ll Ballo dei Diavoli di Prizzi (PA) è una delle Feste Pasquali siciliane più particolari e conosciute.
Non è una festa scenografica come la processione degli incappucciati ad Enna o la processione dei Misteri a Trapani - le strette stradine di Prizzi - non lo consentirebbero, ma è di sicuro impatto emotivo e visivo. D'altronde la Pasqua è la festa liturgica più importante del calendario cristiano e tutta l'Italia, nel corso della Settimana Santa, mette in scena la Passione, la Morte e la Resurrezione di Cristo. Tra le rappresentazioni più diffuse c'è quella dell'incontro tra la Madonna e Gesù Risorto ma esistono molte varianti legate alla lotta tra il Bene e il Male, tra la Vita e la Morte.
A PRIZZI, incantevole borgo di poco più di cinquemila abitanti in provincia di Palermo, per la Festa di Pasqua viene ingaggiata una vera e propria lotto tra le forze del Bene e quelle del Male. Protagonisti sono i Diavoli e la Morte.
Di origini medievali la manifestazione conserva indubbiamente tracce di antichissime feste pagane incentrate sul trionfo della vita e la rinascita della vegetazione dopo il buio e il rigore invernale. Sin dalla mattina della Domenica di Pasqua due Diavoli vestiti di rosso, con una maschera dalla lingua di stoffa penzolante, una pelle di capra sulle spalle e una catena in mano, accompagnati dalla Morte vestita di giallo, e con una balestra in mano, si aggirano per le strade del paese facendo scherzi e schiamazzando, simulando il rapimento dei passanti che vengono liberati solo dietro un pagamento simbolico (un dolce o una moneta).
Il gruppo ordinariamente costituito da tre persone è affiancato da una quarta il "notaio", che raccoglie in una borsa di cuoio le offerte che tradizionalmente tutti gli abitanti del paese ed i partecipanti catturati fanno "per poter garantire la propria salvezza", e far fronte alle spese della manifestazione.
Il clou dei festeggiamenti è al pomeriggio quando i Diavoli tentano di impedire l'incontro, nella Piazza principale della cittadina, tra le statue della Madonna e di Cristo. All'apparire della statua di Gesù Risorto in una delle strette vie del paese e della statua di Maria Addolorata dalla parte opposta Diavoli e Morte si scatenano per impedire l’incontro dei due. Vigilati da Angeli armati di spada, i due simulacri tentano di raggiungersi mentre Diavoli e Morte si scatenano sempre più inferociti. Dopo alcuni tentativi, e relativi fallimenti, per impedire l’avvicinamento di Madre e Figlio, le statue riescono ad incontrarsi e Diavoli e Morte vengono uccisi dagli Angeli armati di spada concludendo così, per il momento, la ciclica lotta fra il Bene ed il Male. La Madonna felice di rivedere il Cristo si libera del manto nero del lutto per rivelare il vestito della gioia di colori più luminosi e brillanti. La stessa scena si riprodurrà poi nei vari quartieri del paese, fino a sera.
Il contrasto tra i Diavoli e le statue che avviene secondo movenze codificate è chiamato il Ballo (ABBALLU) dei Diavoli. Durante il “combattimento” i cittadini assistono allo “spettacolo” mangiando le Cannetedde, tipico dolce di pasta frolla e uovo sodo.