà scenografica, hanno eletto la provincia di Ragusa a protagonista della fiction. E’ così che Scicli, Ragusa Ibla, Modica ( Dichiarate dall’Unesco patrimonio dell’Umanità) e Punta Secca hanno goduto di una popolarità impensabile fino a qualche anno fa nonostante questi luoghi della Sicilia sud-orientale valgano una viaggio in Sicilia a prescindere dal set cinematografico.
Carabinieri, altra fiction di successo di questi anni, è stata il campo di battaglia in cui si sono scontrati Alessia Marcuzzi e Martina Colombari (delle serie passate) e … e il Perugino (Pietro di Cristoforo Vannucci). La fiction ambientata a Città della Pieve, patria del Perugino, ha avuto un boom di visitatori dopo la messa in onda della prima serie e...con buona pace degli intellettuali si può ben dire che in pochi mesi. Alessia &C. hanno fatto da traino ai capolavori del pittore cinquecentesco più di quanto abbiano fatto i libri di storia dell’arte nel corso di anni e anni.
E concludiamo con due eventi mordi (guarda e ascolta) e fuggi, pretesto per visitare o ritornare in due città italiane ricche di storia. Dal 24 al 27 aprile uno spettacolo a Torino è l’ideale per la gioia dei bambini…. e perché no? …degli adulti. Cento anni di storia e di pura magia raccontati in un unico grande spettacolo sul ghiaccio. Topolino, Minnie e la folta schiera dei loro indimenticabili amici scenderanno in pista per celebrare, in grande stile, un evento che ha saputo conquistare il cuore delle platee di tutto il mondo. E’ l’ultima tappa di Disney on Ice. Assicurata la suggestione e il divertimento.
Last but not least, l’appuntamento più noto del 1° maggio: il Concerto del 1° Maggio a Roma in Piazza San Giovanni in Laterano. Ad aprire la diretta della serata, per la prima volta ci sarà una All Star Jazz Band guidata da Stefano Di Battista e composta da Fabrizio Bosso, Greg Hutchinson, Roberto Gatto, Rita Marcotulli, Dario Rosciglione, Baptiste Trotignon, Julian Mazzariello e Giovanni Tommaso. Questo Primo Maggio avrà anche un sapore brasiliano grazie all'esibizione di Jorge BenJor. A condurre sarà Claudio Santamaria, attore tra i migliori dell'ultima generazione, da sempre amante della musica rock. Tema dell’Edizione 2008: gli anni ’70 di Adriano Celentano e le Canzoni del ’68.