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L'Itinerario Arabo-Normanno siciliano diventa Patrimonio Unesco

L'Itinerario Arabo-Normanno siciliano diventa Patrimonio Unesco

Finalmente è arrivato!

Il Riconoscimento Unesco all'itinerario Arabo Normanno per il quale l'assessorato regionale dei Beni Culturali e dell'identità siciliana aveva inoltrato, su proposta dell'Unesco, la candidatura nel 2010, da venerdì è diventato realtà.

Sono nove i monumenti che potranno fregiarsi dell'ambito e prezioso riconoscimento di Patrimonio dell'Umanità: sette a Palermo altri due a Cefalù e Monreale. Soddisfattissimo il sindaco di Palermo Leoluca Orlando che il 3 luglio è volato a Bonn per incontrare la commissione dell'Unesco e parole di gioia ha espresso Aurelio Angelini, direttore dell’Unesco Sicilia: "È un riconoscimento alla storia e all'arte dell'isola, che può rappresentare una grande opportunità per le eccellenze produttive del territorio, ma è anche il riconoscimento a un modello antesignano di convivenza tra popoli e religioni diverse. La Sicilia è sempre stata una terra che ha aperto le braccia allo straniero, al contrario di quei paesi che, oggi, si scontrano sulle quote di accoglienza e preferiscono ergere muri e steccati a chi fugge dalla guerra, dalla fame e dai disastri ambientali".

E vediamo quali sono i monumenti arabo-normanni che sono entrati a far parte della World Heritage List e vanno a confermare il primato siciliano: regione italiana con il maggior numero di siti Unesco.

Palazzo dei Normanni e Cappella Palatina

È il monumento più visitato del capoluogo siciliano ed è la sede dell'Assemblea Regionale. Si tratta della più antica residenza reale d'Europa dimora dell'imperatore Federico II e di Corrado IV. All'interno del Palazzo Reale Palermitano si trova la magnifica Cappella Palatina mentre all'interno della Torre detta Pisana i visitatori possono ammirare la Stanza di Ruggero. La prima fu fatta costruire per volere di Ruggero II a partire dal 1130 e venne consacrata come chiesa privata della famiglia reale nel 1140. Si tratta di una architettura a tre navate separate da colonne in granito e marmo sovrastate da capitelli compositi. I mosaici bizantini che rivestono la cupola, il transetto e le absidi la rendono un capolavoro strardinario. I l tetto è in legno intagliato e decorato con le tipiche decorazioni arabe: le muqarnas. La Stanza di Ruggero prende il nome da Ruggero II d’Altavilla, primo re normanno di Sicilia, ma le stupende decorazioni, si devono al figlio Guglielmo I detto il “Malo” e dovrebbero essere coeve alle navate laterali della Cappella Palatina. Questi mosaici sono di grande pregio, perché non raffigurano elementi sacri, ma vegetali ed animali (scene di caccia e simboli del potere normanno). Vengono raccontate battute di caccia con arcieri e cervi, rappresentati pavoni e vari animali esotici tra cui leopardi, tutto nel tentativo di mostrare un’allegoria della corte normanna.

Nei pressi del Palazzo dei Normanni si trova la chiesa di San Giovanni degli Eremiti riconoscibile dalla presenza di cupole rosse. Tutto l'edificio rimanda alla concezione spaziale delle moschee islamiche. Fu costruita in epoca normanna, tra il 1130 e il 1148, sotto il regno di Ruggero II. Sorge in un luogo che, anche a causa della presenza di una fonte sotterranea e di una grotta, ha mantenuto in epoche diverse un carattere sacro. Vi si sono succeduti un edificio pagano, un monastero gregoriano dedicato nel 581 a S. Ermete e un edificio islamico del X secolo. La Chiesa faceva parte di un monastero, dedicato nel 1136 a S. Giovanni Evangelista e a S. Ermete e affidato da Ruggero II ai Benedettini di Montevergine.

La chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio venne fondata su di un terrapieno per volere di Giorgio d’Antiochia, Grande Ammiraglio del Regno di Sicilia sotto Ruggero II per ringraziare la Madonna per la protezione concessagli. La chiesa era già costruita nel 1143 e venne terminata nel 1185. Nel 1282 la chiesa fu la sede nella quale venne offerta la corona di Sicilia a Pietro d’Aragona dopo i Vespri. Nel 1435 venne ceduta alle monache benedettine del convento adiacente, fondato nel 1194 da Eloisa Martorana, da cui il nome con cui è comunemente conosciuta.

La Chiesa di San Cataldo è un tempio cristiano eretto nel XII secolo e situato in Piazza Bellini a Palermo. Fondato da Maione di Bari, negli anni in cui era grande ammiraglio di Guglielmo I, e cioè fra il 1154 e il 1160, l’edificio venne successivamente affidato ai benedettini di Monreale, che lo custodirono fino al 1787.

Il Castello della Zisa (dall'arabo Al Azisa ovvero “magnifica”) risale al XII secolo ed è una delle migliori testimonianze della dominazione arabo-normanna in Sicilia. Sorto come residenza estiva fuori città per lo svago del re, fu costruito dai Normanni su modello delle ricche residenze dei loro predecessori arabi. Oggi la Zisa ospita il Museo d'arte islamica, che raccoglie opere provenienti dalla Sicilia e dall'area mediterranea prodotte tra il IX e il XII secolo. Tra queste molto interessante risulta un'iscrizione cristiana in quattro lingue: ebraico, latino, greco bizantino e arabo, testimonianza della multietnicità di Palermo.

La Cattedrale di Palermo è uno dei simboli della città. Costruita a partire dal 1184 per volere dell’arcivescovo Gualtiero Offamilio su di un preesistente edificio di culto musulmano, nel corso del tempo è stata sottoposta ad una serie di ristrutturazioni, modifiche ed aggiunte, nel XIV secolo vennero elevate le quattro torri campanarie e tra il XV ed il XVI secolo furono costruiti il portico meridionale e quello settentrionale. All'interno, nella navata destra si trovano le tombe imperiali di Enrico VI (1197), Federico II (1250), l’imperatrice Costanza (1198) e di Ruggero (1154). Nella porzione destra del presbitero troviamo la Cappella di Santa Rosalia contenente l’urna argentea contenente le reliquie della santa patrona della città.

Secondo la leggenda il Duomo di Cefalù sarebbe sorto in seguito al voto fatto al SS. Salvatore da Ruggero II scampato ad una tempesta e approdato sulla bellissima spiaggia cittadina. Tuttavia la vera natura dell'origine della costruzione è tattico-politica dato il carattere di fortezza che l'edificio conserva nonostante i numerosi rifacimenti rispetto al progetto iniziale. L'interno della chiesa conserva il Cristo Pantocratore che ricopre la parte centrale della copertura dell'abside e costituisce solo una parte della decorazione musiva che era prevista per l'interno e realizzata soltanto nel presbiterio. Per la realizzazione del ciclo di mosaici Ruggero II si era rivolto a maestri bizantini che adattarono ad uno spazio architettonico di natura nordica cicli decorativi di matrice orientale.

Il Duomo di Monreale fu costruito nel 1174 per volere di Guglielmo II d’Altavilla, sui fianchi scoscesi del monte Caputo a dominare tutta la conca d’oro. Il Duomo si presenta con un’ imponente facciata con un portico a trifora e due grandi torri fortificate una delle quali, quella di destra, è stata trasformata in campanile. All'interno le pareti sono rivestiti da mosaici su fondo oro che rappresentano storie dell'Antico e del Nuovo Testamento. Il Duomo di Monreale è noto anche per al presenza di un bellissimo chiostro risalente al XII secolo in stile romanico a pianta quadrata. Il portico è formato da archi ogivali sostenuti da colonne binate i cui capitelli presentano delle storie bibliche. Nella parte meridionale del chiostro c’è un giardino, con al centro una fontana, che è delimitato da un recinto formato da tre arcate per lato. L’acqua della fontana fuoriesce da bocche umane e leonine. La leggenda legata al Duomo di Monreale racconta che Guglielmo II si fosse addormentato sotto un carrubo mentre era a caccia nei dintorni della città.

Durante il sonno gli apparve la Madonna che gli svelò che nel luogo nel quale si trovava era nascosto un tesoro e una volta che lo avesse trovato doveva costruire un tempio in suo onore. Il tesoro fu trovato e il Duomo costruito.

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