Capri, l'Isola Azzurra
“In nessun’altra isola vi sono tante occasioni di quiete come in questa piccola isola” (Charles Dickens)
Meta preferita dai viaggiatori del Grand Tour del XIX secolo e luogo ideale per gli scrittori e gli artisti europei che cercavano la tranquillità e la bellezza per dedicarsi alla pittura, alla poesia, alla letteratura Capri è una delle isole più note al mondo. La fama dell’isola non cessò nel corso del Novecento quando intellettuali, principi, mecenati, noti industriali scelsero l’Isola Azzurra per immergersi, per qualche giorno, tra le meraviglie della natura, in riva ad uno splendido mare e a contatto con i pescatori capresi e la loro eccezionale ospitalità. Inebriati dei profumi mediterranei, dalla cucina caprese questi uomini (Thomas Mann, Pablo Neruda, Curzio Malaparte, Graham Greene e molti altri) trasformarono Capri in un importante centro di cultura internazionale.
La storia dell’isola è legata a quella del Mediterraneo, alle popolazioni che l’hanno attraversato e dominato e che hanno lasciato tracce in ogni angolo e anfratto. I primi abitanti dell’isola furono i Teleboi una misteriosa popolazione proveniente dalle coste greche che raggiunsero l’isola nell’VIII secolo. a. C
Tra i primi estimatori dell’isola di Capri ci furono l’imperatore Augusto e il suo successore Tiberio che la scelsero come ritiro dalla vita politica e fecero costruire ben 12 ville tra cui Villa Jovis a Capri e Villa Damecuta ad Anacapri. L’isola e i suoi abitanti furono vittime, come la maggior parte degli agglomerati e delle popolazioni costiere del Mediterraneo, dei pirati saraceni che atterrivano e terrorizzavano gli abitanti del mare nostrum. Dopo il conflitto tra Russia e Giappone, nel 1905, Capri fu sede di rifugio per egli esuli russi tra cui Gorki e Lenin che trasformarono l’isola in una oasi politico letteraria. L’economia, un tempo basata sull’agricoltura ha lasciato il posto, con il passare dei secoli, al settore turistico che costituisce la principale fonte di reddito per i capresi. Importante e tipica è anche la produzione del corallo.
Il mito dell’isola di Capri non è mai stato scalfito dal tempo se ancora oggi rappresenta una delle mete principali del jet set internazionale e una delle mete più ambite dai viaggiatori italiani e stranieri. La vegetazione, gli strapiombi sul mare, il clima mite, la dolcezza del vivere che ha incantato artisti di tutto il mondo, l’ottima cucina e l’artigianato locale continuano a fare di Capri la perla del Mediterraneo. Un viaggio a Capri permette di coniugare la scoperta della storia e dell’arte con l’immersione in una natura profumata e a tratti incontaminata, di sperimentare il relax di luoghi poco frequentati o immergersi nella brulicante vita cittadina tra negozi di grandi firme o botteghe artigiane.
La Natura
La macchia mediterranea rappresenta il tipo di vegetazione più diffusa a Capri. Tra le piante spontanee si trovano l’euforbia, il lentisco, il rosmarino che profumano l’aria con i loro aromi. I boschi più estesi sono quelli di leccio e in particolare quelli attraverso i quali si snodano i tornanti che portano ad Anacapri. L’isola è un vero e proprio paradiso per gli appassionati di aviofauna dal momento che rappresenta un ponte verso il continente africano nella migrazione di molte specie di uccelli. Come tutte le piccole isole del Mediterraneo l’isola è un vero e proprio laboratorio dell’evoluzione, basti pensare ad una specie di lucertola diffusa solo su quest’isola, la lucertola azzurra che ha subìto, molto probabilmente, un processo di adattamento quando un faraglione si staccò dalla terraferma e il piccolo mammifero dovette adattarsi a nuove condizioni di vita cambiando il colore delle squame che divennero di un singolarissimo colore bluastro.
Da Visitare
Una delle attrazioni di Capri sono le ville che nel corso dei secoli, dall’imperatore Augusto a facoltosi uomini della contemporaneità, sono state realizzate e scelte come dimora da importanti famiglie. Una di queste è la Villa San Michele di Anacapri. Si tratta della Villa del medico Axel Munthe che è oggi uno dei musei più visitati dell’isola. La villa fu costruita sui ruderi di una antica cappella dedicata a San Michele e appartiene alla Fondazione Axel Munthe. Il complesso della villa si articola su più livelli e la terrazza si affaccia sul Golfo di Napoli. La collezione comprende reperti archeologici, sarcofagi, pavimenti romani, marmi, colonne.
Villa Damecuta è una delle dodici ville volute dall’imperatore Tiberio. Della grande costruzione che doveva esistere un tempo rimangono solo pochi ruderi. Si pensa che la villa sia stata abbandonata dopo il 79 a.C a seguito dell’eruzione del Vesuvio.La villa si trova ad Anacapri.
Una delle attrazioni più importanti dell’isola è la Grotta Azzurra famosa in tutto il mondo per la vastità, la colorazione azzurra dell’interno e il colore bianco argento che assumono gli oggetti immersi nelle sue acque. La Grotta Azzurra si raggiunge con mezzi di trasporto in partenza da Anacapri o via mare con motoscafi che partono da Marina Grande. Per entrare all’interno della grotta bisogna spostarsi all’interno di piccole imbarcazioni a remi che trasportano due o tre persone. Bisogna stare stesi sul fondo della barca per evitare di sbattere la testa all’ingresso della cavità che è molto angusto. L’interno è spettacolare, tutto è azzurro. La luce, penetrando da una finestra sottomarina, viene filtrata dall’acqua che assorbe il rosso e rifrange l’azzurro. La volta della Grotta Azzurra è chiamata Duomo Azzurro, ha una altezza media di 7 metri e arriva a 14 nella parte più interna. La cavità d’erosione è lunga 60 metri e larga 25 metri circa. La grotta continua con la Galleria dei Pilastri, tre rami comunicanti che confluiscono in quella che è chiamata la Sala dei Nomi per le firme apposte dai visitatori sulle pareti di roccia. Si racconta che in epoca romana l’interno della Grotta Azzurra fosse utilizzato come ninfeo marino. Naturalmente non mancano, come in ogni grotta che si rispetti, leggende riguardanti sirene, nereidi o diavoli che intimorivano chiunque tentava di avvicinarsi.
Il Faro di Punta Carena si trova all’estremità sud-occidentale dell’isola sulla penisola di LIMMO. Il faro, di forma ottagonale fu costruito un secolo e mezzo fa circa ed è tra i più importanti del Mar Tirreno e il secondo in Italia per portata luminosa dopo quello di Genova.
La spiaggia del Faro di Punta Carena è una delle più frequentate e note dell’isola grazie alla presenza di numerosi stabilimenti balneari disposti su terrazze e con scalette di ferro per accedere al mare. Ci sono anche bar e ristoranti dove assaporare una ottima cena a lume di candela.
Tra i percorsi da non perdere a Capri c’è il Sentiero dei Fortini che collega Punta Carena con la Grotta Azzurra. Il percorso si snoda tra baie, cornici di roccia, strapiombi ed è stato recentemente ristrutturato per collegare tra di loro i tre fortini: Orrico, Pino, Mesola. Edificati per proteggere la zona ovest dagli attacchi degli invasori i fortini furono abbandonati da anni. Oggi il percorso che li collega permette di immergersi nei profumi e nei colori intensi della macchia mediterranea. Un altro percorso isolano è quello della Migliera che si snoda soprattutto alla scopetta dei vigneti. La passeggiata termina sul belvedere del Tuono, il più suggestivo dell’intera isola con la cascata di rocce bianche a appuntite che si tuffano nell’azzurro del mare. Tra i luoghi più visitati dell’isola di Capri ci sono i Giardini di Augusto, un esempio di organizzazione botanica in stile caprese che associa la presenza di fiori e piante a un contesto mozzafiato. Un esempio urbanistico interessante è quello di Via Krupp, una strada pedonale che collega la Certosa di San Giacomo e i Giardini di Augusto con Marina Piccola. La strada fu costruita nel primi del Novecento per volontà dell’industriale tedesco Krupp e fu realizzata dall’architetto Emilio Mayer tagliando la roccia fino al mare. I Faraglioni sono tra i simboli più noti dell’isola. Si chiamano Stella, Faraglione di Mezzo e Faraglione di Fuori. Hanno una altezza di circa 100 metri e sul Faraglione di Mezzo si apre una cavità: il Sottopassaggio, immortalato dai visitatori di tutto il mondo. Sul faraglione di Fuori vive la lucertola azzurra ed è l’unico luogo dove è possibile avvistarla.
Piazza Umberto I è il centro di Capri. Un tempo vi si svolgevano il mercato della frutta e del pesce, successivamente, quando nel 1938 vennero sistemati i tavolini, la piazza divenne il punto di riferimento della vita sociale che prima si svolgeva negli hotel o nelle abitazioni private.
Via Camerelle è invece la via dello shopping per eccellenza. Quadri, sculture, merletti, sandali fatti a mano, gioielli e capi d’abbigliamento firmati da grandi stilisti si susseguono lungo la via e nelle viuzze circostanti dove, nelle piccole botteghe o nei laboratori, si possono trovare delle ottime occasioni per acquistare artigianato locale, profumi, specialità tipiche capresi senza spendere cifre da capogiro.
La cucina dell’isola è naturalmente a base di specialità di pesce preparato con prodotti tipici della gastronomia napoletana: pomodoro, olio d’oliva, origano, basilico, menta finocchio, maggiorana, capperi, olive. Nei moltissimi ristoranti dell’isola potrete gustare specialità dal gusto forte, tipicamente mediterraneo.